Petidina Cloridrato Molteni

28 marzo 2024

Petidina Cloridrato Molteni


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Cos'è Petidina Cloridrato Molteni (petidina cloridrato)


Petidina Cloridrato Molteni è un farmaco a base di petidina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici oppioidi. E' commercializzato in Italia da L. Molteni & C. dei F.lli Alitti Società di Esercizio S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Petidina Cloridrato Molteni disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Petidina Cloridrato Molteni disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Petidina Cloridrato Molteni e perchè si usa


Dolori di intensità da moderata a grave di varia natura, in particolare il dolore postoperatorio, il dolore neoplastico e il dolore da travaglio di parto, anche in pazienti con pre-eclampsia e eclampsia. Preanestesia, solo nei soggetti adulti, per mantenere uno stato basale di narcosi.

Indicazioni: come usare Petidina Cloridrato Molteni, posologia, dosi e modo d'uso


Analgesia

Adulti

La petidina è somministrata per via intramuscolare o sottocutanea alla dose di 25-100 mg o per infusione endovenosa lenta alla dose di 25-50 mg.

Bambini

La petidina è somministrata per via intramuscolare alla dose di 0,5-2 mg/kg.

Uso in ostetricia

La petidina è somministrata per via intramuscolare o sottocutanea alla dose di 50-100 mg appena le contrazioni iniziano ad avere un intervallo regolare. La somministrazione può essere ripetuta dopo 1-3 ore, se necessario.

Preanestesia

La petidina è somministrata negli adulti alla dose di 50-100 mg di farmaco un'ora prima dell'operazione.

Il dosaggio deve essere opportunamente ridotto in caso di:
  • soggetti che ricevono anche altri farmaci depressori del SNC ed in particolare altri oppiacei naturali, sintetici o semisintetici;
  • anziani e soggetti debilitati;
  • insufficienza renale, ipertrofia prostatica o restringimento uretrale, ipovolemia.
La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Soluzioni eventualmente colorate non devono essere utilizzate.

La fiala serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l'eventuale residuo non può essere utilizzato.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Petidina Cloridrato Molteni


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad altre sostanze strettamente correlate da un punto di vista chimico e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Gravidanza (eccetto in corso di travaglio di parto) e allattamento.
  • Depressione respiratoria.
  • Aumento della pressione endocranica.
  • Asma bronchiale acuta.
  • Tachicardia sopraventricolare.
  • Feocromocitoma.
  • Stati convulsivi.
  • Uso concomitante di IMAO (la terapia con IMAO deve essere interrotta almeno 15 giorni prima di iniziare un trattamento con petidina).
  • Alcolismo acuto o delirium tremens.
  • Acidosi diabetica con rischio di coma.
  • Grave disfunzione epatica.
  • Insufficienza renale grave.
  • Stati di depressione del sistema nervoso centrale, in particolare quelli indotti da altri farmaci come ipnotici, sedativi, tranquillanti, ecc.
  • Ipotiroidismo.
  • Morbo di Addison.
  • Addome acuto e ileo paralitico.

Petidina Cloridrato Molteni può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


L'uso a lungo termine di analgesici oppioidi può essere associato a una diminuzione della fertilità.

L'uso di petidina durante la gravidanza è controindicato poiché è noto che oltrepassa la placenta e può raggiungere concentrazioni fetali superiori a quelle materne.

L'uso di petidina durante l'allattamento è controindicato a causa dei possibili effetti depressivi sulla respirazione sul neonato.

Quali sono gli effetti indesiderati di Petidina Cloridrato Molteni


Gli effetti indesiderati associati all'impiego di petidina sono pressoché uguali per tipo e frequenza a quelli che si osservano a dosi equivalenti di morfina, ad eccezione della stipsi e della ritenzione urinaria che sono meno intense.

La somministrazione endovenosa rapida di petidina può determinare un aumento dell'incidenza di effetti indesiderati.
  • Patologie del sistema nervoso: disorientamento, disturbi visivi, allucinazioni, disforia, euforia, agitazione, depressione, ottundimento, psicosi, cefalea, incremento dell'attività muscolare, tremori, irrigidimento, convulsioni, sedazione, coma. Aumento del rischio di delirio nei pazienti anziani.
  • Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: depressione respiratoria, in genere di grado lieve o moderato e senza conseguenze di rilievo nei soggetti con integrità della funzione respiratoria; tuttavia, può indurre gravi conseguenze nei pazienti con affezioni bronco-polmonari.
  • Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini.
  • Patologie endocrine: diminuita produzione di ACTH, glucocorticoidi e TSH fino a ipocorticosurrenalismo ed ipotiroidismo.
  • Patologie cardiache: ipotensione o ipertensione, tachicardia, vasodilatazione, sincope, arresto cardiaco, shock.
  • Patologie vascolari: l'involontaria somministrazione intra-arteriosa può causare grave necrosi e gangrena.
  • Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito, orticaria, eritema.
  • Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità, anafilassi.
  • Disturbi del metabolismo e della nutrizione: innalzamento dei livelli plasmatici di amilasi e lipasi dovuto a spasmo dello sfintere di Oddi, incremento dell'attività della butirrato deidrogenasi.
  • Patologie gastrointestinali: nausea, vomito, xerostomia, stipsi.
  • Patologie epato-biliari: costrizione dello sfintere di Oddi e conseguente aumento della pressione nelle vie biliari, che può accentuare o scatenare il dolore da colica biliare.
  • Patologie renali ed urinarie: ritenzione urinaria.
  • Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: irritazione locale accompagnata da fibrosi del tessuto muscolare e formazione di ascessi.
  • Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: depressione respiratoria nel neonato, quando somministrata a scopo analgesico durante il travaglio di parto.
Casi di insufficienza surrenalica (astenia, perdita di peso e di appetito, ipotensione, ipoglicemia, nausea, diarrea, vomito, dolori muscolari o articolari) sono stati riportati con l'uso di oppioidi, solitamente dopo più di un mese di utilizzo.

Poiché la petidina può provocare dipendenza (vedere anche paragrafo 4.4), in caso di interruzione del trattamento dopo l'uso prolungato di dosi elevate si possono presentare sintomi da astinenza (diarrea, debolezza, nervosismo, movimenti muscolari involontari, ecc.). Questi sintomi si manifestano entro 3 ore dall'ultima dose, raggiungono la massima intensità dopo 8-12 ore e possono durare per 3-5 giorni.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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