23 aprile 2024
Mitoxantrone Sandoz
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Cos'è Mitoxantrone Sandoz (mitoxantrone dicloridrato)
Mitoxantrone Sandoz è un farmaco a base di mitoxantrone dicloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici antibiotici citotossici.
A cosa serve Mitoxantrone Sandoz e perchè si usa
Il mitoxantrone è indicato nel trattamento del carcinoma metastatico della mammella, del linfoma non-Hodgkin e della leucemia acuta non linfocitica negli adulti, in monoterapia o in associazione con altri farmaci antitumorali. È indicato inoltre nel trattamento del dolore da cancro della prostata avanzato refrattario al trattamento ormonale, in combinazione con basse dosi di corticosteroidi, qualora il trattamento analgesico attuato sia insufficiente o non appropriato.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Mitoxantrone Sandoz
Impiego in pazienti con grave depressione midollare.
Ipersensibilità al mitoxantrone o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Allattamento (per ciò che concerne la gravidanza vedere il Paragrafo 4.6Gravidanza e allattamento).
Non per uso intratecale.
Non per uso intra-arterioso.
Mitoxantrone Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Il mitoxantrone può essere genotossico. Pertanto si raccomanda agli uomini trattati con mitoxantrone di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo e chiedere consiglio sulla conservazione dello sperma prima di iniziare la terapia a causa della possibilità di infertilità irreversibile conseguente alla terapia con mitoxantrone.
Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Gli studi preclinici hanno dimostrato tossicità riproduttiva, mutagenicità e carcinogenicità (vedere il paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza) indicative di un rischio potenziale per l'uomo. Per quanto riguarda la teratogenicità, gli studi animali sono insufficienti e il rischio potenziale per l'uomo non è noto. Il mitoxantrone non deve essere somministrato alle gestanti in particolare durante il primo trimestre della gravidanza. Se il medicinale viene somministrato in gravidanza o se la paziente incorre in una gravidanza durante la terapia, la paziente deve essere informata dei potenziali pericoli per il feto. Le donne in età fertile e i loro partner devono essere informati della necessità di evitare gravidanze e di utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante la terapia e per almeno 6 mesi dopo che questa è terminata.
Il mitoxantrone è escreto nel latte materno umano e concentrazioni significative del farmaco (18 ng/ml) sono state osservate fino a 28 giorni dopo l'ultima somministrazione. A causa della possibilità di gravi reazioni avverse nei neonati, il mitoxantrone è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). L'allattamento deve essere sospeso prima d'iniziare la terapia.
L'allattamento è pertanto controindicato (vedere il paragrafo 4.3).
Quali sono gli effetti indesiderati di Mitoxantrone Sandoz
La frequenza degli eventi avversi è determinata utilizzando le seguenti definizioni convenzionali:
eventi molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100 a <1/10), non comuni (≥1/1.000 a <1/100), rari (≥1/10.000 a <1/1.000), molto rari (≤1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Più del 10% dei pazienti può accusare degli effetti indesiderati.
La mielodepressione rappresenta una reazione avversa dose–limitante dovuta al mitoxantrone.
La mielodepressione può essere più grave e prolungata nei pazienti trattati in precedenza con chemioterapia o radioterapia.
Durante l'uso di mitoxantrone nel trattamento del cancro alla prostata ormone-resistente, si possono verificare numerosi altri effetti ematologici indesiderati (vedere il sotto paragrafo Patologie del sistema emolinfopoietico).
In uno studio randomizzato di fase III durante il quale la dose di mitoxantrone è stata aumentata a partire da una conta dei neutrofili > 1000/mm3, si è manifestata neutropenia di grado 4 OMS (ANC < a 500/mm3) nel 54% dei pazienti che hanno ricevuto mitoxantrone in associazione a prednisone a basse dosi. La dose media è stata di 12 mg/m2; 36 su 84 pazienti hanno ricevuto più di 12 mg/m2di mitoxantrone. In uno studio randomizzato separato nel quale i pazienti sono stati trattati con mitoxantrone alla dose di 14 mg/m2 di, è stata osservata neutropenia di grado 4 nel 23% dei pazienti che hanno ricevuto mitoxantrone in associazione con idrocortisone. Febbre neutropenica e infezioni si sono verificate in entrambi gli studi nei pazienti trattati con mitoxantrone in aasociazione con idrocortisone. L'incidenza delle infezioni è stata del 17% in uno degli studi e quello della febbre senza infezione è stata del 14%; nell'altro studio, si sono verificate infezioni sistemiche nel 10%, infezioni del tratto urinario nel 9%, infezioni della cute nel 5% e febbre nel 6% dei casi. In questi studi si è osservata una conta piastrinica inferiore a 50000/mm3 nel 4% e nel 3% dei pazienti che hanno ricevuto mitoxantrone in associazione con corticosteroidi.
Esami diagnostici:
Molto rari: variazione ponderale
Patologie cardiache:
Molto comuni: alterazioni transitorie dell'elettrocardiogramma (ECG) dopo un trattamento a lungo termine. Aritmia.
Comuni: riduzione asintomatica di frazione di eiezione ventricolare sinistra (2,6% con una dose cumulativa di 140 mg/m²), insufficienza cardiaca, dolore al petto, insufficienza cardiaca congestizia dopo trattamento a lungo termine (2,6% con una dose cumulativa di 140 mg/m²). Bradicardia sinusale.
La funzione cardiaca deve essere monitorata nei pazienti che hanno assunto dosi cumulative di mitoxantrone >160 mg/m2.
I pazienti precedentemente trattati con antracicline o altri farmaci oncolitici cardiotossici e/o radioterapia mediastinica e che sono affetti altresì da una patologia cardiovascolare soggiacente, corrono un rischio maggiore di sviluppare una malattia cardiaca.
Le segnalazioni post-marketing hanno evidenziato la cardiotossicità del trattamento con il mitoxantrone a dosi cumulative inferiori a 100 mg/m2.
Frequenza non nota: sono stati segnalati cardiomiopatia e infarto miocardico.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Molto comuni:
Neutropenia. L'aumento della dose in considerazione dei fenomeni ematologici prossimi al nadir ha portato a neutropenia di grado 4 nel 54% dei pazienti.
Febbre neutropenica si è manifestata nel 14% dei pazienti.
Mielodepressione e ipoplasia midollare.
Leucopenia transitoria con i valori più bassi 10-13 giorni dopo il trattamento (leucopenia grave nel 6% dei casi), anemia, granulocitopenia, alterazione della conta leucocitaria.
Comuni:
Trombocipenia con un valore <50x109/l si manifesta nel 4% dei pazienti.
Patologie del sistema nervoso:
Comuni: sono stati segnalati effetti neurologici indesiderati aspecifici quali capogiri, sonnolenza, neuriti, convulsioni, lievi parestesie. Cefalea.
Patologie dell'occhio:
Non comuni: è stata segnalata la colorazione blu reversibile della sclera. Frequenza non nota: congiuntivite.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Comuni: rinite.
Non comuni: dispnea.
Patologie gastrointestinali:
Molto comuni: lieve nausea e vomito in circa il 50% dei pazienti (grave nell'1% dei casi), stomatite, diarrea, dolore addominale. Costipazione, mucosite, alterazione del gusto.
Comuni: sanguinamento gastrointestinale.
Frequenza non nota: pancreatite
Patologie renali e urinarie:
Molto comuni: aumento della concentrazione di urea nel sangue.
Comuni: alterazione del colorito delle urine entro 24 ore dalla somministrazione.
Nefrotossicità, aumento della creatinina sierica e aumento del contenuto di azoto plasmatico.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Molto comuni: alopecia di grado I-II in circa il 50% dei pazienti (l'alopecia grave è rara).
Comuni: rash, eritemi.
Non comuni: colorazione blu della pelle e delle unghie
Frequenza non nota:
Sono stati segnalati alterazioni ungueali (ad es. onicolisi, distrofia ungueale), stravaso sulla sede d'infusione che possono esitare in eritema, edema, dolore, bruciore e/o colorazione blu della cute. Lo stravaso può indurre una necrosi dei tessuti con una conseguente necessità di debridement e innesti cutanei.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Comuni: anoressia (perdita dell'appetito)
Frequenza non nota: iperuricemia
Infezioni e infestazioni:
Molto comuni: infezioni, infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni del tratto urinario.
Comuni: polmonite, sepsi, rinite.
Frequenza non nota: infezioni opportunistiche.
Lesioni, avvelenamento e complicazioni da procedura.
Frequenza non nota: ematomi.
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi):
Frequenza non nota: leucemia acuta.
Gli inibitori della topoisomerasi II, tra cui il mitoxantrone, in associazione con altri agenti antineoplastici e/o radioterapia sono stati associati allo sviluppo di leucemia mieloide acuta (LMA) o sindrome mielodisplastica (SMD) (vedere anche il Paragrafo 4.5 Interazione con altri medicinali e altre forme d'interazione).
Patologie vascolari:
Molto comuni: emorragie.
Comuni: ipotensione.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Molto comuni: febbre.
Comuni: affaticamento, edema.
Non comuni: reazioni allergiche (ovvero esantema, dispnea, ipotensione).
Frequenza non nota: è stata segnalata flebite nella sede d'iniezione. Debolezza.
Disturbi del sistema immunitario:
Frequenza non nota: reazioni anafilattiche (tra cui shock anafilattico).
Patologie epatobiliari:
Comuni: epatotossicità, aumento dei valori degli enzimi epatici (ALAT).
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:
Molto comuni: amenorrea (può essere prolungata e corrispondere ad una menopausa precoce).
Disturbi psichiatrici:
Non comuni: ansia, confusione.
Sia durante la mono-chemioterapia con mitoxantrone che duranta la chemioterapia combinata sono stati osservati rari casi di sindrome da lisi tumorale (caratterizzata da iperuricemia, iperpotassiemia, iperfosfatemia e ipocalcemia).
Nei pazienti leucemici, il quadro degli effetti indesiderati è generalmente simile, sebbene vi sia un aumento sia della frequenza sia della gravità specialmente della stomatite e della mucosite.
Tra i pazienti con sclerosi disseminata trattati con mitoxantrone si sono verificati due decessi improvvisi per i quali non è noto se esista una relazione causale con l'uso del mitoxantrone.
Patologie correlate:
- Leucemia
Tumori del sangue che colpiscono il midollo osseo, caratterizzati dalla proliferazione maligna delle cellule del sangue o dei loro precursori. - Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale, si manifesta per lo più con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio, seguendo un decorso diverso da persona a persona - Tumore della mammella
Un comportamento attento agli stili di vita salutari e pochi esami di controllo sono la base della prevenzione di questa malattia, per ridurre il proprio rischio di ammalarsi o di andare incontro a una ricaduta - Tumore della vescica
Tumore che ha origine dalle cellule che rivestono la cavità della vescica, organo deputato alla raccolta dell'urina prodotta dei reni.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico