Prova di stress per il diabete

24 ottobre 2003
Aggiornamenti e focus

Prova di stress per il diabete



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Una skipper, Cristiana Monina, famosa per le sue vittorie; un diabetologo, Paolo Foglini, da sempre appassionato di vela e 7 ragazzi, affetti da diabete di tipo 1, alla prima esperienza sul mare. Questa la composizione dell'equipaggio, partito da san Benedetto del Tronto alla volta di Trieste per partecipare alla Barcolana.
All'interno della barca è stato attrezzato un vero e proprio laboratorio mobile, per consentire al dottor Fogliani di controllare i suoi pazienti minuto per minuto. E anche i ragazzi erano stati preparati a gestire eventuali imprevisti della glicemia utilizzando strumentazioni all'avanguardia.
Il mare forza 5 non ha riservato trattamenti di favore: il primo giorno di navigazione ha regalato all'equipaggio quattro trombe d'aria. Non è mancato nulla a quest'esperienza, sia dal punto di vista emotivo sia dal punto di vista fisico, eppure i ragazzi si sono divertiti, riuscendo sempre a mantenere la glicemia entro i valori desiderati. Merito di un consapevole autocontrollo della patologia e del supporto di speciali microinfusori.

Il microinfusore


Si tratta di un apparecchio elettronico capace di rilasciare costantemente insulina, nella quantità necessaria al paziente in ogni momento della giornata. Questi apparecchi, nati negli anni '70, si sono sempre più evoluti raggiungendo dimensioni minime: quello utilizzato dai Dolci Marinai è grande come un telefono cellulare, perciò può essere indossato comodamente 24 ore su 24. Il microinfusore è programmabile in base alle caratteristiche del paziente e alle necessità che gli derivano dallo svolgimento di attività quotidiane ma anche sportive.
L'attività sportiva, anche agonistica, non è preclusa a chi soffre di diabete ma certo pone qualche problema in più. L'esercizio fisico, infatti, così come un pasto non equilibrato, può scatenare una vera tempesta metabolica che bisogna imparare a gestire in modo adeguato. Facendo attività fisica si consuma (brucia) glucosio (zucchero) e diminuisce la richiesta d'insulina: questo meccanismo è valido per tutti. Per un soggetto con diabete di tipo 1 (insulino-dipendente), però, diventa fondamentale sapere esattamente di quanto deve ridurre le sue iniezioni d'insulina. Viaggiando per mare, poi, gli imprevisti sono all'ordine del giorno e non si può controllare il diabete con il protocollo di iniezioni multiple, adatto a una vita con ritmi regolari. Il microinfusore offre anche vantaggi terapeutici. Utilizza, infatti, insulina ad azione ultra-rapida che viene assorbita subito e consente di mimare anche l'attività basale del pancreas. Per attività basale s'intende il rilascio costante nel sangue, da parte del pancreas, di piccole quantità d'insulina. Programmando correttamente l'apparecchio si ha perciò la possibilità di ottenere un miglior controllo della glicemia per tutto l'arco della giornata e durante la notte, evitando le oscillazioni eccessive che, nel tempo, favoriscono l'insorgere delle complicanze.

Stile libero


Il microinfusore, disponibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale, è particolarmente indicato in quei pazienti con diabete instabile e nelle donne diabetiche in gravidanza ma è adatto a tutti, ad alcune condizioni.
Utilizzare il microinfusore richiede: una certa preparazione tecnica, sia del medico sia del paziente; qualche mese per ottimizzare la terapia e, soprattutto, una buona conoscenza della propria malattia. Sostanzialmente quindi, occorre che il paziente sia motivato e disponibile a studiare il funzionamento dello strumento. Prima di tutto ciò occorre aver accettato con maturità il proprio stato ed essere consapevoli che un buon controllo della glicemia può garantire, nel breve e lungo termine, una migliore qualità di vita. Soddisfatti questi requisiti, qualsiasi paziente potrà beneficiare di una terapia molto flessibile e della maggior libertà nello stile di vita che ne deriva.

Elisa Lucchesini



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