10 novembre 2004
Aggiornamenti e focus
OGM? Dipende
Tags:
Pro o contro gli OGM? Una domanda di difficile risposta, se messa in questi termini, come ha sottolineato il biologo Vittorio Sgaramella in un'editoriale apparso su Repubblica. Al momento, infatti, le risposte in genetica non sono nette e sconsigliano schieramenti. Non sembrano pensarla così molti addetti ai lavori a giudicare dallo scontro generato dal primo Consensus Document sul tema "Sicurezza alimentare e OGM" lanciato dall'ex ministro della Salute Umberto Veronesi. Ma che cosa sostiene questo documento?
''I cibi geneticamente modificati (OGM) non nascondono alcun rischio per la salute. Nessuna indagine epidemiologica dimostra l'esistenza di danni provocati da questi alimenti, che anzi sono più sicuri di quelli cosiddetti "naturali" perché molto più controllati". Veronesi ha parlato chiaro. Non solo, ha rincarato la dose sostenendo che potendo scegliere si nutrirebbe di mais transgenico. Il documento è una sorta di manifesto redatto da 19 società scientifiche italiane in rappresentanza di 10 mila ricercatori e concepito dopo un meeting convocato il 5 maggio scorso a Bologna dalla Società italiana di tossicologia (SITOX). A far discutere è il decreto sugli OGM in discussione in parlamento che - secondo il plotone di ricercatori guidato da Veronesi -porterebbe, se approvato, a una battuta d'arresto per tutta la ricerca genetica italiana. Si tratterebbe di un'opposizione assurda dal momento che il meccanismo con cui nasce un OGM è lo stesso seguito da tutti gli agricoltori da duemila anni, quando incrociano piante per migliorarle. Del resto - continua il documento - la speranza finale della ricerca sugli OGM è di debellare o almeno ridurre la fame nel mondo grazie a questi alimenti. E di fronte a un simile obiettivo dicono i fautori delle modifiche genetiche bisognerebbe bandire ogni manicheismo.
Le contraddizioni poi non mancherebbero, la più evidente riguarda il fatto che a fronte di un decreto anti-OGM nelle università si addestrano 5600 nuovi specialisti in biotecnologie. Per che cosa? Si chiede Giorgio Cantelli Forti, presidente della SITOX. Non solo, ci si preoccupa di cibi OGM, che studi pubblici finanziati dall'UE con 70 milioni di euro hanno dimostrato essere sicuri, ma non di alimenti "sporchi" di tossine cancerogene, metalli pesanti e pesticidi. Un esempio? Secondo l'ex ministro della salute il mais OGM ha un contenuto in aflatossine, sostanze cancerogene, 10-15 volte inferiore al mais bio. Ma anche il pesto genovese fatto secondo la vera ricetta ligure contiene una quantità di metileugenolo, a sua volta cancerogeno, 600 volte superiore alla dose massima giornaliera consentita. Ma la partita non è ancora chiusa e le risposte dei fautori del decreto anti-OGM non si sono fatte attendere.
Il gruppo dei cauti
Per cominciare il ministro Alemanno ha difeso il suo decreto sostenendo come: " Sugli OGM la ricerca ha punti di vista diversi e oltre all'appello firmato da Umberto Veronesi ce ne sono altri di scienziati che invitano alla prudenza". Inoltre "il decreto che presenteremo la settimana prossima - continua il ministro - non è contro la ricerca né contro l'utilizzo in campo alimentare, ma è volto a evitare la contaminazione diffusa e incontrollata degli OGM nelle coltivazioni agricole italiane". Dello stesso avviso Greenpeace che cita " i rapporti scientifici sul mais Mon863 della Monsanto, che parlano di anomalie ai reni e al sangue negli organismi nutriti con questo mais, e sul mais Nk603, in cui frammenti di Dna non intenzionalmente inseriti risultano funzionali e per il quale sono state riscontrate differenze significative con la varietà convenzionale". Infine la rappresentante dei verdi Loredana De Petris sostiene come sia "completamente falso che tutto il mondo della ricerca sostiene il transgenico". La situazione è evidentemente confusa e forse ha ragione Sgaramella quando sostiene che l'unica risposta plausibile alla domanda iniziale sia: "Dipende".
Marco Malagutti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Un'assurda demonizzazione
''I cibi geneticamente modificati (OGM) non nascondono alcun rischio per la salute. Nessuna indagine epidemiologica dimostra l'esistenza di danni provocati da questi alimenti, che anzi sono più sicuri di quelli cosiddetti "naturali" perché molto più controllati". Veronesi ha parlato chiaro. Non solo, ha rincarato la dose sostenendo che potendo scegliere si nutrirebbe di mais transgenico. Il documento è una sorta di manifesto redatto da 19 società scientifiche italiane in rappresentanza di 10 mila ricercatori e concepito dopo un meeting convocato il 5 maggio scorso a Bologna dalla Società italiana di tossicologia (SITOX). A far discutere è il decreto sugli OGM in discussione in parlamento che - secondo il plotone di ricercatori guidato da Veronesi -porterebbe, se approvato, a una battuta d'arresto per tutta la ricerca genetica italiana. Si tratterebbe di un'opposizione assurda dal momento che il meccanismo con cui nasce un OGM è lo stesso seguito da tutti gli agricoltori da duemila anni, quando incrociano piante per migliorarle. Del resto - continua il documento - la speranza finale della ricerca sugli OGM è di debellare o almeno ridurre la fame nel mondo grazie a questi alimenti. E di fronte a un simile obiettivo dicono i fautori delle modifiche genetiche bisognerebbe bandire ogni manicheismo.
Le contraddizioni non mancano
Le contraddizioni poi non mancherebbero, la più evidente riguarda il fatto che a fronte di un decreto anti-OGM nelle università si addestrano 5600 nuovi specialisti in biotecnologie. Per che cosa? Si chiede Giorgio Cantelli Forti, presidente della SITOX. Non solo, ci si preoccupa di cibi OGM, che studi pubblici finanziati dall'UE con 70 milioni di euro hanno dimostrato essere sicuri, ma non di alimenti "sporchi" di tossine cancerogene, metalli pesanti e pesticidi. Un esempio? Secondo l'ex ministro della salute il mais OGM ha un contenuto in aflatossine, sostanze cancerogene, 10-15 volte inferiore al mais bio. Ma anche il pesto genovese fatto secondo la vera ricetta ligure contiene una quantità di metileugenolo, a sua volta cancerogeno, 600 volte superiore alla dose massima giornaliera consentita. Ma la partita non è ancora chiusa e le risposte dei fautori del decreto anti-OGM non si sono fatte attendere.
Il gruppo dei cauti
Per cominciare il ministro Alemanno ha difeso il suo decreto sostenendo come: " Sugli OGM la ricerca ha punti di vista diversi e oltre all'appello firmato da Umberto Veronesi ce ne sono altri di scienziati che invitano alla prudenza". Inoltre "il decreto che presenteremo la settimana prossima - continua il ministro - non è contro la ricerca né contro l'utilizzo in campo alimentare, ma è volto a evitare la contaminazione diffusa e incontrollata degli OGM nelle coltivazioni agricole italiane". Dello stesso avviso Greenpeace che cita " i rapporti scientifici sul mais Mon863 della Monsanto, che parlano di anomalie ai reni e al sangue negli organismi nutriti con questo mais, e sul mais Nk603, in cui frammenti di Dna non intenzionalmente inseriti risultano funzionali e per il quale sono state riscontrate differenze significative con la varietà convenzionale". Infine la rappresentante dei verdi Loredana De Petris sostiene come sia "completamente falso che tutto il mondo della ricerca sostiene il transgenico". La situazione è evidentemente confusa e forse ha ragione Sgaramella quando sostiene che l'unica risposta plausibile alla domanda iniziale sia: "Dipende".
Marco Malagutti
Salute oggi:
- Notizie e aggiornamenti
- Libri e pubblicazioni
- Dalle aziende
- Appunti di salute
- Nutrire la salute
- Aperi-libri
- Allenati con noi
...e inoltre su Dica33: