23 dicembre 2004
Aggiornamenti e focus
A chi troppo
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In molti avranno letto che, nel ristagno degli acquisti natalizi, fa eccezione una sola categoria merceologica, quella degli alimentari più o meno di lusso. Circostanza non sorprendente, visto che questo genere di consumi festaioli c'è sempre stato e in tempi di crisi era ovvio che fosse quello più resistente alla stretta generale.Quindi Natale e Capodanno più che mai incentrati sulla tavola. Ne conviene anche il panel di esperti (dietisti, nutrizionisti e medici di famiglia) intervistato dall'indagine Federsalus. Secondo questa indagine periodica, gli addetti ai lavori stimano in 1000 calorie in più al giorno il sovraccarico festivo, il che può tradursi, dalla vigilia all'Epifania, in 4 chilogrammi in più. Ne vale la pena, anche considerando soltanto l'aspetto edonistico? Per la verità non sembrerebbe, in quanto a determinare questo sbilancio calorico non sembrano essere piatti particolarmente elaborati o comunque speciali, sempre che sulle tavole occidentali possa comparire qualcosa di inaspettato visto che ogni giorno della settimana si può mangiare praticamente tutto. No, a far ingrassare, secondo il 63% degli esperti intervistati "è soprattutto la cattiva abitudine di mangiucchiare durante l'intero arco della giornata" e, secondo il 42%, "trascurare alimenti fondamentali come frutta e verdura". Insomma non è il cenone o il pranzo a fare la differenza, ma l'aumentata disponibilità di cibi spesso ipercalorici (grassi e zuccheri). Per il 21% del panel, una responsabilità diretta va attribuita anche all'alcol.
Interessanti anche le motivazioni per le quali si eccede nel cibo, o almeno quelle dedotte dall'attività professionale degli esperti. Secondo il 45%, ritrovarsi in compagnia di amici e parenti magari frequentati poco nel corso dell'anno è una delle spinte principali, ma vi sono due interpretazioni differenti: "da un lato chi sostiene l'aspetto conviviale, ovvero che tra una chiacchiera e una battuta si finisce per passare dalla tavola alla frutta secca, dal biscottino alla merenda con panettoni e affini, dall'altro chi ritiene che il mangiare sia una valvola di sfogo dovuta allo stress di essere sempre circondati da parenti che magari non si sopportano". Un altro aspetto spesso richiamato è che in genere a essere interessati sono soprattutto gli adulti, e quindi ha anche un senso il rilievo che spesso gli stravizi festivi sono una reazione agli stress accumulati nel corso dell'anno. Altrettanto diffusa è l'impressione che ogni anno ci si faccia cogliere impreparati, anche quando basterebbe, per esempio, non arrivare alle feste già sovrappeso, o aumentare l'apporto di fibre così da indurre naturalmente una maggiore sazietà.
C'è poi un invito valido sempre, ma in queste fasi particolarmente valido: muoversi. "Chi vuole mangiare di più, deve muoversi di più!" ha dichiarato, commentando i risultati dell'indagine, il dottor Carlo Lesi, direttore dell'Unità operativa di Dietologia e nutrizione clinica dell'Ospedale Bellaria-Maggiore di Bologna. "Nel periodo natalizio molti sono in ferie: è un'ottima occasione per cominciare a sgranchire le gambe. Tutti dovrebbero compiere una camminata, di circa 1 ora, di buon passo, come se si fosse in ritardo ad un appuntamento". Quindi anche in questa situazione valgono le regole di sempre: porzioni piccole, alimentazione variata, frutta e verdura in abbondanza. E poi, come conclude il dottor Lesi, "Durante il periodo natalizio qualche giorno di esagerazione alimentare non è grave, ma è importante riprendere subito in mano le redini di un'alimentazione equilibrata. Il giorno dopo l'abbuffata si sta più leggeri. I cenoni sono l'eccezione, non la regola".
Sveva Prati
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Stress e convivenze forzate
Interessanti anche le motivazioni per le quali si eccede nel cibo, o almeno quelle dedotte dall'attività professionale degli esperti. Secondo il 45%, ritrovarsi in compagnia di amici e parenti magari frequentati poco nel corso dell'anno è una delle spinte principali, ma vi sono due interpretazioni differenti: "da un lato chi sostiene l'aspetto conviviale, ovvero che tra una chiacchiera e una battuta si finisce per passare dalla tavola alla frutta secca, dal biscottino alla merenda con panettoni e affini, dall'altro chi ritiene che il mangiare sia una valvola di sfogo dovuta allo stress di essere sempre circondati da parenti che magari non si sopportano". Un altro aspetto spesso richiamato è che in genere a essere interessati sono soprattutto gli adulti, e quindi ha anche un senso il rilievo che spesso gli stravizi festivi sono una reazione agli stress accumulati nel corso dell'anno. Altrettanto diffusa è l'impressione che ogni anno ci si faccia cogliere impreparati, anche quando basterebbe, per esempio, non arrivare alle feste già sovrappeso, o aumentare l'apporto di fibre così da indurre naturalmente una maggiore sazietà.
Le vecchie care regole
C'è poi un invito valido sempre, ma in queste fasi particolarmente valido: muoversi. "Chi vuole mangiare di più, deve muoversi di più!" ha dichiarato, commentando i risultati dell'indagine, il dottor Carlo Lesi, direttore dell'Unità operativa di Dietologia e nutrizione clinica dell'Ospedale Bellaria-Maggiore di Bologna. "Nel periodo natalizio molti sono in ferie: è un'ottima occasione per cominciare a sgranchire le gambe. Tutti dovrebbero compiere una camminata, di circa 1 ora, di buon passo, come se si fosse in ritardo ad un appuntamento". Quindi anche in questa situazione valgono le regole di sempre: porzioni piccole, alimentazione variata, frutta e verdura in abbondanza. E poi, come conclude il dottor Lesi, "Durante il periodo natalizio qualche giorno di esagerazione alimentare non è grave, ma è importante riprendere subito in mano le redini di un'alimentazione equilibrata. Il giorno dopo l'abbuffata si sta più leggeri. I cenoni sono l'eccezione, non la regola".
Sveva Prati
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