Claritromicina Teva

20 aprile 2024

Claritromicina Teva


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Cos'è Claritromicina Teva (claritromicina)


Claritromicina Teva è un farmaco a base di claritromicina, appartenente al gruppo terapeutico Antibatterici macrolidi. E' commercializzato in Italia da Teva Italia S.r.l. - Sede legale

Confezioni e formulazioni di Claritromicina Teva disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Claritromicina Teva disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Claritromicina Teva e perchè si usa


Claritromicina Teva è indicata negli adulti e negli adolescenti sopra i 12 anni di età per il trattamento di infezioni batteriche acute e croniche, causate da batteri claritromicina-sensibili.
  • Infezioni delle vie respiratorie superiori come, ad esempio, faringite e sinusite.
  • Infezioni delle vie respiratorie inferiori, quali esacerbazioni acute di bronchite cronica e polmonite acquisita in comunità.
  • Infezioni della cute e dei tessuti molli, di entità da lieve a moderata.
Claritromicina Teva può essere usata anche in associazione con regimi terapeutici antibatterici appropriati e un agente anti-ulcera per l'eradicazione di H. pilori in pazienti con ulcere associate a H. pilori (vedere paragrafo 4.2).

È opportuno tenere in considerazione le indicazioni ufficiali relative all'uso appropriato di agenti antibatterici.

Indicazioni: come usare Claritromicina Teva, posologia, dosi e modo d'uso


La posologia della claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve essere, in ogni caso, stabilita dal medico.

Sono disponibili compresse da 250 e 500 mg.

Posologia

Adulti e adolescenti (12 anni e oltre)

La dose raccomandata è 250 mg due volte al giorno.

Nelle infezioni gravi, la dose può essere aumentata a 500 mg due volte al giorno.

Nelle infezioni respiratorie, dato il livello elevato di resistenza di alcuni microrganismi patogeni (per esempio S. pneumoniae), la penicillina resta l'antibiotico di prima scelta. La claritromicina può essere usata nei pazienti con ipersensibilità nota alla penicillina o nei casi in cui l'uso della penicillina sarebbe inappropriato per altri motivi.

Eradicazione di H. pilori negli adulti

Nei pazienti con ulcera peptica dovuta a infezione da H. pilori, la claritromicina può essere somministrata a una dose di 500 mg due volte al giorno in associazione con altri trattamenti antimicrobici appropriati e inibitori della pompa-protonica.

Popolazioni speciali

Popolazione pediatrica

Sono stati condotti studi clinici somministrando la sospensione pediatrica a base di claritromicina in bambini dai 6 mesi ai 12 anni di età. Di conseguenza, i bambini al di sotto dei 12 anni di età devono assumere la sospensione pediatrica (granulato per sospensione orale). Non sono disponibili dati a sufficienza per raccomandare uno schema posologico per l'utilizzo di claritromicina IV in pazienti di età inferiore a 18 anni.

Claritromicina Teva compresse non è adatta per i bambini di età inferiore a 12 anni e di peso inferiore a 30 kg. Altre forme farmaceutiche sono più adatte a questi pazienti.

Anziani

Come per gli adulti.

Compromissione renale

In pazienti con danno renale con un valore della clearance della creatinina minore di 30 mL/min, il dosaggio di claritromicina deve essere dimezzato, ad es. 250 mg una volta al giorno, o 250 mg due volte al giorno nelle infezioni più gravi. Il trattamento non deve essere proseguito oltre i 14 giorni in questi pazienti.

Durata della terapia

La durata delle terapia con claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e, in ogni caso, deve essere stabilita dal medico.
  • La durata consueta del trattamento è 6-14 giorni.
  • La terapia deve essere proseguita per almeno 2 giorni dopo la remissione dei sintomi.
  • Nelle infezioni causate da Streptococcus pyogenes (streptococchi beta-emolitici di gruppo A), la durata deve essere di almeno 10 giorni.
La terapia combinata per l'eradicazione dell'infezione da H. pylori, per esempio claritromicina 500 mg (due compresse da 250 mg o una compressa da 500 mg) due volte al giorno in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg due volte al giorno, deve essere proseguita per 7 giorni.

Modo di somministrazione

La claritromicina può essere somministrata indipendentemente dall'assunzione di cibo (vedere paragrafo 5.2).

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Claritromicina Teva


  • Ipersensibilità al principio attivo, agli altri farmaci antibiotici macrolidi, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • La somministrazione concomitante di claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti farmaci è controindicata: astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide o terfenadina dal momento che possono indurre un prolungamento dell'intervallo QT ed aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
  • La somministrazione concomitante con ticagrelor o ranolazina è controindicata.
  • La somministrazione concomitante di claritromicina ed alcaloidi dell'ergot (ad es. ergotamina o diidroergotamina) è controindicata, dato che questo può condurre a tossicità da segale cornuta (vedere paragrafo 4.5).
  • La somministrazione concomitante di claritromicina e lomitapide è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
  • La somministrazione concomitante di claritromicina e midazolam orale è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
  • La claritromicina non deve essere data a pazienti con storia di prolungamento dell'intervallo QT (prolungamento congenito o accertato prolungamento acquisito dell'intervallo QT) o aritmia ventricolare cardiaca, incluse le torsioni di punta (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
  • La claritromicina non deve essere somministrata contemporaneamente agli inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine), che sono ampiamente metabolizzati dal CYP3A4 (lovastatina o simvastatina), a causa del maggior rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
  • Come con altri forti inibitori del CYP3A4, la claritromicina non deve essere usata nei pazienti che assumono colchicina (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
  • La claritromicina non deve essere data a pazienti con disturbi elettrolitici (ipokaliemia o ipomagnesemia, a causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT).
  • La claritromicina è controindicata nei pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica in combinazione con compromissione renale.

Claritromicina Teva può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

La sicurezza di claritromicina per l'uso durante la gravidanza non è stata stabilita. Sulla base dei risultati ottenuti da studi su animali e dall'esperienza nell'uomo non può essere esclusa la possibilità di effetti dannosi sullo sviluppo embrio-fetale. Alcuni studi osservazionali che hanno valutato l'esposizione alla claritromicina durante il primo e il secondo trimestre hanno riportato un aumento del rischio di aborto spontaneo rispetto all'assenza di uso di antibiotici o all'uso di altri antibiotici durante lo stesso periodo. Gli studi epidemiologici disponibili sul rischio di gravi malformazioni congenite con l'uso di macrolidi, compresa la claritromicina, durante la gravidanza forniscono risultati contrastanti.

Di conseguenza non è raccomandato l'uso in gravidanza senza un'attenta valutazione del rischio/beneficio.

Allattamento

Non è stata valutata la sicurezza della claritromicina per l'utilizzo durante l'allattamento dei neonati. La claritromicina è escreta nel latte materno in piccole quantità. È stato stimato che un neonato allattato esclusivamente al seno riceverebbe circa l'1,7% della dose materna di claritromicina aggiustata per il peso. Pertanto, diarrea e infezioni fungine delle membrane mucose possono verificarsi nei neonati allattati al seno, così da rendere necessario interrompere l'allattamento al seno. Si deve considerare anche la possibilità di sensibilizzazione. La claritromicina deve inoltre essere usata solo se i benefici per la madre sono superiori ai potenziali rischi per il neonato.

Fertilità

Non ci sono dati disponibili sull'effetto di claritromicina sulla fertilità nell'uomo. Nel ratto, studi di fertilità non hanno mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi sulla fertilità.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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