Calcio Levofolinato Teva Generics

18 aprile 2024

Calcio Levofolinato Teva Generics


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Cos'è Calcio Levofolinato Teva Generics (calcio levofolinato pentaidrato)


Calcio Levofolinato Teva Generics è un farmaco a base di calcio levofolinato pentaidrato, appartenente al gruppo terapeutico Antidoti. E' commercializzato in Italia da Teva Italia S.r.l. - Sede legale

Confezioni e formulazioni di Calcio Levofolinato Teva Generics disponibili in commercio


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A cosa serve Calcio Levofolinato Teva Generics e perchè si usa


Calcio levofolinato Teva Generics trova utilità come antidoto di dosi eccessive di antagonisti dell'acido folico e per controbattere gli effetti collaterali indotti da aminopterina (acido 4-aminopteroil-glutammico) e da metotressato (acido 4-amino-N10-metil-pteroil-glutammico).

Calcio levofolinato Teva Generics è indicato, inoltre, come terapia di “salvataggio“ (rescue) dopo trattamento con metotressato e come potenziante gli effetti del 5-fluorouracile durante protocolli di chemioterapia antiblastica.

Indicazioni: come usare Calcio Levofolinato Teva Generics, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Calcio levofolinato Teva Generics 10 mg/ml soluzione iniettabile deve essere somministrato esclusivamente per via endovenosa. Il calcio levofolinato non deve essere somministrato per via intratecale.

Nella somministrazione per via endovenosa non devono essere iniettati più di 80 mg di calcio levofolinato per minuto a causa del contenuto in calcio della soluzione.

Nell'ambito della chemioterapia antiblastica con alti dosaggi di metotressato, i protocolli terapeutici prevedono l'impiego dell'acido levofolinico per via parenterale nella prima fase, corrispondente ad un antidotismo per competizione (i dosaggi utilizzati variano secondo lo schema adottato da 10 a 200 mg/m2/die); nella seconda fase, in cui entra in gioco prevalentemente la componente biochimico-metabolica, può essere utilizzata la via parenterale o la via orale ogni 3-6 ore (10-12 mg/m2/die). Al momento tuttavia non risultano definiti con certezza schemi posologici generali. Poiché il calcio levofolinato è un antagonista del metotressato, la loro somministrazione concomitante può essere attuata solo quando, nei singoli casi, si è proceduto alla definizione di uno specifico protocollo terapeutico; a tale scopo è raccomandabile consultare la più recente letteratura in materia.

Nel “rescue“ ad alte dosi di metotressato il calcio levofolinato è efficace nella prevenzione della mielosoppressione alle dosi di 100 mg/m2 per livelli sierici di metotressato di 10-6 M. Le dosi possono essere proporzionalmente aumentate per livelli ematici di antiblastico più elevato.

Non si ritiene necessario indicare particolari raccomandazioni durante la preparazione della soluzione in quanto il calcio levofolinato e sprovvisto di attività citotossica intrinseca.

In alcuni tipi di protocolli terapeutici, il calcio levofolinato può essere utilizzato in virtù della sua attività potenziante gli effetti del 5-fluorouracile: in tali condizioni i dosaggi risultano variabili da 15 a 25 mg/m2/die per via endovenosa (folinato a basse dosi) fino a dosaggi da 200 a 550 mg/m2/die in infusione continua (folinato ad alte dosi). Le posologie più frequentemente utilizzate in associazione al 5-fluorouracile sono 100 mg/m2/die per 5 giorni consecutivi in infusione lenta (10 min.), ogni 4 settimane o 250 mg/m2/settimana per 6 settimane seguite da 2 di intervallo.

Secondo alcuni protocolli terapeutici l'infusione di folinato va iniziata 24 ore prima e terminata 12 ore dopo la fine del trattamento con 5-fluorouracile. Tuttavia, anche in questo caso, la somministrazione concomitante di calcio levofolinato e 5-fluorouracile può essere attuata solo quando, nei singoli casi, si sia proceduto alla definizione di uno specifico protocollo terapeutico; a tale scopo è raccomandabile consultare la più recente letteratura in materia.

Popolazione pediatrica

Non ci sono dati sufficienti relativi all'uso in bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Calcio Levofolinato Teva Generics


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Anemia perniciosa ed altre anemie dovute alla carenza di Vitamina B12.
  • Trattamento in concomitanza con ceftriaxone nei neonati (≤ 28 giorni di età), anche in caso di linee di infusione separate (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 6).
Per l'utilizzo del calcio levofolinato con il metotrexato [o il 5-fluorouracile] durante la gravidanza e l'allattamento, vedere il paragrafo 4.6 “Gravidanza e allattamento“ e il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) dei medicinali contenenti metotrexato e 5-fluorouracile.

Calcio Levofolinato Teva Generics può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Pur non essendo controindicato l'impiego del calcio levofolinato in gravidanza ed allattamento, queste condizioni pregiudicano l'impiego e la somministrazione di protocolli chemioterapici.

