Mikan

29 marzo 2024

Mikan


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Cos'è Mikan (amikacina solfato)


Mikan è un farmaco a base di amikacina solfato, appartenente al gruppo terapeutico Antibatterici aminoglicosidici. E' commercializzato in Italia da SF Group S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Mikan disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Mikan disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Mikan e perchè si usa


Trattamento a breve termine di infezioni gravi sostenute da germi Gram-negativi sensibili all'antibiotico. In particolare l'Amikacina risulta indicata nelle seguenti forme: - batteriemie e setticemie (inclusa la sepsi neonatale); -infezioni complicate e ricorrenti delle vie genito-urinarie; - infezioni dell'apparato respiratorio, dell'apparato osteoarticolare, del sistema nervoso centrale (compresa la meningite) e del tessuto cutaneo e sottocutaneo; - infezioni endo-addominali (compresa la peritonite); - ustioni ed infezioni post-operatorie.

Si devono tenere in considerazione le linee-guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

Indicazioni: come usare Mikan, posologia, dosi e modo d'uso


Adulti e bambini con più di 12 anni:

La posologia consigliata per via intramuscolare o endovenosa per adulti e adolescenti con normale funzionalità renale (clearance della creatinina ≥ 50 ml/min) è di 15 mg/kg/die che possono essere somministrati in dose singola giornaliera o frazionata in 2 dosi uguali pari a 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Il massimo dosaggio totale giornaliero non deve superare 1,5 g. In presenza di endocardite e nei pazienti neutropenici con febbre la somministrazione del farmaco deve essere frazionata in due dosi giornaliere non essendo disponibili dati sufficienti a supportare una mono - somministrazione giornaliera.

Bambini da 4 settimane a 12 anni di età:

La posologia consigliata per via intramuscolare o endovenosa (tramite infusione endovenosa lenta) per bambini con normale funzionalità renale è di 15-20 mg/kg/die che possono essere somministrati in dose singola giornaliera da 15-20 mg/kg o in dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. In presenza di endocardite e nei pazienti neutropenici con febbre la somministrazione del farmaco deve essere frazionata in due dosi giornaliere non essendo disponibili dati sufficienti a supportare una mono - somministrazione giornaliera.

Neonati:

Una dose di carico iniziale da 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Neonati prematuri:

La dose consigliata nei prematuri è pari a 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Raccomandazioni specifiche per la somministrazione per via endovenosa

Nei pazienti pediatrici la quantità di diluenti da utilizzare dipende dalla quantità di amikacina tollerata dal paziente. La soluzione dovrebbe di norma essere infusa in un arco di tempo variabile da 30 a 60 minuti. I bambini piccoli devono ricevere un'infusione di 1-2 ore.

La durata del trattamento è, in genere, di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa, e 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Alle dosi consigliate, le infezioni meno gravi causate da organismi sensibili rispondono alla terapia entro 24-48 ore. Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzionalità renale, sospetta o accertata, è quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo, espresso in ore, tra una dose e l'altra. Es.: se il tasso sierico della creatinina e di 2 mg, la dose consigliabile dovrà essere somministrata dopo 18 ore. Poiché le funzioni renali possono alterarsi notevolmente nel corso della terapia, il tasso sierico della creatinina dovrebbe essere controllato frequentemente e, se necessario, le somministrazioni dovranno essere modificate. Qualora sia ritenuto utile o necessaria la somministrazione endovenosa, questa deve essere eseguita diluendo la quantità di farmaco calcolata in modo da far durare la somministrazione almeno 1 ora o anche più. Come solvente sono indicate in questo caso la soluzione fisiologica o la soluzione isotonica di glucosio.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Mikan


L'amikacina solfato soluzione iniettabile è controindicata in pazienti con nota ipersensibilità verso l'amikacina e gli altri aminoglicosidi, verso il sodio metabisolfito o qualsiasi altro componente della formulazione.

Precedenti di ipersensibilità o gravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi possono rappresentare una controindicazione all'uso di qualsiasi aminoglicoside a causa della nota sensibilità crociata dei pazienti ai farmaci di questa classe.

Mikan può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'amikacina deve essere somministrata a donne gravide e ai neonati solo se espressamente necessario e sotto supervisione medica (vedere paragrafo 4.4).

Si dispone di dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordità congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza.

Sebbene non siano stati riportati effetti avversi nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane. Studi di tossicità riproduttiva in topi e ratti non hanno evidenziato effetti sulla fertilità o tossicità fetale. Se si somministra amikacina in gravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, deve essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto.

Allattamento

Non è noto se l'amikacina venga escreta nel latte materno. Si deve pertanto decidere se interrompere l'allattamento al seno o la terapia.

Fertilità

In studi di tossicità riproduttiva su topi e ratti non sono stati evidenziati effetti sulla fertilità o tossicità fetale.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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