22 novembre 2024
Cistite: cause, sintomi e cure
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Indice
Definizione
Cistite: definizione e generalità
Infezione che colpisce le basse vie urinarie, vescica e uretra. Se l'infezione non è accompagnata da sintomi ma soltanto dalla presenza di batteri nell'urina è chiamata batteriuria asintomatica. In rari casi, compare un'infiammazione senza infezione (cistite interstiziale). Problema soprattutto femminile, la cistite è l'infiammazione della mucosa della vescica. Queste infezioni possono coinvolgere solo le vie inferiori, solo quelle superiori o entrambi i distretti. In genere non passano inosservate, perché si accompagnano a sintomi forti e molto fastidiosi. Fortunatamente, però, sono facilmente curabili e, con la terapia adeguata, si risolvono senza lasciare conseguenze. Ecco le principali infezioni delle basse vie.
Batteriuria asintomatica
Infezione batterica silente, non manifesta sintomi e può annidarsi sia nelle alte che nelle basse vie urinarie. Si scopre con urinocolture di routine, nell'uomo si accompagna di solito a ostruzione delle vie urinarie o affezioni prostatiche. Molto importante identificarla in gravidanza perché circa il 30% delle donne che ne sono affette va incontro a pielonefrite acuta, con aumento della morbilità e della mortalità fetali.
Cause
Cistite: cause principali
Le cause della cistite possono essere infettive, legate alla presenza di batteri di origine intestinale, oppure irritative quando il disturbo deriva da una eccessiva acidità delle urine. Esiste infine la cistite post-coitale, che si verifica entro 72 da un rapporto sessuale.
Nel caso dell'infezione batterica, i germi patogeni, - uno di quelli che sono maggiormente implicati è l'Escherichia Coli - raggiungono la vescica dall'esterno, attraverso l'uretra, o dall'interno attraverso organi vicini.
La cistite è più frequente nelle donne, che spesso sperimentano cistiti ricorrenti, in quanto l'anatomia femminile (uretra molto più corta che nell'uomo) favorisce l'ingresso nelle vie urinarie di microrganismi patogeni. I rapporti sessuali, l'uso del diaframma e la gravidanza favoriscono la comparsa di episodi di cistite. Negli uomini il ripetersi della cistite è spesso dovuto a prostatite batterica cronica. Anche le ostruzioni delle vie urinarie (calcoli renali, ipertrofia prostatica) possono indurre una cistite.
Recidive
Possono essere ricadute, dovute allo stesso agente eziologico (microrganismo), che ha raggiunto anche il rene, oppure reinfezioni, sostenute da batteri diversi, circoscritte alle vie urinarie inferiori. Nell'uomo le recidive sono quasi sempre dovute a prostatite batterica cronica.
Sintomi
Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:
Cistite: sintomi più comuni
I sintomi della cistite possono essere molto fastidiosi e comprendono:
- difficoltà a urinare
- dolore durante la minzione
- costante stimolo a urinare, se pur in piccolissime quantità
- bruciore
- senso di peso
Può essere presente una minzione notturna frequente (nicturia), febbre e dolore alla regione del pube. Spesso l'urina è torbida e può contenere tracce di sangue. È molto importante identificare una cistite in gravidanza perché circa un terzo delle donne che ne sono affette va incontro a pielonefrite acuta, con aumento della morbilità e della mortalità fetali.
Diagnosi
Cistite: come efftuare la diagnosi
La diagnosi di cistite si basa, oltre che sulla presenza dei sintomi caratteristici, sui risultati dell'esame delle urine (elevato numero di globuli bianchi, presenza di batteri in numero significativo e di globuli rossi, presenza di nitriti, aumento del pH) e sull'urinocoltura con conta delle colonie batteriche sviluppate. Nella donna i disturbi delle basse vie urinarie possono esser causati anche da infezioni vaginali (Trichomonas e Candida principalmente): nei casi di cistite recidivante, quindi, può essere utile l'esame colturale eseguito su tampone vaginale.
Nell'analisi delle urine la presenza di un elevato numero di leucociti (globuli bianchi superiori a 10.000/ml), la presenza di batteri in numero significativo, la presenza di emazie (globuli rossi), la presenza di nitriti e un aumento del pH sono segni di cistite. Si considera solitamente che sia presente un'infezione attiva quando l'agente causale supera la concentrazione di 100.000 batteri/ml di urina.
La vaginite può anche essere responsabile di disturbi a carico delle basse vie urinarie, si tratta spesso di infezioni da Trichomonas o da Candida, meno frequentemente da Clamidya trachomatis o da Neisseria gonorrhoeae. Nei casi di cistite recidivante, quindi, può essere utile l'esame colturale eseguito su tampone vaginale.
Cure
Cistite: cure e rimedi
Nelle infezioni batteriche non complicate sono quasi sempre sufficienti brevi cicli di antibiotici orali a largo spettro d'azione. In caso di fallimento è necessario eseguire l'urinocoltura e l'antibiogramma per individuare a quali farmaci è sensibile il microrganismo responsabile. Alcuni farmaci, come la fenazopiridina, possono essere usati per ridurre il dolore calmando l'infiammazione.
È raro che il quadro clinico della cistite evolva con episodi sempre più ravvicinati ed una pollachiuria, cioè minzione frequente e invalidante che caratterizza invece il grave quadro della cistite interstiziale. Inoltre, la cistite non è tra le cause di infertilità, ma va comunque ricordato che una non adeguata eradicazione di germi dal distretto urogenitale può essere causa di infertilità.
Cure complementari
La cistite si presenta in forma acuta o cronica. La terapia dell'episodio acuto prevede terapia antibiotica, abbondante idratazione, acidificazione delle urine e, al bisogno antinfiammatori ed antispastici. La forma episodica, tipica nelle donne, si manifesta saltuariamente nella vita e di solito non è collegata a particolari patologie. Può essere trattata agevolmente con soli tre giorni di terapia con antibiotici specifici. Tuttavia, è molto frequente la tendenza alle recidive, tipiche del sesso femminile.
La fitoterapia propone antisettici come l'estratto di semi di pompelmo e l'uva ursina e piante capaci di agevolare l'azione immunitaria come sigillo d'oro e unghia di gatto. Il succo di mirtillo inibisce la crescita batterica e rende le urine acide. Disponibili anche rimedi omeopatici.
Il mirtillo rosso americano è un valido toccasana nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie. Lo ha scoperto uno studio della McGill university (Montreal, Canada) che dimostra come la polvere di questo frutto di bosco riesce ad inibire le capacità di movimento di Proteus mirabilis, un batterio spesso associato a gravi infezioni del tratto urinario.
Non solo, secondo quanto riportato sulle pagine del Canadian journal of microbiology concentrazioni crescenti di questa polvere riducono la produzione da parte del batterio di ureasi, un enzima che contribuisce a determinare la gravità dell'infezione. Il cranberry infatti impedisce ai batteri di aderire alle pareti interne degli organi grazie al suo contenuto di proantocianidine e ostacola la capacità di muoversi anche di altri batteri, diversi da Proteus mirabilis.
Approfondimenti:
Alimentazione
Una dieta semplice con limitazione del consumo di certe spezie (pepe e senape), di troppi salumi grassi e degli insaccati, dei cibi che contengono conservanti, può essere d'aiuto al mantenimento delle funzioni urinarie. L'abuso di alcol, specie se si tratta di superalcolici, alimenta, al contrario, l'infiammazione locale. E' fondamentale aumentare l'apporto di liquidi, limitando però le bevande gassate.
Approfondimenti:
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- levofloxacina emiidrato
- ciprofloxacina cloridrato
- amoxicillina triidrato
- solifenacina succinato
- cefixima
- nitrofurantoina macrocristalli
- amoxicillina
- cefuroxima axetile
- ciprofloxacina lattato
- oxibutinina cloridrato
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