Foscan

26 dicembre 2024

Foscan


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Cos'è Foscan (temoporfin)


Foscan è un farmaco a base di temoporfin, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici terapia fotodinamica. E' commercializzato in Italia da Biolitec Pharma Ltd.

Confezioni e formulazioni di Foscan disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Foscan disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Foscan e perchè si usa


Foscan è indicato per il trattamento palliativo di pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo in fase avanzata che hanno fallito precedenti terapie e non sono adatti ad un trattamento di radioterapia, chirurgia o chemioterapia sistemica.


Indicazioni: come usare Foscan, posologia, dosi e modo d'uso


La terapia fotodinamica con Foscan deve essere somministrata esclusivamente in centri oncologici specializzati, in cui un team multidisciplinare valuta il trattamento del paziente, e sotto la supervisione di medici con esperienza in terapia fotodinamica.

Foscan va somministrato attraverso una cannula endovenosa posizionata in una grande vena prossimale dell'arto, preferibilmente nella fossa antecubitale, in una singola iniezione endovenosa lenta in un arco di tempo non inferiore a 6 minuti. La pervietà della cannula endovenosa posizionata nel vaso deve essere verificata prima dell'iniezione e deve essere presa ogni precauzione per evitare stravasi (vedere paragrafo 4.4).

Il colore rosso porpora scuro della soluzione insieme al colore ambra del flaconcino rende impossibile eseguire un controllo visuale per la presenza di particelle sospese. Per questo motivo deve essere utilizzato a scopo precauzionale nella linea di infusione un filtro, che è fornito nella confezione. Non deve essere eseguito alcun lavaggio con soluzione fisiologica o qualsiasi altra soluzione acquosa.

La dose è di 0,15 mg/kg di peso corporeo. Foscan non deve essere diluito.

Il dosaggio richiesto di Foscan deve essere somministrato con una lenta iniezione endovenosa, in un arco di tempo non inferiore ai 6 minuti.

96 ore dopo la somministrazione di Foscan, il sito di trattamento deve essere illuminato con luce a 652 nm generata da una fonte laser approvata. La luce deve essere trasmessa all'intera superficie del tumore servendosi di apparecchiatura approvata a fibre ottiche con microlente. Laddove possibile, l'area illuminata deve estendersi oltre il margine del tumore per una distanza di 0,5 cm.

La luce deve essere somministrata non meno di 90 ore e non più 110 ore dopo l'iniezione di Foscan.

La dose di luce incidente è 20 J/cm2, somministrata alla superficie del tumore con un'irradianza pari a 100 mW/cm2, implicando un tempo di illuminazione di approssimativamente 200 secondi.

Ogni campo deve essere illuminato solo una volta ad ogni trattamento. È possibile illuminare più campi che non presentano sovrapposizioni. Occorre prestare attenzione per assicurare che nessuna area di tessuto riceva una dose di luce superiore a quella specificata. Il tessuto al di fuori dell'area bersaglio deve essere completamente schermato per evitare fotoattivazione da luce diffusa o riflessa.

Un secondo ciclo di trattamento può essere somministrato a discrezione del medico che svolge il trattamento nei pazienti in cui si ritenga necessaria una ulteriore necrosi e rimozione del tumore, con un intervallo minimo raccomandato fra i trattamenti di quattro settimane.

Uso nei bambini - Non esistono indicazioni rilevanti per quanto riguarda l'uso di Foscan nei bambini e negli adolescenti.


Controindicazioni: quando non dev'essere usato Foscan


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Porfiria o altre malattie esacerbate dalla luce.

Ipersensibilità alle porfirine.

Neoplasie con accertata erosione di un vaso sanguigno maggiore interno o adiacente al sito di illuminazione.

Presenza di procedure chirurgiche programmate nei successivi 30 giorni.

Coesistenti patologie oculari che possano richiedere nei successivi 30 giorni una valutazione alla lampada a fessura.

Terapie in atto con agenti fotosensibilizzanti.


Foscan può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Non ci sono dati sull'uso di temoporfina in donne in gravidanza. Gli studi sull'animale sono insufficienti rispetto agli effetti sullo sviluppo embrionale e fetale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Temoporfina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

Studi sull'animale suggeriscono un effetto tossico nelle fasi iniziali della gravidanza (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Per questo motivo, la gravidanza deve essere evitata per tre mesi dopo il trattamento con temoporfina.

Non è noto se temoporfina sia escreta nel latte umano. Le donne che ricevono Foscan non devono allattare per almeno un mese dopo l'iniezione.


Quali sono gli effetti indesiderati di Foscan


Tutti i pazienti che ricevono Foscan diventano temporaneamente fotosensibili e devono essere istruiti ad osservare precauzioni per evitare la luce solare e la luce intensa in ambienti chiusi.

La maggior parte delle tossicità associate con questa terapia sono effetti locali riscontrati nella regione di illuminazione ed occasionalmente nei tessuti circostanti. Le reazioni avverse locali sono caratteristiche di una risposta infiammatoria acuta tessutale indotta dalla fotoattivazione.

La frequenza indicata sotto è stata definita utilizzando la seguente convenzione: molto comune (1/10); comune (1/100, < 1/10). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Infezioni ed infestazioni

Effetti comuni: infezione localizzata.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Effetti comuni: anemia.

Patologie gastrointestinali

Effetti molto comuni: stipsi.

Effetti comuni: vomito, ulcerazione della bocca, difficoltà nella deglutizione.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Effetti comuni: vescicole, eritema, ustione, iperpigmentazione della cute, reazione di fotosensibilità, ustioni solari, necrosi della cute.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Effetti molto comuni: dolore in sede di iniezione. Questo dolore è transitorio e può essere ridotto rallentando la velocità di iniezione.

Effetti comuni: febbre, nausea, reazione in sede di iniezione, sensazione di bruciore, capogiri.

Procedure mediche e chirurgiche:

Effetti molto comuni: dolore, emorragia, dolore della faccia, cicatrici, necrosi della bocca, disfagia, edema della faccia. Il dolore può richiedere l'uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) o di analgesici oppioidi per un breve periodo dopo il trattamento.

Effetti comuni: edema, trisma.



Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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