19 dicembre 2024
Alprostar
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Cos'è Alprostar (alprostadil alfa-ciclodestrina)
Alprostar è un farmaco a base di alprostadil alfa-ciclodestrina, appartenente al gruppo terapeutico Prostaglandine. E' commercializzato in Italia da Recordati Industria Chimica e Farmaceutica S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Alprostar disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Alprostar disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- alprostar 20 microgrammi polvere per soluzione per infusione ev o endoarteriosa 1 fiala
- alprostar 60 microgrammi polvere per soluzione per infusione ev o endoarteriosa 1 fiala
A cosa serve Alprostar e perchè si usa
- Trattamento della tromboangioite obliterante (morbo di Burger) in stadio avanzato con ischemia critica degli arti inferiori, quando non è indicato un intervento di rivascolarizzazione.
- Trattamento delle arteriopatie obliteranti di grado severo con ischemia critica degli arti inferiori (Arteriopatie Obliteranti Periferiche stadio III di Fontaine), quando non è indicato un intervento di rivascolarizzazione.
Indicazioni: come usare Alprostar, posologia, dosi e modo d'uso
L'esperienza clinica acquisita con il composto di inclusione alprostadil-alfaciclodestrina ha mostrato che il prodotto può essere usato sia per infusione endoarteriosa che per infusione endovenosa con risultati sovrapponibili in termini di efficacia terapeutica.
Non somministrare il prodotto se non opportunamente diluito (50 - 250 ml).
Terapia endoarteriosa della tromboangioite obliterante (morbo di Burger) in stadio avanzato e delle AOP in stadio III di Fontaine
Sciogliere il contenuto di una fiala di Alprostar (corrispondente a 20 microgrammi di alprostadil) in 50 ml di soluzione fisiologica salina.
Sulla base delle attuali conoscenze si può seguire il seguente schema posologico: come dose iniziale somministrare con l'aiuto di una pompa da infusione mezza fiala di Alprostar 20 microgrammi (corrispondente a 10 microgrammi di alprostadil) in 60-120 minuti.
Se necessario, in modo particolare se sono presenti lesioni necrotiche e se la dose iniziale è stata ben tollerata, aumentare il dosaggio a una fiala di Alprostar (corrispondente a 20 microgrammi di alprostadil), ugualmente somministrata in 60-120 minuti.
Questo dosaggio viene somministrato una volta al giorno.
Se l'infusione endoarteriosa deve essere praticata attraverso un catetere a permanenza, si raccomanda, in base alla tollerabilità del prodotto ed alla gravità della condizione clinica del paziente, un dosaggio di 0,1 - 0,6 ng/kg/min. somministrati tramite pompa da infusione in 12 ore (questo dosaggio è mediamente equivalente ad 1/4 - 1 fiala e 1/2 di Alprostar 20 microgrammi).
Terapia endovenosa della tromboangioite obliterante (morbo di Burger) in stadio avanzato e delle AOP in stadio III di Fontaine
Quando nel paziente da trattare non vi sono particolari problemi di carico idrico, Alprostar può essere somministrato per infusione lenta, con una normale fleboclisi, senza necessità di usare una pompa da infusione.
Sciogliere il contenuto di due fiale di Alprostar 20 microgrammi in 50 - 250 ml di soluzione fisiologica salina ed infondere e.v. la soluzione ottenuta in 2 ore. Questa dose va somministrata 2 volte al giorno e.v.
In alternativa è possibile anche infondere tre fiale di Alprostar 20 microgrammi o una fiala di Alprostar 60 microgrammi in 50 - 250 ml di soluzione fisiologica salina in 2-3 ore, una volta al giorno.
Nei pazienti con diminuita funzionalità renale (creatininemia > 1,5 mg/dl) può essere opportuno iniziare il trattamento con una dose ridotta di Alprostar (ad esempio una fiala da 20 microgrammi e.v. in 2 ore, 2 volte al giorno) per passare al dosaggio pieno indicato sopra nel giro di due-tre giorni.
Quando nel paziente da trattare vi sono problemi di carico di fluidi (vedere paragrafo 4.4), questi dosaggi dovrebbero essere somministrati in un volume ridotto (fino ad un minimo di 50 ml) di soluzione fisiologica salina (vedere paragrafo 4.4).
Quando la velocità di infusione che ne deriva è inferiore a 50 ml/ora, è consigliabile l'uso di una pompa da infusione per garantire l'esattezza del dosaggio. In particolare, nei pazienti a rischio di iperidratazione a causa di condizioni concomitanti, quali patologie cardiache e renali, il volume di soluzione infusa deve essere limitato a 50 - 100 ml/giorno (infusione/pompa) ed il tempo di infusione deve essere strettamente monitorato (vedere paragrafo 4.4).
N.B. In alternativa alla soluzione fisiologica salina, a giudizio del medico curante, possono essere usate soluzione glucosata o di fruttosio o di destrano.
Durata della terapia
La soluzione deve essere preparata immediatamente prima della somministrazione.
Il periodo di trattamento non deve superare le 4 settimane.
Dopo 3 settimane di trattamento occorre tuttavia decidere, sulla base della condizione clinica, se continuare la terapia rappresenta un beneficio per il paziente.
Se non c'è stata risposta terapeutica, il trattamento deve essere interrotto.
Nello stadio IV delle AOP la somministrazione di ALPROSTAR non è raccomandata.
Popolazioni speciali
- Compromissione renale
I pazienti con diminuita funzionalità renale (creatininemia > 1,5 mg/dl) devono essere strettamente monitorati (ad es. esami dell'equilibrio idroelettrolitico e della funzionalità renale) (vedere paragrafo 4.4).
- Popolazione pediatrica
ALPROSTAR non è raccomandato per l'uso nella popolazione pediatrica.
- Donne in età fertile
ALPROSTAR non deve essere somministrato a donne che potrebbero dare inizio ad una gravidanza.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Alprostar
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Compromissione della funzione cardiaca, come per esempio l'insufficienza cardiaca di classe III e IV in accordo alla classificazione New York Heart Association (NYHA), sospetta congestione polmonare, aritmie cardiache emodinamicamente rilevanti, coronaropatia non adeguatamente controllata, stenosi e/o insufficienza della valvola aortica e/o mitralica. Anamnesi di infarto miocardico entro gli ultimi 6 mesi. Condizione di grave ipertensione arteriosa.
Gravidanza ed allattamento con latte materno.
Edema polmonare acuto o anamnesi di edema polmonare in pazienti con insufficienza cardiaca.
Broncopneumopatia cronica ostruttiva grave (BPCO) o malattia veno-occlusiva polmonare (PVOD). Infiltrato polmonare disseminato.
Emorragie in atto e predisposizione al sanguinamento come ad esempio pazienti con ulcera acuta erosiva o sanguinamento gastrico e/o duodenale.
Anamnesi di accidente cerebrovascolare negli ultimi 6 mesi.
Grave ipotensione.
Pazienti con disfunzione renale grave (GFR 15-29 ml/min/1,73 m2) e insufficienza renale (oligoanuria) (GFR < 15 ml/min/1,73 m2).
Pazienti con segni di compromissione epatica acuta (elevati livelli di transaminasi o gamma GT) o con nota compromissione epatica grave (inclusa la propria anamnesi).
Controindicazione generale alla terapia di infusione (come l'insufficienza cardiaca congestizia, edema polmonare o cerebrale e iperidratazione).
Alprostar può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Alprostar non deve essere somministrato in donne che stanno programmando una gravidanza, durante la gravidanza e l'allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3).
Le donne in età fertile che ricevono Alprostar devono fare uso di un contraccettivo efficace durante il trattamento.
Sulla base di studi pre-clinici condotti sulla fertilità, alla dose raccomandata di Alprostar, non sono attesi effetti sulla fertilità.
Quali sono gli effetti indesiderati di Alprostar
Le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Durante la somministrazione di Alprostar possono essere osservati i seguenti effetti indesiderati:
Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro: trombocitopenia, leucopenia, leucocitosi.
Patologie del sistema nervoso
Comune: cefalea.
Raro: stati confusionali, convulsione di origine cerebrale.
Non nota: accidente cerebrovascolare.
Patologie cardiache
Non comune: diminuzione della pressione arteriosa sistolica, tachicardia, angina pectoris.
Raro: aritmia, insufficienza cardiaca.
Non nota: infarto miocardico.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Raro: edema polmonare.
Non nota: dispnea.
Patologie gastrointestinali
Non comune: reazioni gastrointestinali (nausea, vomito); effetti di Alprostar sulla peristalsi (nausea, vomito e diarrea).
Non nota: emorragia gastrointestinale.
Patologie epatobiliari
Raro: alterazione degli enzimi epatici.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: rossore, edema, vampate.
Non comune: reazioni allergiche (ipersensibilità cutanea quale eruzione cutanea, fastidio articolare, reazioni febbrili, sudorazione e brividi).
Non nota: durante la somministrazione endoarteriosa può verificarsi eritema.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: dolore, cefalea, dopo somministrazione endoarteriosa: sensazione di calore, sensazione di gonfiore, edema localizzato, parestesia.
Non comune: dopo somministrazione endovenosa: sensazione di calore, sensazione di gonfiore, edema localizzato, parestesia.
Molto raro: anafilassi/reazioni anafilattoidi.
Non nota: flebite in sede di iniezione, trombosi al sito di inserimento del catetere, sanguinamento in sede di iniezione.
Dopo somministrazione endoarteriosa e endovenosa sono stati riportati anche dolori addominali, astenia, ipotensione acuta, aritmie extrasistoliche, dispnea, asma, aumento delle transaminasi, artralgie, agitazione o sedazione, ipertermia, sudorazione, brividi e variazioni della proteina C reattiva.
Queste manifestazioni sono regredite con la sospensione del trattamento.
In casi isolati sono state osservate esostosi reversibili delle ossa tubolari lunghe (solo con trattamenti protratti per più di quattro settimane).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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