Ranolazina Pensa

18 novembre 2024

Ranolazina Pensa


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Cos'è Ranolazina Pensa (ranolazina)


Ranolazina Pensa è un farmaco a base di ranolazina, appartenente al gruppo terapeutico Antianginosi. E' commercializzato in Italia da Towa Pharmaceutical S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Ranolazina Pensa disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Ranolazina Pensa disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Ranolazina Pensa e perchè si usa


RANOLAZINA PENSA è indicato negli adulti come terapia aggiuntiva per il trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea (come beta-bloccanti e/o calcio antagonisti) o che non le tollerano.

Indicazioni: come usare Ranolazina Pensa, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

RANOLAZINA PENSA è disponibile in compresse a rilascio prolungato da 375 mg, 500 mg e 750 mg.

Adulti: la dose iniziale raccomandata di RANOLAZINA PENSA è 375 mg due volte al giorno. Dopo 2-4 settimane, la dose deve essere aumentata a 500 mg due volte al giorno e, in base alla risposta del paziente, aumentata ulteriormente fino alla dose massima raccomandata di 750 mg due volte al giorno (vedere paragrafo 5.1).

Se un paziente manifesta eventi avversi correlati al trattamento (ad es. capogiro, nausea o vomito), potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di RANOLAZINA PENSA a 500 mg o 375 mg due volte al giorno. Se i sintomi non si risolvono dopo la riduzione della dose, il trattamento deve essere interrotto.

Trattamento concomitante con inibitori del CYP3A4 e degli inibitori della glicoproteina P (P-gp): si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti trattati con inibitori moderati del CYP3A4 (ad esempio diltiazem, fluconazolo, eritromicina) o inibitori della P-gp (ad esempio verapamil, ciclosporina) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

La somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 è controindicata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).

Compromissione renale: si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-80 mL/min) (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2). RANOLAZINA PENSA è controindicato nei pazienti con compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 mL/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Compromissione epatica: si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). RANOLAZINA PENSA è controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Anziani: è necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4). Negli anziani l'esposizione alla ranolazina potrebbe aumentare a causa della riduzione della funzionalità renale correlata all'età (vedere paragrafo 5.2). L'incidenza degli eventi avversi è risultata più elevata negli anziani (vedere paragrafo 4.8).

Pazienti sottopeso: l'incidenza di eventi avversi è risultata più elevata nei pazienti sottopeso (≤ 60 kg). È necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti sottopeso (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2).

Insufficienza cardiaca congestizia (ICC): è necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti con ICC da moderata a severa (Classe NYHA III-IV) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia della ranolazina nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Le compresse di RANOLAZINA PENSA devono essere deglutite intere, senza frantumarle, spezzarle o masticarle. Possono essere assunte con o senza cibo.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ranolazina Pensa


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 mL/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Compromissione epatica moderata o severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 (ad esempio itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, claritromicina, telitromicina, nefazodone) (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

Somministrazione concomitante di antiaritmici di classe Ia ( es. chinidina) o di classe III (es. dofetilide, sotalolo) diversi dall'amiodarone.

Ranolazina Pensa può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza: i dati sull'uso della ranolazina nelle donne in gravidanza sono limitati. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità embrionale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Ranolazina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

Allattamento: non è noto se la ranolazina sia escreta nel latte materno umano. I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili nei ratti hanno mostrato l'escrezione di ranolazina nel latte (per dettagli vedere paragrafo 5.3). Il rischio per il lattante non può essere escluso. La ranolazina non deve essere usata durante l'allattamento.

Fertilità: Negli animali, gli studi sulla riproduzione non hanno indicato effetti avversi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). L'effetto della ranolazina sulla fertilità umana non è conosciuto.

Quali sono gli effetti indesiderati di Ranolazina Pensa


Gli effetti indesiderati nei pazienti trattati con ranolazina sono solitamente di severità da lieve a

moderata e spesso si sviluppano nelle prime due settimane di trattamento. Questi sono stati segnalati durante il programma di sviluppo clinico di Fase III, che ha coinvolto un totale di 1 030 pazienti con angina cronica trattati con ranolazina.

Gli eventi avversi, considerati almeno possibilmente correlati al trattamento, sono elencati di seguito classificati per sistema, organo e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), non comune (da ≥ 1/1 000 a < 1/100), raro (da ≥ 1/10 000 a < 1 /1 000), molto raro (< 1/10 000) e non noto (non può essere stimato sulla base dei dati disponibili).

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comune: anoressia, diminuzione dell'appetito, disidratazione.

Raro: iponatriemia.

Disturbi psichiatrici

Non comune: ansia, insonnia, stato confusionale, allucinazioni.

Raro: disorientamento.

Patologie del sistema nervoso

Comune: capogiro, cefalea.

Non comune: letargia, sincope, ipoestesia, sonnolenza, tremore, capogiro posturale, parestesia.

Raro: amnesia, abbassamento del livello di coscienza, perdita di coscienza, coordinazione anormale, alterazione dell'andatura , parosmia.

Non nota : mioclono.

Patologie dell'occhio

Non comune: visione offuscata, disturbi visivi, diplopia.

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Non comune : vertigini, tinnito.

Raro: udito compromesso.

Patologie vascolari

Non comune: vampate di calore, ipotensione.

Raro: sensazione di freddo alle estremità , ipotensione ortostatica.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: dispnea, tosse, epistassi.

Raro: tensione alla gola.

Patologie gastrointestinali

Comune: stipsi , vomito, nausea.

Non comune: dolore addominale, bocca secca, dispepsia, flatulenza, fastidio allo stomaco.

Raro: pancreatite, duodenite erosiva, ipoestesia orale.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: prurito, iperidrosi.

Raro: angioedema, dermatite allergica, orticaria, sudore freddo, eruzione cutanea.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comune: dolore ad un arto, crampi muscolari, gonfiore articolare, debolezza muscolare.

Patologie renali e urinarie

Non comune: disuria, ematuria, cromaturia.

Raro: insufficienza renale acuta, ritenzione urinaria.

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Raro: disfunzione erettile.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: astenia.

Non comune: stanchezza, edema periferico.

Esami diagnostici

Non comune: aumento della creatinina ematica, aumento dell'urea ematica, prolungamento dell'intervallo QT corretto, aumento della conta piastrinica o dei globuli bianchi, diminuzione del peso.

Raro: livelli elevati di enzimi epatici.

Il profilo degli eventi avversi è risultato generalmente simile nello studio MERLIN-TIMI 36. In questo studio a lungo termine è stata segnalata anche insufficienza renale acuta con un'incidenza inferiore all'1% sia nei pazienti trattati con placebo che in quelli trattati con ranolazina. Le valutazioni nei pazienti che potrebbero essere considerati a maggior rischio di eventi avversi quando trattati con altri medicinali antianginosi, ad esempio pazienti con diabete, insufficienza cardiaca di classe I e II o malattia ostruttiva delle vie aeree, hanno confermato che queste condizioni non erano associate ad incrementi clinicamente significativi dell'incidenza degli eventi avversi.

Un'aumentata incidenza di eventi avversi è stata osservata nei pazienti trattati con ranolazina nello studio RIVER-PCI (vedere paragrafo 5.1), in cui ai pazienti con rivascolarizzazione incompleta dopo PCI (percutaneous coronary intervention) è stata somministrata ranolazina fino a 1 000 mg due volte al giorno o placebo per circa 70 settimane. In questo studio, vi è stato un tasso di segnalazioni più elevato per insufficienza cardiaca congestizia nel gruppo trattato con ranolazina (2,2% vs 1,0% nel gruppo placebo). Inoltre, l'attacco ischemico transitorio si è verificato più frequentemente nei pazienti trattati con ranolazina 1 000 mg due volte al giorno rispetto al placebo (rispettivamente 1,0% vs 0,2%); tuttavia, l'incidenza di ictus è risultata simile tra i gruppi di trattamento (ranolazina 1,7% vs placebo 1,5%).

Anziani, compromissione renale e pazienti sottopeso: in generale, gli eventi avversi si sono verificati più frequentemente tra i pazienti anziani e tra i pazienti con compromissione renale; tuttavia, la tipologia degli eventi in questi sottogruppi è risultata simile a quanto osservato nella popolazione generale. Tra gli eventi più comunemente riportati, quello che seguono si sono verificati più spesso con la ranolazina (frequenze corrette per il placebo) negli anziani (≥ 75 anni di età) rispetto ai pazienti più giovani (< 75 anni di età): stipsi (8% contro 5%), nausea (6% contro 3%), ipotensione (5% contro 1%) e vomito (4% contro 1%).

Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina ≥ 30-80 ml/min) rispetto a quelli con funzionalità renale normale (clearance della creatinina > 80 ml/min), gli eventi più comunemente riportati e le loro frequenze corrette per il placebo includevano: stipsi (8% contro 4%), capogiro (7% contro 5%) e nausea (4% contro 2%).

In generale, il tipo e la frequenza degli eventi avversi riportati nei pazienti sottopeso (≤ 60 kg) sono risultati simili a quelli dei pazienti con peso superiore (> 60 kg); tuttavia, le frequenze corrette per il placebo dei seguenti eventi avversi comuni, sono risultate più elevate nei pazienti sottopeso rispetto ai pazienti con peso superiore: nausea (14% contro 2%), vomito (6% contro 1%) e ipotensione (4% contro 2%).

Risultati di laboratorio : in soggetti sani e in pazienti trattati con ranolazina sono stati osservati piccoli incrementi, clinicamente insignificanti e reversibili, dei livelli di creatinina sierica. Non è stata riscontrata alcuna tossicità renale correlata a questi risultati. Uno studio sulla funzionalità renale condotto su volontari sani ha dimostrato una riduzione della clearance della creatinina senza alcuna variazione della velocità di filtrazione glomerulare compatibile con l'inibizione della secrezione tubulare renale di creatinina.

Segnalazione di sospette reazioni avverse

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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