Echinacea per il trattamento dell'osteoporosi?

17 settembre 2020
Aggiornamenti e focus

Echinacea per il trattamento dell'osteoporosi?



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L'osteoporosi è il risultato di un disequilibrio tra la rimozione del vecchio tessuto osseo e la deposizione del nuovo nonché di un danno cumulativo alla struttura ossea che può degenerare fino alla rottura dell'osso anche in seguito a piccoli traumi. Gli attuali farmaci utilizzati nel trattamento dell'osteoporosi (bifosfonati, terapia ormonale sostitutiva, anticorpi monoclonali) possono causare effetti collaterali anche gravi, per cui numerose piante medicinali (Carthami flos, Cordyceps sinensis etc) vengono studiate per il loro potenziale effetto sul mantenimento e/o il miglioramento della salute ossea. In particolare, alcuni inibitori degli osteoclasti (cellule deputate alla disgregazione ossea) esplicano la loro azione bloccando l'osteoclastogenesi indotta da processi infiammatori, per cui composti bioattivi con proprietà antinfiammatorie ed anti-ossidanti sono candidati promettenti.

Attività antinfiammatoria di Echinacea


In questo contesto si delinea un nuovo ruolo per l'Echinacea e i suoi principali costituenti ed è da questa ipotesi che parte il lavoro di Chang e collaboratori (2020). Il frazionamento di radici avventizie di Echinacea purpurea ha portato all'individuazione di tre nuovi composti insieme ad altri già noti. Tra questi è stata selezionata una nuova echinalcamide caratterizzata da una maggiore attività antinfiammatoria rispetto alle altre molecole.
Test in vitro hanno mostrato che l'echinalcamide identificata ha considerevoli effetti su:
  • inibizione della proliferazione e della differenziazione indotta degli osteoclasti
  • attenuazione del riassorbimento osseo senza conseguente tossicità cellulare
  • riduzione dei livelli di espressione di geni specificamente coinvolti nel processo di osteoclastogenesi
In particolare, l'echinalcamide si è mostrata in grado di bloccare la cascata del segnale che parte dall'attivazione del pathway delle Map chinasi e si conclude con l'induzione dell'espressione di Nfatc1, il principale fattore di trascrizione coinvolto nella differenziazione osteoclastica.
Ancora una volta, quindi, è stato visto che le colture radicali di E. purpurea possono essere utilizzate per la scoperta di nuovi composti, in grado sia di contribuire all'effetto antinfiammatorio della pianta sia di rappresentare un potenziale nuovo trattamento per patologie legate alla linea cellulare degli osteoclasti, osteoporosi in primis.

Valentina Maggini
Cerfit, Aou Careggi, Firenze

Bibliografia
  • Scientific Reports
    Chang et al., Effect of echinalkamide identified from Echinacea purpurea (L.) Moench on the inhibition of osteoclastogenesis and bone resorption. Sci Rep 2020; 10(1):10914



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