Amicasil

20 aprile 2024

Amicasil


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Cos'è Amicasil (amikacina)


Amicasil è un farmaco a base di amikacina, appartenente al gruppo terapeutico Antibatterici aminoglicosidici. E' commercializzato in Italia da Pharmatex Italia S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Amicasil disponibili in commercio


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A cosa serve Amicasil e perchè si usa


Amicasil è indicato nel trattamento a breve termine per infezioni gravi da ceppi sensibili di germi gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E. Coli, Proteus indolo + e indolo -, di Providencia, del gruppo Klebsiella-enterobacter -Serratia, e di Acinetobacter.

Questo antibiotico si dimostra efficace:
  • nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali;
  • nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC (inclusa la meningite), delle infezioni intra addominali (inclusa la peritonite), delle ustioni e delle infezioni post-operatorie (incluse quelle della chirurgia vascolare);
  • nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinarie, causate da germi Gram-negativi.
    Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l'amikacina non è indicata negli episodi infettivi iniziali non complicati del tratto urinario, quando l'agente eziologico è sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici;
  • nella terapia delle infezioni da stafilococco; perciò si può adottare come terapia d'attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando il paziente è allergico ad altri antibiotici o è presente un' infezione mista da stafilococchi e Gram-negativi;
  • nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilità indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare.
In tali casi può essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilità di sovrinfezione da Gram-positivi (streptococchi o pneumococchi).

Amicasil è in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteusrettgeri, Providencia stuartii, Serratiamercescens e Pseudomonasaeruginosa.

Indicazioni: come usare Amicasil, posologia, dosi e modo d'uso


Somministrazione intramuscolare ed endovenosa

Alle dosi consigliate, le infezioni meno gravi causate da microrganismi sensibili, rispondono alla terapia entro 24-48 ore.

La durata del trattamento è in genere di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e di 7-10 giorni per la via intramuscolare.

Adulti e bambini: 15 mg/Kg/die in due somministrazioni.

Neonati e/o prematuri: dose iniziale di 10 mg/Kg , proseguire con 7,5 mg/kg ogni 12 ore.

Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da pseudomonas: la dose iniziale nell'adulto può essere aumentata a 500mg ogni 8 ore ma non si deve mai superarre la dose di 1,5 g/die, né protrarre la terapia per più di 10 giorni. Non si deve comunque superare la dose totale di 15 g.

Infezioni del tratto urinario non complicate (escluse le infezioni da pseudomonas): 7,5mg/Kg/die in un'unica somministrazione giornaliera.

Alterata funzionalità renale: Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzionalità renale, sospetta o accertata , è quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo, espresso in ore, tra una dose e l'altra.

Esempio: se il tasso sierico della creatinina è di 2 mg, la dose consigliata dovrà essere somministrata ogni 18 ore.

La somministrazione i.m. è preferenziale ma in caso di necessità può essere utilizzata, con identico schema posologico, la somministrazione endovenosa.

Somministrazione per infusione endovenosa

Nell'adulto l'introduzione del preparato per infusione venosa lenta deve essere effettuata utilizzando una quantità di liquido (100-200 per fiala da 500mg), tale da consentire ciascuna somministrazione in un tempo variabile da 30 a 60 minuti.

È pertanto necessario diluire la fiala in opportuni solventi, quali la soluzione fisiologica, soluzione glucosata 5% e soluzione Ringer lattato.

Nei bambini la quantità di liquido da usare sarà in stretta relazione con quantità di antibiotico che il bambino deve assumere. Il liquido di infusione deve essere somministrato in un periodo di 30-60 minuti; nei bambini più piccoli l'infusione dovrebbe durare da 1 a 2 ore.

I diluenti compatibili per l'infusione sono i seguenti: soluzione fisiologica, destrosio 5%, ringer lattato.

L'amikacina non deve essere unita ad altre sostanze da infondere, ma somministrata da sola, secondo lo schema posologico stabilito.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Amicasil


L'iniezione di Amikacina solfato è controindicata nei pazienti con nota allergia alla amikacina o a qualsiasi componente della formulazione.

Un'anamnesi di ipersensibilità o di reazioni tossiche serie agli aminoglicosidi possono controindicare l'uso di qualsiasi aminoglicoside a causa della nota sensibilità trasversale dei pazienti ai farmaci di questa classe.

Amicasil può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'amikacina deve essere somministrata alle donne in gravidanza e ai neonati solo quando strettamente necessario e sotto controllo medico (vedere paragrafo 4.4).

Ci sono dati limitati sull'uso di aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danni al feto. Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e ci sono state segnalazioni di totale, irreversibile, sordità congenita bilaterale nei bambini le cui madri hanno assunto streptomicina durante la gravidanza.

Anche se gli effetti negativi sul feto o sui neonati non sono stati riportati in donne in gravidanza trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale effetto dannoso esiste. Se l'amikacina viene utilizzata durante la gravidanza o se la paziente rimane incinta durante l'assunzione di questo farmaco, la paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto.

Allattamento

Non è noto se l'amikacina venga escreta nel latte materno. Si deve decidere se interrompere l'allattamento al seno o se interrompere la terapia.

Fertilità

In studi di tossicità riproduttiva nei topi e nei ratti, non sono stati segnalati effetti sulla fertilità o sulla tossicità fetale.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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