Dolore cronico: sollievo grazie all’aiuto dei ragni

16 marzo 2016
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Dolore cronico: sollievo grazie all’aiuto dei ragni



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Altro che aracnofobia. La paura dei ragni che colpisce molte persone potrebbe perdere colpi grazie ai risultati di uno studio australiano da poco presentato a Los Angeles, al Biophysical Society's Annual Meeting. «Le tossine contenute nel veleno di alcuni animali, inclusi ragni e serpenti, possono in alcuni casi essere mortali per l'uomo, ma queste stesse tossine potrebbero rappresentare l'arma vincente contro il dolore» spiegano i ricercatori della University of Queensland di Brisbane, autori dello studio, ricordando che nel mondo sono milioni le persone che soffrono di dolore cronico e non trovano sollievo con i farmaci oggi in commercio.

Ecco allora l'idea di rivolgere lo sguardo verso il mondo animale, con particolare attenzione alla Thrixopelma pruriens, la tarantola peruviana "velluto verde", il cui veleno contiene una tossina molto potente e capace di legarsi alla membrana delle cellule bloccando i recettori della sensazione dolorosa. «Le membrane delle cellule giocano un ruolo importante in questo meccanismo antidolorifico: attirano la tossina verso i neuroni, con una concentrazione massima attorno ai recettori del dolore. Poi la proteina del veleno della tarantola si blocca nel giusto orientamento ottimizzando la propria interazione con il bersaglio» spiegano i ricercatori, che hanno studiato con tecniche all'avanguardia le caratteristiche fisiche e strutturali della tossina ProTx-II.

«Comprendere nel dettaglio il funzionamento della tossina potrebbe essere di grande aiuto per disegnare nuovi farmaci contro il dolore» spiega Sonia Troeira Henriques, dell'Istituto di Bioscienze Molecolari presso l'Università del Queensland. E conclude: «La tarantola "velluto verde" non è certo l'unico animale che potrebbe darci una mano a combattere il dolore e altre problematiche di salute: sono state isolate molte tossine da diversi animali velenosi come ragni, lumache e serpenti che sembrano attive nel bloccare i recettori del dolore e alcune di esse sono già in commercio come analgesici molto efficaci».



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