21 novembre 2024
Melfalan SUN
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Cos'è Melfalan SUN (melfalan)
Melfalan SUN è un farmaco a base di melfalan, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici alchilanti.
A cosa serve Melfalan SUN e perchè si usa
Melfalan, al dosaggio convenzionale per via endovenosa, è indicato nel trattamento del mieloma multiplo e del carcinoma ovarico avanzato.
Melfalan, ad alto dosaggio per via endovenosa, è indicato, con o senza trapianto di cellule staminali ematopoietiche, nel trattamento del mieloma multiplo e del neuroblastoma dell'infanzia.
Melfalan, somministrato per perfusione arteriosa regionale, è indicato nel trattamento del melanoma maligno localizzato delle estremità e del sarcoma dei tessuti molli localizzato delle estremità.
Nelle suddette indicazioni, melfalan può essere usato da solo o in associazione con altri farmaci citotossici.
Indicazioni: come usare Melfalan SUN, posologia, dosi e modo d'uso
Il trattamento con melfalan deve essere supervisionato da un medico esperto nell'uso di terapie antitumorali.
Informazioni generali
Melfalan è esclusivamente per uso endovenoso e per perfusione arteriosa regionale. Melfalan non deve essere somministrato a dosi superiori a 140 mg/m2 senza trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Posologia
Mieloma multiplo
Dose convenzionale
Melfalan si somministra esclusivamente su base intermittente, da solo o in associazione con altri farmaci citotossici. Inoltre, in alcuni regimi terapeutici è stata inclusa la somministrazione di prednisone.
Lo schema posologico tipico per via endovenosa, quando impiegato da solo, prevede 0,4 mg/kg di peso corporeo (16 mg/m2 di superficie corporea) ripetuti ad intervalli adeguati (ad esempio una volta ogni 4 settimane), a condizione che durante tale periodo vi sia stato il recupero della conta ematica periferica.
Dose elevata
I regimi a dose elevata generalmente impiegano singole dosi endovenose comprese tra 100 e 200 mg/m2 di superficie corporea (circa 2,5-5,0 mg/kg di peso corporeo), ma diviene essenziale il trapianto di cellule staminali ematopoietiche a seguito di dosi superiori a 140 mg/m2 di superficie corporea.
Adenocarcinoma ovarico
Se somministrato per via endovenosa da solo, è stata spesso impiegata la dose di 1 mg/kg di peso corporeo (circa 40 mg/m2 di superficie corporea) somministrata a intervalli di 4 settimane.
Se somministrato in associazione con altri farmaci citotossici, sono state impiegate dosi endovenose comprese tra 0,3 e 0,4 mg/kg di peso corporeo (12-16 mg/m2 di superficie corporea) a intervalli di 4-6 settimane.
Neuroblastoma avanzato
Dosi comprese tra 100 e 240 mg/m2 di superficie corporea (a volte suddivise in modo omogeneo in 3 giorni consecutivi) in associazione con il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sono state impiegate da sole o in associazione con radioterapia e/o altri farmaci citotossici.
Melanoma maligno
La perfusione regionale ipertermica con melfalan è stata impiegata come adiuvante alla chirurgia per i melanomi maligni allo stadio iniziale e come trattamento palliativo nelle forme avanzate ma localizzate. Per dettagli sulla tecnica di perfusione e sul dosaggio da usare si consulti la letteratura scientifica. L'intervallo di dose abituale per la perfusione delle estremità superiori è di 0,6-1,0 mg/kg di peso corporeo e per la perfusione delle estremità inferiori è di 0,8-1,5 mg/kg di peso corporeo.
Sarcoma dei tessuti molli
La perfusione regionale ipertermica con melfalan è stata impiegata nella gestione di tutti gli stadi di sarcoma dei tessuti molli localizzato, generalmente in associazione con la chirurgia. L'intervallo di dose abituale per la perfusione delle estremità superiori è di 0,6-1,0 mg/kg di peso corporeo e per la perfusione delle estremità inferiori è di 1-1,4 mg/kg di peso corporeo.
Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
Melfalan, nell'ambito della posologia convenzionale, è solo raramente indicato nei bambini e non possono essere definite linee guida per il dosaggio.
Melfalan a dose elevata, in associazione con il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, è stato impiegato nel neuroblastoma dell'infanzia e possono essere utilizzate le linee guida di dosaggio basate sulla superficie corporea.
Anziani
Sebbene melfalan sia frequentemente impiegato ai dosaggi convenzionali nei pazienti anziani, non sono disponibili specifiche informazioni relative alla somministrazione in questo sottogruppo di pazienti. L'esperienza nell'impiego di melfalan a dose elevata nei pazienti anziani è limitata. Si deve pertanto assicurare, prima della somministrazione di dosi elevate di melfalan nei pazienti anziani, che venga garantito un adeguato stato generale e funzionale degli organi.
Pazienti con compromissione della funzionalità renale
La clearance di melfalan, sebbene variabile, può essere ridotta in caso di insufficienza renale.
