23 aprile 2018
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
Anziani, la perdita dei denti influisce sulle capacità cognitive
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Perdere i denti può favorire, in età avanzata, l'insorgenza di deficit cognitivi e demenza. Si tratta di un tema trattato durante il recente Congresso Nazionale CDUO - Collegio dei Docenti Universitari di Discipline Odontostomatologiche, dove si è fatto il punto anche sull'importanza delle cure odontoiatriche e su come nella realtà queste vengano trascurate. Secondo una indagine Istat dell'ottobre 2017, in Italia solo il 45.8% della popolazione al di sopra dei 15 anni di età cura la propria salute orale, percentuale che scende ancora fino ad arrivare al 29% per gli over 75. Dati al di sotto delle medie europee e in controtendenza con le politiche di invecchiamento attivo auspicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Edentulia e deficit cognitivi
Nella terza età la cura dei denti è trascurata sia per la presenza di altre malattie che distolgono l'attenzione dal problema dentale, sia per l'interferenza di alcune categorie di farmaci, e non ultimo anche per fattori economici. Le malattie parodontali sono dovute a una scarsa igiene orale, che negli anziani viene facilitata da problemi di vista e possibili micro tremori delle mani.
La mancanza di denti, o edentulia, inoltre non consente di alimentarsi correttamente ed è associata a disfagia, cioè difficoltà di deglutizione, e carenze nutrizionali, in particolare di vitamine e alimenti antiossidanti.
Masticare correttamente invece è importante perché la masticazione favorisce l'afflusso di sangue al cervello e agisce positivamente su memoria, apprendimento e nella conservazione della funzione cognitiva. La perdita dei denti posteriori, e quindi una masticazione ridotta rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e depressione.
La malocclusione derivante dalla irregolarità o assenza delle dentatura può comportare infine dolori muscolo-scheletrici, sottolineano i clinici, senza dimenticare l'aspetto psicologico indotto dall'edentulia, che porta a una chiusura e alla perdita di vita sociale.
Stefania Cifani
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Edentulia e deficit cognitivi
Nella terza età la cura dei denti è trascurata sia per la presenza di altre malattie che distolgono l'attenzione dal problema dentale, sia per l'interferenza di alcune categorie di farmaci, e non ultimo anche per fattori economici. Le malattie parodontali sono dovute a una scarsa igiene orale, che negli anziani viene facilitata da problemi di vista e possibili micro tremori delle mani.
La mancanza di denti, o edentulia, inoltre non consente di alimentarsi correttamente ed è associata a disfagia, cioè difficoltà di deglutizione, e carenze nutrizionali, in particolare di vitamine e alimenti antiossidanti.
Masticare correttamente invece è importante perché la masticazione favorisce l'afflusso di sangue al cervello e agisce positivamente su memoria, apprendimento e nella conservazione della funzione cognitiva. La perdita dei denti posteriori, e quindi una masticazione ridotta rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e depressione.
La malocclusione derivante dalla irregolarità o assenza delle dentatura può comportare infine dolori muscolo-scheletrici, sottolineano i clinici, senza dimenticare l'aspetto psicologico indotto dall'edentulia, che porta a una chiusura e alla perdita di vita sociale.
Stefania Cifani
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