Non esistono studi adeguati e ben controllati condotti nelle donne durante la gravidanza o l'allattamento. Non sono stati condotti studi formali sulla tossicità riproduttiva negli animali con il calcio levofolinato. Non ci sono indicazioni che l'acido folico induca effetti dannosi se è somministrato durante la gravidanza. Durante la gravidanza, il metotrexato deve essere somministrato solo per indicazioni limitate, laddove i benefici del farmaco per la madre devono superare i possibili rischi per il feto. In caso di trattamento con metotrexato e altri antagonisti dei folati nonostante la gravidanza o l'allattamento, non vi sono limitazioni all'uso di calcio levofolinato per ridurre la tossicità o contrastare gli effetti.

L'uso di 5-fluorouracile è generalmente controindicato durante la gravidanza e durante l'allattamento; ciò vale anche per l'uso in associazione di calcio levofolinato con 5-fluorouracile.

Si prega di fare riferimento anche ai riassunti delle caratteristiche del prodotto dei medicinali contenenti metotrexato, altri antagonisti dei folati e 5-fluorouracile.

Allattamento

Il calcio levofolinato può essere escreto nel latte materno e deve essere somministrato solo quando i benefici del farmaco per la madre superano i possibili rischi per il feto. Il calcio levofolinato può essere usato durante l'allattamento quando è ritenuto necessario in accordo alle indicazioni terapeutiche.

Quali sono gli effetti indesiderati di Calcio Levofolinato Teva Generics


I seguenti effetti indesiderati, osservati e segnalati durante il trattamento con calcio levofolinato sono classificati in base alla frequenza come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).

Entrambe le indicazioni terapeutiche:

Disturbi del sistema immunitario

Molto raro: reazioni allergiche, incluse reazioni anafilattoidi/anafilattiche (compreso lo shock) e orticaria.

Disturbi psichiatrici

Raro: insonnia, agitazione e depressione dopo dosi elevate.

Patologie gastrointestinali

Raro: disturbi gastrointestinali dopo dosi elevate.

Patologia del sistema nervoso

Raro: aumento della frequenza delle crisi convulsive (vedere anche paragrafo 4.5)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non comune: è stata osservata febbre dopo somministrazione di calcio levofolinato in soluzione iniettabile.

Casi di Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e di Necrolisi Epidermica Tossica (NTE), alcuni fatali, sono stati riportati in pazienti riceventi calcio levofolinato in combinazione con altri agenti con un'associazione accertata a questi disturbi. Non si può escludere un ruolo aggiuntivo del calcio levofolinato in questi casi.

Terapia di associazione con 5-fluorouracile:

In genere, il profilo di sicurezza dipende dal regime di 5-fluorouracile usato, a causa del potenziamento della tossicità indotta dal 5-fluorouracile.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non nota: iperammoniemia.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto comune: insufficienza midollare, inclusi i casi fatali.

Patologie gastrointestinali

Molto comune: nausea e vomito, diarrea.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune: infiammazione della mucosa, inclusa stomatite e cheilite. Si sono verificati esiti fatali come risultato di infiammazione della mucosa.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: eritrodisestesia palmo-plantare.

Regime mensile:

Patologie gastrointestinali

Molto comune: vomito e nausea

Nessun aumento delle tossicità indotte da 5-fluorouracile (ad es. neurotossicità).

Regime settimanale:

Patologie gastrointestinali

Molto comune: diarrea con gradi elevati di tossicità e disidratazione, che donano luogo a ospedalizzazione per trattamento e persino morte.

Esiti fatali si sono verificati come risultato di tossicità gastrointestinale (principalmente infiammazione della mucosae diarrea) e mielosoppressione. In pazienti con diarrea può verificarsi un rapido deterioramento clinico che porta a morte. La somministrazione del prodotto può essere seguita anche da ipotensione arteriosa, tachicardia, broncospasmo.

Precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone

Raramente sono state riferite reazioni avverse gravi, e in alcuni casi fatali, in neonati pretermine e in nati a termine (di età < 28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa. La presenza di precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone è stata rilevata post mortem nei polmoni e nei reni. L'elevato rischio di precipitazione nei neonati è una conseguenza del loro basso volume ematico e della maggiore emivita di ceftriaxone rispetto agli adulti (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).

Sono stati riferiti casi di precipitazione renale, principalmente in bambini sopra i 3 anni di età trattati con dosi giornaliere elevate (es. ≥ 80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori ai 10 grammi e che presentavano altri fattori di rischio (es. restrizione di fluidi, pazienti costretti a letto). Il rischio di formazione di precipitato aumenta nei pazienti immobilizzati o disidratati. Questo evento può essere sintomatico o asintomatico, può causare insufficienza renale e anuria ed è reversibile con l'interruzione della somministrazione.

È stata osservata precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone nella colecisti, principalmente in pazienti trattati con dosi superiori alla dose standard raccomandata. Nei bambini, studi prospettici hanno dimostrato un'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa; in alcuni studi l'incidenza è risultata superiore al 30%. Tale incidenza sembra essere inferiore somministrando le infusioni lentamente (20-30 minuti). Questo effetto è generalmente asintomatico, ma in casi rari le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, quali dolore, nausea, vomito. In questi casi è raccomandato il trattamento sintomatico. La precipitazione è generalmente reversibile con l'interruzione della somministrazione.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://aifa.gov.it/moduli-segnalazione-reazioni-avverse.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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