I dati di farmacocinetica attualmente disponibili non giustificano una raccomandazione assoluta di riduzione del dosaggio quando si somministra melfalan a pazienti con insufficienza renale, ma può essere prudente utilizzare inizialmente un dosaggio ridotto fino a quando non sia definita la tolleranza. Nel caso in cui melfalan venga impiegato a dosaggi convenzionali per via endovenosa (8-40 mg/m2 di superficie corporea), si raccomanda che la dose iniziale venga ridotta del 50% e la posologia successiva venga determinata in rapporto al grado di soppressione ematologica.
Nel caso di dosi elevate di melfalan per via endovenosa (100-240 mg/m2 di superficie corporea), la necessità di riduzione della dose dipende dal grado di insufficienza renale, dalla reinfusione o meno di cellule staminali ematopoietiche e dalla necessità terapeutica. Indicativamente, in caso di trattamento con dosi elevate di melfalan senza trapianto di cellule staminali ematopoietiche in pazienti con insufficienza renale di grado moderato (clearance della creatinina 30-50 ml/min) è usuale una riduzione della dose del 50%.
Melfalan a dosi elevate con trapianto di cellule staminali ematopoietiche è stato impiegato con successo anche in pazienti dipendenti da dialisi con insufficienza renale all'ultimo stadio. Per informazioni dettagliate si consulti la letteratura pertinente.
Eventi tromboembolici
Pazienti trattati con melfalan in combinazione con lenalidomide e prednisone o talidomide e prednisone o desametasone, sono a maggiore rischio di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.8). In particolare, in pazienti con fattori di rischio aggiuntivi devono essere prese in considerazione misure di profilassi antitrombotiche (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Deve essere somministrata una tromboprofilassi per almeno i primi 5 mesi di trattamento, in particolare nei pazienti con fattori di rischio aggiuntivi per la trombosi. La decisione di adottare misure di profilassi antitrombotica deve essere presa dopo un'attenta valutazione dei fattori di rischio esistenti del singolo paziente (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Se il paziente manifesta qualsiasi evento tromboembolico, il trattamento deve essere interrotto e deve essere iniziata la terapia anticoagulante standard. Una volta stabilizzato il paziente con il trattamento anticoagulante e dopo aver gestito eventuali complicazioni dell'evento tromboembolico, sarà possibile riprendere la somministrazione di melfalan in associazione con lenalidomide e prednisone o talidomide e prednisone o desametasone, alla dose originale, previa valutazione del rapporto rischio-beneficio. Il paziente dovrà continuare la terapia anticoagulante durante il trattamento con melfalan.
Modo di somministrazione
Per la somministrazione per via endovenosa, si raccomanda che melfalan venga iniettato lentamente in una soluzione per infusione rapida tramite un accesso per iniezione disinfettato. Se l'iniezione diretta in infusione rapida non è adeguata, melfalan può essere somministrato diluito in una sacca infusionale.
Deve essere prestata attenzione per evitare possibili stravasi di melfalan e, in caso di difficile accesso venoso periferico, deve essere preso in considerazione l'uso di un catetere venoso centrale.
Se sono somministrate dosi elevate di melfalan con o senza trapianto di midollo spinale autologo, si raccomanda la somministrazione tramite un catetere venoso centrale. In considerazione dei pericoli esistenti e del livello di cure di supporto necessarie (vedere paragrafo 4.4), la somministrazione di dosi elevate di melfalan deve essere limitata ai centri specializzati, dotati di strutture adeguate, e deve essere eseguita solo da medici esperti.
In caso di perfusione regionale arteriosa, si consulti la letteratura per dettagli sulla metodologia di impiego.
Proteggere il paziente durante la somministrazione intravenosa dal contatto esterno con la soluzione per iniezione/infusione di melfalan (vedere paragrafo 4.4).
Iniezione/infusione
Per le istruzioni sulla ricostituzione, e se applicabile sulla diluizione, del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Dopo la ricostituzione, il medicinale deve essere una soluzione limpida, vedere paragrafo 6.6.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Melfalan SUN
- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
- allattamento.
Melfalan SUN può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Contraccezione per uomini e donne in età fertile
Come nel caso di tutti gli altri trattamenti citotossici, i pazienti di sesso maschile e femminile che usano Melfalan SUN devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci e affidabili fino a tre mesi dopo la cessazione del trattamento. L'uso di contraccettivi ormonali deve essere evitato nel carcinoma ovarico.
Gravidanza
Non esistono dati o esistono dati limitati sull'uso di melfalan nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicità della riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per l'uomo non è noto, ma in considerazione delle proprietà mutagene e della somiglianza strutturale di melfalan con composti teratogeni noti, è possibile che melfalan induca malformazioni congenite nei bambini nati da pazienti trattate. Melfalan non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della paziente ne richiedano l'utilizzo.
Allattamento
Non è noto se melfalan o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. In considerazione delle sue proprietà mutagene, Melfalan SUN è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Melfalan causa la soppressione delle funzioni ovariche nelle donne in premenopausa, dando luogo ad amenorrea in un numero significativo di pazienti.
Studi sugli animali hanno mostrato che melfalan può avere effetti avversi sulla spermatogenesi (vedere paragrafo 5.3). Pertanto è possibile che melfalan possa causare effetti avversi temporanei o permanenti sulla fertilità maschile. Si raccomanda agli uomini a cui è somministrato melfalan di non avere figli durante il trattamento e fino a 3 mesi dopo lo stesso. È consigliabile la crioconservazione del seme prima del trattamento.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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