Plaquenil

28 marzo 2024

Plaquenil


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Cos'è Plaquenil (idrossiclorochina solfato)


Plaquenil è un farmaco a base di idrossiclorochina solfato, appartenente al gruppo terapeutico Antimalarici, clorochina. E' commercializzato in Italia da Sanofi S.r.l. Socio Unico

Confezioni e formulazioni di Plaquenil disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Plaquenil disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Plaquenil e perchè si usa


Adulti

PLAQUENIL è indicato per il trattamento dell'artrite reumatoide in fase attiva e cronica e nel lupus eritematoso discoide e disseminato.

Popolazione pediatrica

È indicato per il trattamento dell'artrite idiopatica giovanile (in terapia d'associazione), e per il lupus sistemico eritematoso e discoide.

Indicazioni: come usare Plaquenil, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Artrite reumatoide: il farmaco agisce per accumulo e sono necessarie alcune settimane perché si manifestino i primi effetti benefici, mentre lievi disturbi possono presentarsi relativamente presto. Possono essere necessari diversi mesi di cura prima che si possano ottenere gli effetti massimi.

Se un miglioramento obiettivo non si rileva entro sei mesi è opportuno sospendere il trattamento.

Dose iniziale: da 400 a 600 mg al giorno (da 2 a 3 compresse rivestite) somministrati ai pasti o con un bicchiere di latte. In una piccola percentuale di pazienti la comparsa di effetti secondari spiacevoli può richiedere la riduzione della dose iniziale. In seguito, dopo 5-10 giorni, la dose può essere gradualmente elevata fino a raggiungere quella ottimale, spesso senza che si ripresentino gli effetti secondari.

Dose di mantenimento: quando si ottiene una buona risposta terapeutica, di solito tra le 4 e le 12 settimane, la dose viene ridotta a metà, da 200 a 400 mg (1 o 2 compresse rivestite) al giorno. È stata descritta una più alta incidenza di retinopatia qualora si superi questa dose.

Se si dovesse presentare una ricaduta dopo l'interruzione della terapia, il farmaco può essere ripreso continuando con una somministrazione intermittente, se non esistono controindicazioni oculari.

I corticosteroidi ed i salicilati possono essere usati di solito a dosi ridotte in associazione a PLAQUENIL o possono essere del tutto sospesi dopo che il farmaco è stato somministrato per parecchie settimane.

Quando è indicata una graduale riduzione della dose di steroidi essa può effettuarsi riducendo ogni 4 o 5 giorni la dose di cortisonico di non oltre 5-15 mg di idrocortisone; di 5-10 mg di prednisolone e di prednisone; di 1-2,5 mg di metilprednisolone; di 1-2 mg di triamcinolone; di 0,25-0,5 mg di desametasone.

Lupus eritematoso: la dose media iniziale è di 400 mg una o due volte al giorno. Questa dose può essere continuata per diverse settimane o mesi in base alla risposta del paziente. Per una terapia di mantenimento spesso basterà una dose più bassa da 200 a 400 mg al giorno.

È stata descritta una più alta incidenza di retinopatia quando si supera questa dose di mantenimento.

Popolazione pediatrica

Deve essere impiegata la dose minima efficace e non bisogna mai eccedere la dose di 6.5 mg/kg/die considerando un peso corporeo ideale. Pertanto le compresse da 200 mg non sono adatte per l'utilizzo in bambini con un peso corporeo ideale inferiore a 31 kg.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Plaquenil


Ipersensibilità al principio attivo, verso i composti 4-aminochinolinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Alterazioni retiniche e del campo visivo attribuibili a composti 4-aminochinolinici.

In caso di maculopatie preesistenti.

Le formulazioni dosate a 200 mg sono controindicate in bambini di età inferiore a 6 anni o comunque con peso inferiore a 31 Kg.

Plaquenil può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

I dati relativi all'uso dell'idrossiclorochina durante la gravidanza sono limitati.

Una quantità moderata di dati in donne in gravidanza (tra 300-1000 gravidanze attese) provenienti da studi osservazionali ed anche da una meta-analisi con esposizione elevata e a lungo termine (principalmente nell'indicazione terapeutica di malattia autoimmune) non mostrano un aumento del rischio statisticamente significativo di malformazioni congenite o tossicità feto/neonatale correlati all'idrossiclorochina. Gli studi sugli animali con la clorochina, strutturalmente correlata, hanno mostrato tossicità riproduttiva in caso di elevata esposizione materna (vedere paragrafo 5.3). Nel genere umano, l'idrossiclorochina attraversa la placenta e le concentrazioni ematiche nel feto sono simili alle concentrazioni ematiche materne.

Si deve notare che dopo somministrazione di derivati 4-aminochinolinici a dosi terapeutiche sono stati osservati effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale, quali ototossicità (tossicità uditiva e vestibolare, sordità congenita), emorragie retiniche e pigmentazione retinica anomala.

L'idrossiclorochina pertanto non deve essere usata in gravidanza a meno che, a giudizio del medico, i potenziali benefici individuali superino i possibili rischi.

Se durante la gravidanza è necessario il trattamento con idrossiclorochina, si deve somministrare la dose efficace più bassa possibile.

In caso di trattamento prolungato durante la gravidanza, si deve considerare il profilo di sicurezza di idrossiclorochina e in particolare gli effetti collaterali oftalmologici nel monitoraggio del nascituro.

Allattamento

Esistono dati molto limitati sulla sicurezza nei bambini allattati al seno durante il trattamento a lungo termine con idrossiclorochina; il medico prescrittore deve valutare i potenziali rischi e i benefici d'uso durante l'allattamento, in accordo all'indicazione e alla durata del trattamento. Tenere presente che il farmaco viene escreto in piccole quantità nel latte materno (meno del 2% della dose materna dopo correzione basata sul peso corporeo), ma che il bambino è molto sensibile agli effetti tossici della 4-aminochinolina.

Fertilità

Studi sugli animali hanno mostrato che la clorochina compromette la fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati relativi agli effetti dell'idrossiclorochina sulla fertilità nel genere umano.

Quali sono gli effetti indesiderati di Plaquenil


Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione:

Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 <1/10); Non comune (≥ 1/1000 <1/100); Raro (≥ 1/10000 < 1/1000); Molto raro (< 1/10000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non nota: depressione midollare anemia, anemia aplastica, agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia. Emolisi in soggetti con deficit di G6P-DH.

Disturbi del sistema immunitario

Non nota: orticaria, angioedema, broncospasmo.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune: anoressia.

Non nota: ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).

L'idrossiclorochina può aggravare la porfiria.

Disturbi psichiatrici

Comune: labilità affettiva,

Non comune: nervosismo

Non nota: comportamento suicida, psicosi, depressione, allucinazioni, ansia, agitazione, confusione, deliri, mania, disturbi del sonno, irritabilità.

Patologie del sistema nervoso

Comune: cefalea

Non comune: capogiri

Non nota: nistagmo, sordità nervosa, convulsioni e atassia. Disturbi extrapiramidali come distonia, discinesia, tremore.

Patologie dell'occhio

Comune: offuscamento della vista, dovuto a disturbi dell'accomodamento, che sono dose dipendenti e reversibili.

Non comune: retinopatia, con modifiche della pigmentazione, e difetti del campo visivo. Nella sua forma iniziale, la retinopatia sembra reversibile con l'interruzione della terapia con idrossiclorochina. Se ha la possibilità di svilupparsi, il rischio di progressione è possibile, anche dopo la fine del trattamento. I pazienti con modifiche a livello della retina possono essere inizialmente asintomatici, o possono avere visione scotomatosa con anello paracentrale e pericentrale, scotomi temporali ed alterata percezione del colore.

Sono state segnalate modifiche corneali che comprendono edema e opacità, che possono essere o asintomatiche o possono causare disturbi come aloni, offuscamento della vista o fotofobia. Questi segni e sintomi possono essere transitori o reversibili dopo l'interruzione del trattamento.

Non nota: sono stati segnalati casi di maculopatie e degenerazione maculare che possono essere irreversibili.

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Non comune: vertigini, tinnito

Non nota: perdita dell'udito

Patologie cardiache

Non nota:

Prolungamento dell'intervallo QT nei pazienti con fattori specifici di rischio, che possono portare ad aritimie (torsione di punta, tachicardia ventricolare).

Cardiomiopatia, che può portare a scompenso cardiaco, e in alcuni casi ad esito fatale.

Si deve considerare l'esistenza di tossicità cronica quando si evidenziano disordini di conduzione (blocco di branca/blocco atrio-ventricolare) così come ipertrofia biventricolare. La sospensione del trattamento può portare a guarigione.

Patologie gastrointestinali

Molto comuni: nausea, dolori addominali

Comune: diarrea, vomito

Questi sintomi si risolvono rapidamente riducendo la dose o interrompendo il trattamento

Patologie epatobiliari

Non comune: anomalie nei test di funzionalità epatica

Non nota: insufficienza epatica fulminante

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: eruzione cutanea; prurito.

Non comune: disturbi della pigmentazione della cute e delle mucose, incanutimento dei capelli, alopecia.

Tali effetti si risolvono prontamente interrompendo il trattamento.

Non nota: eritema multiforme, fotosensibilità, dermatite esfoliativa, sindrome di Sweet e reazioni avverse cutanee severe (SCAR) tra cui Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP).
AGEP deve essere distinta dalla psoriasi anche se l'idrossiclorochina può aggravare attacchi di psoriasi. Contemporaneamente si può avere febbre e iperleucocitosi. La prognosi è generalmente favorevole dopo sospensione del trattamento.
Sono state segnalate eruzioni cutanee (urticarioidi, morbilliformi, lichenoidi, maculo papulari, porpora, eritema circinato centrifugo)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comuni: disturbi senso-motori.

Non nota: miopatia muscoloscheletrica o neuromiopatie che portano a progressiva debolezza e atrofia dei gruppi muscolari prossimali.

La miopatia può essere reversibile dopo sospensione del trattamento, ma la guarigione può richiedere molti mesi.

Depressione dei riflessi tendinei e conduzione nervosa anomala.

Altri effetti:

Perdita di peso, stanchezza, psoriasi non sensibile alla luce.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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