Bisfenolo A: attenzione anche alle zuppe in scatola

30 novembre 2011
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Bisfenolo A: attenzione anche alle zuppe in scatola



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Attenzione a minestre e cibi in scatola: le lattine in cui sono contenute sono rivestite, infatti, da un composto chimico, il bisfenolo A (bpa), che può trasferirsi nel cibo e venire introdotto nell'organismo, con possibili rischi per la salute. A sottolineare il problema i risultati di uno studio pubblicato su Jama. Gli autori della ricerca hanno misurato la concentrazione urinaria di bisfenolo A in 75 volontari, scoprendo che le quantità della sostanza chimica erano maggiori quando i soggetti consumavano cibi in scatola. «Sapevamo che le bevande conservate in alcune bottiglie di plastica dura» spiega Jenny Carwile, coordinatore dello studio «potevano far aumentare la quantità di bpa nel corpo, ma ora abbiamo dimostrato che anche il cibo in lattina lo contiene, e questo pone maggiori preoccupazioni, visto il suo largo uso». Nello studio i ricercatori hanno chiesto ai volontari, suddivisi in due gruppi, di mangiare una minestra di verdura fresca e una inscatolata una volta al giorno per cinque giorni. Dopo un fine settimana di pausa, i gruppi si sono scambiati la dieta. I test condotti sulle loro urine hanno rilevato la presenza di bpa nel 77% dei campioni dopo il consumo di zuppe fresche e nel 100% di quelli prelevati dopo aver mangiato le minestre inscatolate. In pratica mangiare una zuppa inscatolata al giorno aumenta di ben 20 volte la quantità di bpa. In Europa questo composto è stato bandito dai biberon, ma è ancora usato nelle lattine per evitare la ruggine e mantenere il cibo fresco. Sarebbe prudente eliminarlo del tutto, o anche privilegiare i cibi freschi.



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