03 novembre 2024
Limbitryl
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Cos'è Limbitryl (amitriptilina + clordiazepossido)
Limbitryl è un farmaco a base di amitriptilina + clordiazepossido, appartenente al gruppo terapeutico Antidepressivi triciclici + benzodiazepine. E' commercializzato in Italia da Viatris Italia S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Limbitryl disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Limbitryl disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Limbitryl e perchè si usa
Limbitryl è indicato nel trattamento di tutti gli stati depressivi con componente ansiosa, ivi incluse le frequenti forme “mascherate”. Le indicazioni di Limbitryl comprendono perciò i seguenti disturbi funzionali, nella misura in cui essi sono realmente di origine depressiva.
Manifestazioni psichiche della sindrome depressiva: distimia, ansia, agitazione, tensione, apatia, perdita di interesse.
Disturbi gastro-intestinali e cardio respiratori di origine depressiva: anoressia, sensazione di bolo faringeo, spasmi addominali, dolori epigastrici, dolori puntori in regione precordiale, disturbi pseudo-anginosi, fame d'aria.
Sindrome d'esaurimento a carattere depressivo nella donna: dolori lombari, irritabilità, stanchezza, tremori, agitazione.
Disturbi genito-urinari di origine depressiva.
Cefalee di origine depressiva.
Disturbi del sonno di origine depressiva.
Indicazioni: come usare Limbitryl, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
La posologia di Limbitryl 12,5/5 è di 2-6 capsule al giorno, secondo le esigenze dei singoli casi.
Iniziare il trattamento con una capsula al mattino ed una alla sera. Somministrare sempre la dose principale la sera.
La posologia di Limbitryl 25/10 varia secondo le esigenze dei singoli casi. Questa posologia sarà di preferenza progressiva. La dose terapeutica media è di 3 capsule di Limbitryl 25/10 al giorno.
Anziani
Nei pazienti anziani può essere opportuna la somministrazione della forma a dosaggio più basso, cioè di Limbitryl 12,5/5. In seguito, la posologia potrà essere aumentata progressivamente sino a stabilire la dose ottimale ancora ben tollerata.
Nel trattamento di pazienti anziani e/o debilitati così come dei pazienti con insufficienza epatica o renale la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.
Poiché il clordiazepossido è una benzodiazepina a lunga durata di azione, il paziente deve essere controllato regolarmente per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza dell'assunzione di Limbitryl per prevenire l'iperdosaggio da benzodiazepina dovuto ad accumulo.
Bambini e adolescenti
Limbitryl è controindicato nei bambini al di sotto dei 18 anni in quanto gli effetti di questo prodotto non sono stati studiati in questa fascia d'età (vedere paragrafo 4.3).
Durata del trattamento
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile. La durata complessiva del trattamento generalmente non dovrebbe essere superiore a 8-12 settimane, compreso un periodo di graduale riduzione. Un'estensione del trattamento oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutare con competenze specifiche le condizioni del paziente.
Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.
Inoltre, è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero comparire alla sospensione di Limbitryl.
Modo di somministrazione
Uso orale. Da ingerire senza masticare.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Limbitryl
Limbitryl è controindicato nei pazienti con:
- ipersensibilità ai principi attivi (amitriptilina cloridrato e clordiazepossido) o ad uno qualsiasi degli eccipienti
- ipersensibilità individuale già nota a benzodiazepine o antidepressivi triciclici
- glaucoma ad angolo stretto non trattato (a causa dell'azione anticolinergica dell'amitriptilina)
- grave compromissione epatica o renale
- miastenia grave
- grave insufficienza respiratoria
- sindrome da apnea notturna
- insufficienza cardiaca
- disturbi del ritmo e della conduzione cardiaca
- ipertrofia prostatica, stenosi pilorica ed altre affezioni stenosanti dell'apparato gastro-enterico e genito-urinario
- intossicazione acuta da alcool, barbiturici, narcotici o altri sedativi del SNC
- storia di dipendenza (alcol, farmaci o droghe)
- stati di delirio acuto
- atassia spinale o cerebrale.
Limbitryl è inoltre controindicato:
- nel periodo di recupero post-infartuale
- durante il primo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6)
- durante l'allattamento
- nell'età pediatrica
È controindicata, infine, la somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici con:
- inibitori della monoamino ossidasi (MAO). Vedere paragrafi 4.4 e 4.5;
Limbitryl può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve essere informata che, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, deve contattare il proprio medico per valutare la sospensione del trattamento.
Non ci sono dati clinici adeguati sull'uso di Limbitryl in donne in gravidanza.
Non somministrare il prodotto nel primo e nell'ultimo trimestre di gravidanza: nell'ulteriore periodo il farmaco deve essere somministrato soltanto in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
Gli studi sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva dopo somministrazione di alte dosi di amitriptilina (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
I sintomi da astinenza, compresi disturbi della funzionalità cardiaca e respiratoria, della minzione e della defecazione, così come l'agitazione sono stati riportati nei neonati dopo che alle loro madri sono state somministrate alte dosi di antidepressivi.
Clordiazepossido attraversa la barriera placentare. Rispetto ai valori dell'adulto, l'emivita nei neonati è aumentata di circa il 20%.
Se, per gravi motivi medici, è necessario somministrare il prodotto ad alte dosi durante l'ultimo periodo di gravidanza o durante il travaglio, possono verificarsi effetti sul neonato, quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco.
Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio a sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale.
Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso degli SSRI durante la gravidanza, soprattutto nell'ultima fase, può aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel nascituro. Approssimativamente il rischio è di 5 casi per 1000 gravidanze. Nella popolazione generale su 100 gravidanze si notano uno a due casi di ipertensione polmonare persistente nel nascituro.
Allattamento
Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno.
In caso di assunzione per gravi motivi medici, l'allattamento al seno deve essere interrotto.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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