29 marzo 2024
Alendronato Pensa
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Cos'è Alendronato Pensa (acido alendronico sale sodico)
Alendronato Pensa è un farmaco a base di acido alendronico sale sodico, appartenente al gruppo terapeutico Osteomodulanti.
A cosa serve Alendronato Pensa e perchè si usa
Trattamento dell'osteoporosi post-menopausa. L'acido alendronico riduce il rischio di fratture vertebrali e dell'anca.
Indicazioni: come usare Alendronato Pensa, posologia, dosi e modo d'uso
La dose raccomandata è di una compressa da 70 mg una volta alla settimana.
Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l'osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e dei rischi potenziali di acido alendronico, in particolare dopo 5 o più anni d'uso.
Per consentire un adeguato assorbimento dell'acido alendronico
L'acido alendronico deve essere assunto almeno 30 minuti prima della prima assunzione di cibo, bevanda o medicinale della giornata, con acqua del rubinetto perché altre bevande (inclusa l'acqua minerale), il cibo ed altri medicinali possono ridurre l'assorbimento dell'acido alendronico (vedere paragrafo 4.5).
Per facilitare il transito nello stomaco e ridurre il rischio potenziale di irritazione/eventi indesiderati locali ed esofagei (vedere paragrafo 4.4)
- L'acido alendronico deve essere assunto deglutendolo con un bicchiere d'acqua del rubinetto pieno (non meno di 200 ml), solo dopo essersi alzati al mattino.
- I pazienti devono deglutire la compressa di acido alendronico solo intera. I pazienti non devono frantumare o masticare o far sciogliere in bocca le compresse a causa del rischio di ulcerazioni oro-faringee.
- I pazienti non devono sdraiarsi fino a quando non hanno consumato il primo pasto della giornata, il che deve avvenire almeno mezz'ora dopo l'assunzione della compressa.
- I pazienti non devono sdraiarsi per almeno 30 minuti dopo aver preso l'acido alendronico.
- L'acido alendronico non deve essere assunto prima di coricarsi o prima di alzarsi.
I pazienti devono assumere supplementi di calcio e vitamina D se il loro apporto con la dieta è insufficiente (vedere paragrafo 4.4).
Uso negli anziani
Negli studi clinici non sono emerse differenze dovute all'età nell'efficacia e nel profilo di sicurezza dell'acido alendronico. Pertanto, non è richiesto un aggiustamento della dose per i pazienti anziani.
Uso nella compromissione renale
L'aggiustamento del dosaggio non è necessario nei pazienti con GFR >35 ml/min.
L'acido alendronico non è raccomandato in pazienti con GFR <35 ml/min. a causa della mancanza di esperienza clinica in merito.
Pazienti pediatrici: l'alendronato sodico non è raccomandato per l'uso nei bambini di età inferiore ai 18 anni a causa dei dati insufficienti sulla sicurezza e l'efficacia in condizioni associate all'osteoporosi pediatrica (vedere anche paragrafo 5.1).
Osteoporosi indotta da glucocorticoidi: l'acido alendronico 70 mg non è stato studiato per il trattamento dell'osteoporosi indotta da glucocorticoidi.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Alendronato Pensa
- Anomalie dell'esofago o altri fattori che ne riducono lo svuotamento, come stenosi o acalasia.
- Impossibilità a stare in piedi o seduti, in posizione eretta per almeno 30 minuti.
- Ipersensibilità all'acido alendronico o ad uno o più dei suoi eccipienti.
- Ipocalcemia.
- Vedere anche paragrafo 4.4.
Alendronato Pensa può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'acido alendronico non deve essere usato durante la gravidanza. Non si dispone di dati adeguati sull'uso di acido alendronico in donne in gravidanza.
Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppo post-natale. L'acido alendronico somministrato a ratti gravidi ha causato distocia correlata ad ipocalcemia (vedere paragrafo 5.3).
Allattamento
Non è noto se l'acido alendronico venga escreto nel latte materno. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato da donne in allattamento.
Patologie correlate:
- Menopausa
Il termine sta a indicare l'ultima mestruazione che coincide con la perdita delle funzioni ovariche e riproduttive e con un deficit quantitativo degli ormoni sessuali, estrogeni e progesterone - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Osteoporosi
Condizione caratterizzata dalla progressiva diminuzione della densità dell'osso, con conseguente aumento della sua fragilità e suscettibilità alle fratture.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico