12 marzo 2018
Aggiornamenti e focus
Omeopatia: studiare i sintomi del malato per individuare la giusta cura
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Una risorsa interessante nella cura di infezioni virali, ma anche di problemi di salute più complessi, è data dall'omeopatia, che impiega sostanze diluite e dinamizzate, scelte per il paziente secondo la legge di similitudine, secondo la quale si impiega un medicinale che, nel soggetto sano, è in grado provocare un disturbo simile a quello che dobbiamo curare nel malato.
Farmacologia allopatica e omeopatica
L'allopatia e l'omeopatia sono nate nella stessa epoca, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, come due sorelle aventi un'origine comune. Esse derivano dalla Materia medica, una scienza che studiava le sostanze medicinali che venivano utilizzate all'epoca per scopi terapeutici. Hahnemann, il medico tedesco a cui dobbiamo la formulazione dei principi dell'omeopatia, iniziò a ridurre le dosi delle sostanze da sperimentare fino all'infinitesimale, scoprendo una nuova realtà farmacologica, ormai impiegata da più di duecento anni. La nascita comune della farmacologia allopatica e omeopatica è messa in rilievo dal dottor Dobrescu, professore di farmacologia all'Università di Bucarest. Il professore, autore della "Farmacologia Omeopatica Generale" (Parigi, Similia 2011) afferma inoltre che ogni facoltà di medicina dovrebbe avere l'omeopatia come materia curricolare, così che ogni medico possa prescrivere entrambi i farmaci, che possono essere anche complementari tra loro. Ormai più di 400 mila medici usano l'omeopatia nel mondo e sempre più pazienti si rivolgono ai farmaci omeopatici per disturbi e problemi di salute più o meno grandi.
Studiare i sintomi
Interessante è che per scegliere il farmaco omeopatico efficace è necessaria l'osservazione precisa e accurata della totalità dei sintomi del malato e così febbre, malessere, dolore, reazioni emotive, diventano una guida allo studio del meccanismo di difesa di quel paziente e non sintomi fastidiosi da annientare, ma elementi preziosi espressi da quel paziente attraverso i quali capire come curarlo, impiegando il rimedio (Gelsemium? China? Arsenicum?) in grado di rispettare il microbioma, la salute dei batteri buoni e l'energia vitale di chi ha incontrato un virus, o un batterio, e sa reagire con efficacia grazie alla forza vitale ben preservata e conquistata ogni giorno con un regime di vita che comprenda anche creatività, generosità, rispetto per sé e l'ambiente in cui viviamo.
Anna Maria Coppo
Fonte: Notizie per te
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Farmacologia allopatica e omeopatica
L'allopatia e l'omeopatia sono nate nella stessa epoca, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, come due sorelle aventi un'origine comune. Esse derivano dalla Materia medica, una scienza che studiava le sostanze medicinali che venivano utilizzate all'epoca per scopi terapeutici. Hahnemann, il medico tedesco a cui dobbiamo la formulazione dei principi dell'omeopatia, iniziò a ridurre le dosi delle sostanze da sperimentare fino all'infinitesimale, scoprendo una nuova realtà farmacologica, ormai impiegata da più di duecento anni. La nascita comune della farmacologia allopatica e omeopatica è messa in rilievo dal dottor Dobrescu, professore di farmacologia all'Università di Bucarest. Il professore, autore della "Farmacologia Omeopatica Generale" (Parigi, Similia 2011) afferma inoltre che ogni facoltà di medicina dovrebbe avere l'omeopatia come materia curricolare, così che ogni medico possa prescrivere entrambi i farmaci, che possono essere anche complementari tra loro. Ormai più di 400 mila medici usano l'omeopatia nel mondo e sempre più pazienti si rivolgono ai farmaci omeopatici per disturbi e problemi di salute più o meno grandi.
Studiare i sintomi
Interessante è che per scegliere il farmaco omeopatico efficace è necessaria l'osservazione precisa e accurata della totalità dei sintomi del malato e così febbre, malessere, dolore, reazioni emotive, diventano una guida allo studio del meccanismo di difesa di quel paziente e non sintomi fastidiosi da annientare, ma elementi preziosi espressi da quel paziente attraverso i quali capire come curarlo, impiegando il rimedio (Gelsemium? China? Arsenicum?) in grado di rispettare il microbioma, la salute dei batteri buoni e l'energia vitale di chi ha incontrato un virus, o un batterio, e sa reagire con efficacia grazie alla forza vitale ben preservata e conquistata ogni giorno con un regime di vita che comprenda anche creatività, generosità, rispetto per sé e l'ambiente in cui viviamo.
Anna Maria Coppo
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