25 aprile 2024
Verapamil Aristo
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Cos'è Verapamil Aristo (verapamil cloridrato)
Verapamil Aristo è un farmaco a base di verapamil cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Calcioantagonisti.
A cosa serve Verapamil Aristo e perchè si usa
Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali e risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa. Angina pectoris.
Indicazioni: come usare Verapamil Aristo, posologia, dosi e modo d'uso
VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite
Adulti: 1 compressa, 3 volte al giorno, preferibilmente durante i pasti. Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, VERAPAMIL ARISTO 80 mg può essere somministrato anche ad intervalli più brevi (1 compressa rivestita ogni 3 - 4 ore).
Ragazzi: 1 compressa 2 - 3 volte al giorno.
Nella prima infanzia: non si consiglia l'uso di VERAPAMIL ARISTO 80 mg.
VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato
Ipertensione
Adulti
È consigliabile una dose iniziale giornaliera di 120 mg, che può essere aumentata alla dose usuale di mantenimento di 240 mg/die in un'unica somministrazione.
Angina
Adulti
La dose usuale è di 240 mg/die da suddividere in due somministrazioni. Il dosaggio può essere portato, se necessario, fino a 480 mg/die da suddividere in due somministrazioni.
Anziani
Nei pazienti anziani si osserva un aumento della biodisponibilità del verapamil e, pertanto, è raccomandabile ottenere il controllo terapeutico con dosi più ridotte.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Verapamil Aristo
L'uso di VERAPAMIL ARISTO è controindicato in caso di:
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elenxati al paragrafo 6.1.
- shock cardiogeno, infarto miocardico recente complicato da bradicardia, marcata ipotensione, insufficienza contrattile del ventricolo sinistro;
- gravi disturbi di conduzione dell'eccitazione quali blocco AV di II e III grado, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno;
- insufficienza cardiaca scompensata;
- spiccata bradicardia (<50 battiti/minuto);
- ipotensione (pressione sistolica < di 90 mmHg)
- associazione con ivabradina (vedere paragrafo 4.5).
La terapia con VERAPAMIL ARISTO è, inoltre, controindicata in associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti.
VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite è, generalmente, controindicato nella prima infanzia.
VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato è, generalmente, controindicato in ragazzi di età inferiore a 18 anni (vedi paragrafo 4.4).
Generalmente controindicato in gravidanza ed allattamento (vedi paragrafo 4.6).
Verapamil Aristo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide; poichè gli studi sulla riproduzione nell'animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell'uomo, l'uso del farmaco deve essere possibilmente evitato nel primo trimestre di gravidanza; nell'ulteriore periodo, il farmaco deve essere usato solo se strettamente necessario.
Allattamento
Verapamil viene secreto nel latte umano. A causa della possibilità di effetti collaterali dovuti al verapamil nei lattanti, bisogna sospendere l'allattamento durante la somministrazione del verapamil.
Quali sono gli effetti indesiderati di Verapamil Aristo
Durante il trattamento con Verapamil, sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze stabilite secondo la seguente convenzione del MedDRA: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, <1/10), non comune (≥ 1/1.000 a <1/100), raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Effetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con VERAPAMIL ARISTO viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla dose massima consigliata. Le sottoelencate reazioni al verapamil somministrato per via orale si sono verificate in misura superiore all'1% oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione al farmaco, nelle sperimentazioni cliniche. Comune: Stitichezza; vertigini; nausea; ipotensione; edema; cefalea; scompenso cardiaco/edema polmonare; astenia; bradicardia (FC<50/min); blocco AV totale del I-II-III grado; Non comune: solo blocco di III grado; vampate di calore.
In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50/min. a riposo è stata verificata nel 15% dei pazienti (molto comune) ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti (comune). I seguenti effetti indesiderati, riferiti nell'1% o meno dei pazienti si sono verificati in condizioni (sperimentazioni cliniche aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto di causa/effetto è incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto:
- cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazione, porpora (vasculite), sincope;
- sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci;
- ematici e linfatici: ecchimosi od abrasioni;
- sistema nervoso: accidenti cerebro-vascolari, confusione, disturbi dell'equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza;
- respiratori: dispnea;
- cutanei: eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria;
- organi di senso: offuscamento della visione;
- urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali.
È, inoltre, stata segnalata artralgia.
Trattamento di effetti collaterali cardiovascolari acuti: la frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia è rara; quindi l'esperienza con il loro trattamento è limitata. Ogni volta che si verificano un'ipotensione grave od un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d'urgenza appropriate, per es. somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se è necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi negativi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravità e dalla situazione clinica nonché dal giudizio e dall'esperienza del medico curante.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
Patologie correlate:
- Angina
L'angina pectoris consiste in un dolore temporaneo al torace o in una sensazione di oppressione toracica provocati dall'insufficiente apporto di ossigeno al tessuto miocardico del cuore. - Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è caratterizzata da un ritmo cardiaco irregolare, con battiti spesso troppo veloci o troppo lenti. Più frequente in persone anziane senza evidenti anomalie cardiache. Può presentarsi, però, anche in soggetti giovani o adulti in assenza di apparenti cause organiche - Ipertensione
L'ipertensione è uno dei più comuni fattori di rischio cardiovascolare, eppure il 17% degli intervistati in una recente indagine lo ignora. Meglio non sottovalutarla e tenere sotto controllo la propria pressione arteriosa
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico