28 marzo 2024
Liderclox
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Cos'è Liderclox (flucloxacillina sodica)
Liderclox è un farmaco a base di flucloxacillina sodica, appartenente al gruppo terapeutico Antibatterici penicillinici.
A cosa serve Liderclox e perchè si usa
Il medicinale è indicato per tutte le infezioni sostenute da batteri sensibili alla flucloxacillina. La flucloxacillina, esercitando un'azione di blocco sulle beta-lattamasi, potenzia l'azione di altre penicilline semisintetiche ad ampio spettro d'azione, quali l'ampicillina, etc.
Le infezioni sono, pertanto, quelle gravi a carico di vari organi ed apparati.
Indicazioni: come usare Liderclox, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Adulti
Una compressa ogni 6-8 ore, secondo giudizio medico.
Popolazione pediatrica
Bambini (8-14 anni): mezza compressa ogni 8 ore, secondo giudizio medico.
Modo di somministrazione
Per ottenere un tasso sierico massimo si raccomanda di prendere LIDERCLOX mezz'ora prima dei pasti, perchè la presenza di cibo nello stomaco riduce l'assorbimento del farmaco. In caso di gravi disturbi gastro-intestinali con vomito e/o diarrea, non è garantito un sufficiente assorbimento delle compresse.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Liderclox
Ipersensibilità al principio attivo, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, in particolare penicilline e cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
LIDERCLOX è controindicato in pazienti con precedente storia di disfunzione epatica/ittero associato a flucloxacillina.
Generalmente controindicato in gravidanza (vedere anche “Gravidanza e allattamento“).
Liderclox può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Sebbene gli studi sulla riproduzione condotti sugli animali non abbiano dimostrato alcun effetto di tossicità fetale, il rischio di effetti dannosi per il feto stesso a seguito di somministrazione di flucloxacillina non può essere escluso; pertanto l'uso di LIDERCLOX in gravidanza è da riservarsi al giudizio del medico in casi di effettiva necessità.
Allattamento
Poiché LIDERCLOX passa nel latte materno, per le pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa, proseguire l'allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
Quali sono gli effetti indesiderati di Liderclox
Le eventuali reazioni avverse con l'impiego delle penicilline in genere, sono essenzialmente limitate ai sopra accennati fenomeni di ipersensibilità soggettiva, quali: eruzioni cutanee tipo eritema multiforme o maculo-papuloso, prurito, orticaria.
In via eccezionale, a seguito di somministrazione parenterale, possono insorgere fenomeni anafilattici di grado notevole. In tali casi il trattamento va interrotto e si devono instaurare le opportune misure di emergenza (vedere sezione “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego“).
L'insorgenza di tali effetti indesiderati è più frequente in soggetti con una storia di ipersensibilità verso allergeni multipli, “febbre da fieno“, orticaria.
Più raramente possono essere osservati altri effetti indesiderati:
Patologie gastrointestinali
Glossite, stomatite, nausea, vomito, diarrea, dolore epigastrico, flatulenza, anoressia.
L'eventuale comparsa di diarrea grave e prolungata, seppure rara, deve far pensare ad una possibile insorgenza di colite pseudomembranosa.
Patologie epatobiliari
Rari casi di epatite, ittero colestatico, talora ad insorgenza tardiva e decorso prolungato: osservati aumenti transitori delle transaminasi, lattico-deidrogenasi e fosfatasi alcalina.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Frequenza non nota: PEAG -pustolosi esantematica acuta generalizzata (vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Eosinofilia, neutropenia, agranulocitosi, piastrinopenia ed anemia, talora emolitica. Di norma reversibili con l'interruzione del trattamento, anche queste manifestazioni sono state considerate espressioni di ipersensibilità, talora su base autoimmune (neutropenia, anemia emolitica).
La neutropenia è stata più frequentemente osservata in pazienti trattati con antibiotici beta-lattamici ad alti dosaggi e per periodi di tempo prolungati (oltre 10 giorni). La comparsa di febbre da “rash“ ed eosinofilia costituisce segnale d'allarme. Si raccomandano, pertanto, frequenti controlli della conta leucocitaria durante trattamenti di lunga durata con dosaggi elevati.
Patologie renali e urinarie
Raramente, aumenti dell'azotemia e della creatinina serica; descritti casi isolati di nefrite interstiziale.
Patologie del sistema nervoso
Eccezionalmente, in corso di trattamenti con antibiotici beta-lattamici a dosaggi elevati, in pazienti con insufficienza renale, è stata osservata encefalopatia metabolica.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Esperienza successiva all'immissione in commercio: casi molto rari di acidosi metabolica con gap anionico elevato quando flucloxacillina è co-somministrata con paracetamolo, in generale in presenza di fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4.)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
Patologie correlate:
- Endocardite
Infiammazione dell'endocardio (la sottile membrana trasparente che riveste la cavità del cuore) che generalmente interessa anche le valvole cardiache. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico