Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo

29 marzo 2024

Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo


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Cos'è Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo (tramadolo + paracetamolo)


Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo è un farmaco a base di tramadolo + paracetamolo, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici oppioidi. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo e perchè si usa


Le compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo sono indicate per il trattamento sintomatico del dolore da moderato a grave.

L'uso delle compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo deve essere riservato a quei pazienti nei quali, per il trattamento del dolore da moderato a grave, è richiesta l'associazione di tramadolo e paracetamolo (vedere anche paragrafo 5.1).

Indicazioni: come usare Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Adulti e adolescenti (di età superiore a 12 anni)

L'uso di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo deve essere riservato a quei pazienti nei quali, per il trattamento del dolore da moderato a grave, è richiesta l'associazione di tramadolo e paracetamolo.

La dose deve essere adattata all'intensità del dolore ed alla sensibilità del singolo paziente.

Per l'analgesia, il dosaggio iniziale raccomandato è di 2 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo. Se necessario, potrà essere aumentato il numero di somministrazioni, fino a 8 compresse al giorno (equivalenti a 300 mg di tramadolo e 2600 mg di paracetamolo).

L'intervallo fra le somministrazioni non deve essere inferiore a 6 ore.

Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere in alcun caso somministrato per un periodo di tempo superiore a quello strettamente necessario (vedere anche paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Se, data la natura e la gravità della malattia, è richiesto un trattamento ripetuto o a lungo termine con Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo, deve essere effettuato un monitoraggio attento e regolare (con periodi di interruzione del trattamento, quando possibile), in modo da valutare se sia necessaria la continuazione della terapia.

Bambini

La sicurezza e l'efficacia di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non sono state stabilite nei bambini di età inferiore a 12 anni. Quindi, il trattamento in questa popolazione va evitato.

Pazienti anziani

In tali soggetti può essere utilizzato il dosaggio usuale, sebbene sia stato osservato che in soggetti volontari di età superiore a 75 anni, l'emivita di eliminazione di tramadolo sia aumentata del 17% dopo somministrazione orale. Nei pazienti di età superiore a 75 anni, si raccomanda che il minimo intervallo fra la somministrazione di due dosi sia non inferiore a 6 ore, questo a causa della presenza di tramadolo.

Insufficienza renale

A causa della presenza di tramadolo, va evitato l'uso di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min). Nei casi di moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 10 e 30 ml/min), gli intervalli di somministrazione devono essere aumentati a 12 ore. Poiché tramadolo viene rimosso molto lentamente attraverso l'emodialisi o l'emofiltrazione, ai fini del mantenimento dell'analgesia, la somministrazione successiva alla dialisi, non è generalmente richiesta.

Insufficienza epatica

Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere usato nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3). In caso di moderata compromissione deve essere attentamente considerato il prolungamento dell'intervallo di somministrazione (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione

Uso orale.

Le compresse devono essere deglutite intere, con una sufficiente quantità di liquido. Non devono essere rotte o masticate.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo


  • Ipersensibilità a tramadolo, paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1);
  • intossicazione acuta da alcol, farmaci ipnotici, analgesici ad azione centrale, oppioidi o sostanze psicotrope;
  • Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con inibitori di monoaminossidasi o entro 2 settimane dalla loro sospensione (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme d'interazione);
  • grave compromissione epatica;
  • epilessia non controllata dal relativo trattamento (vedere paragrafo 4.4).

Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo è un'associazione fissa di principi attivi che include tramadolo, pertanto non deve essere usato durante la gravidanza.
  • Dati riguardanti il paracetamolo
    Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
  • Dati riguardanti il tramadolo
    Tramadolo non deve essere usato in gravidanza in quanto non sono disponibili evidenze adeguate per stabilirne la sicurezza nelle donne in gravidanza. Tramadolo somministrato prima o durante il parto non influenza la motilità uterina. Nei neonati può modificare la frequenza respiratoria in modo, generalmente, non clinicamente rilevante. Durante la gravidanza, il trattamento a lungo termine può portare a sintomi da astinenza nel neonato dopo la nascita, come conseguenza dell'assuefazione.
Allattamento

Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo è un'associazione fissa di principi attivi che includono tramadolo, pertanto non deve essere somministrato durante l'allattamento.
  • Dati riguardanti il paracetamolo
    Paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente rilevanti. I dati pubblicati disponibili non portano a controindicare l'allattamento in donne che utilizzano medicinali contenenti paracetamolo, come unico ingrediente.
  • Dati riguardanti il tramadolo
    Circa lo 0,1% della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escreto nel latte materno. Nell'immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, ciò corrisponde a una quantità media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3% della dose aggiustata per il peso della madre. Per questo motivo, tramadolo non deve essere usato durante l'allattamento o, in alternativa, l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo. L'interruzione dell'allattamento non è generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo.
Fertilità

La sorveglianza successiva alla commercializzazione non induce a pensare ad effetti di tramadolo sulla fertilità.

Gli studi sugli animali non evidenziano effetti di tramadolo sulla fertilità. Nessuno studio sulla fertilità è stato realizzato utilizzando la combinazioni di tramadolo e paracetamolo.

Quali sono gli effetti indesiderati di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo


Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati durante gli studi clinici effettuati con l'associazione tramadolo/paracetamolo sono stati nausea, vertigini e sonnolenza, osservati in più del 10% di pazienti.

Patologie cardiovascolari
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): ipertensione, palpitazioni, tachicardia, aritmia.
Patologie del sistema nervoso centrale e periferico
  • Molto comuni (≥1/10): vertigini, sonnolenza.
  • Comuni (da ≥1/100 a <1/10): cefalea, tremori.
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): contrazioni muscolari involontarie, parestesie, tinnito.
  • Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): atassia, convulsioni, sincope, disturbi del linguaggio.
Disturbi psichiatrici
  • Comuni (da ≥1/100 a <1/10): confusione, alterazioni dell'umore (ansia, nervosismo, euforia), disturbi del sonno.
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): depressione, allucinazioni, incubi, amnesia.
  • Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): farmaco-dipendenza.
Sorveglianza successiva alla commercializzazione

Molto rari (<1/10.000): abuso.

Patologie dell'occhio
  • Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): visione annebbiata, miosi, midriasi.
Patologie respiratorie
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): dispnea.
  • Frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili): singhiozzo.
Patologie gastrointestinali
  • Molto comuni (≥1/10): nausea.
  • Comuni (da ≥1/100 a <1/10): vomito, stitichezza, bocca secca, diarrea, dolore addominale, dispepsia, flatulenza.
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): disfagia, melena.
Patologie epatobiliari
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): aumento delle transaminasi epatiche.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
  • Comuni (da ≥1/100 a <1/10): sudorazione, prurito.
  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): reazioni cutanee (per es. irritazione, orticaria).

Patologie renali e urinarie

  • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): albuminuria, disturbi della minzione (disuria e ritenzione urinaria).

Intero organismo

  • Non comuni (da ≥1/1000 a < 1/100): brividi, vampate di calore, dolore toracico.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

  • Non nota: ipoglicemia.
Sebbene non siano stati osservati durante gli studi clinici, non si può escludere la comparsa dei seguenti effetti indesiderati relativi alla somministrazione di tramadolo o paracetamolo:

Tramadolo
  • Ipotensione posturale, bradicardia, collasso (tramadolo).
  • La sorveglianza successiva alla commercializzazione di tramadolo ha rivelato rare alterazioni dell'effetto di warfarin, incluso l'aumento del tempo di protrombina.
  • Casi rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): reazioni allergiche con sintomi respiratori (per esempio dispnea, broncospasmo, difficoltà respiratoria, edema angioneurotico) e anafilassi.
  • Casi rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): alterazione dell'appetito, debolezza muscolare e depressione respiratoria.
  • Dopo somministrazione di tramadolo, potrebbero comparire effetti indesiderati di tipo psichico, con variabilità individuale in termini di intensità e natura (in funzione della personalità e della durata della terapia). Tali effetti comprendono alterazioni dell'umore (generalmente euforia, occasionalmente disforia), dell'attività (generalmente soppressione, occasionalmente aumento) e delle capacità cognitive e sensoriali (per es., disturbi del comportamento decisionale e della percezione).
  • È stato osservato peggioramento dell'asma anche se una relazione causale non è stata stabilita.
  • Possono comparire sintomi da astinenza, simili a quelli che si verificano con l'interruzione degli oppioidi: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali.
  • Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome da serotonina.
Altri sintomi osservati molto raramente, quando tramadolo cloridrato viene bruscamente interrotto, includono: attacchi di panico, grave ansia, allucinazioni, parestesia, tinnito e sintomi insoliti a livello del Sistema Nervoso Centrale.

Paracetamolo
  • Gli effetti indesiderati di paracetamolo sono rari ma possono comparire sintomi da ipersensibilità incluso irritazione cutanea. Sono stati segnalati casi di discrasia ematica, comprese trombocitopenia ed agranulocitosi, ma certamente non correlate a paracetamolo.
  • Sono stati riferiti numerosi casi che suggeriscono che paracetamolo possa determinare ipoprotrombinemia quando somministrato contemporaneamente a farmaci warfarino-simili. In altri studi il tempo di protrombinemia non si è modificato.
  • Sono stati osservati casi molto rari di gravi reazioni cutanee.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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