Covid-19 e scuola: riattiviamo l’abitudine della convalescenza - Il commento di Alberto Ferrando
In un documento dell'Istituto superiore di sanità, si legge: "provvedere ad una adeguata comunicazione circa la necessità, per gli alunni e il personale scolastico, di rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio pediatra di libera scelta o medico di famiglia, in caso di sintomatologia e/o temperatura corporea superiore a 37,5°C. Si riportano di seguito i sintomi più comuni di Covid-19nei bambini: febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale; sintomi più comuni nella popolazione generale: febbre, brividi, tosse, difficoltà respiratorie, perdita improvvisa dell'olfatto (anosmia) o diminuzione dell'olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea (ECDC, 31 luglio 2020)".
Virus autunnali e Covid-19
Sappiamo che una delle problematiche specifiche dell'età pediatrica (e soprattutto della fascia 0-6 anni) è la probabile co-circolazione del virus dell'influenza o altri virus responsabili di sindromi influenzali (le famose ILI abbreviazione di Influenza Like Illness) a partire dai mesi autunnali, che renderà probabilmente più complesse le procedure di identificazione dei casi di Covid-19. Le azioni conseguenti derivano tutte dalle Linee di indirizzo "Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia" elaborate dal Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero dell'Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto, Regione Emilia-Romagna. Questo Documento è stato recentemente recepito in un DPCM e quindi ciò che è scritto, è legge.
Cosa fare: i risultati dei tamponi
I genitori dovranno armarsi di santa pazienza. D'altra parte non siamo in un anno normale.
In caso di risultato positivo del tampone, per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione (ad oggi, salvo correzioni nel futuro in base a quanto suggerito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità)prevede l'effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro.
Se il tampone naso-oro faringeo è negativo, in paziente sospetto per infezione da SARS-CoV-2, a giudizio del pediatra o medico curante, si ripete il test a distanza di 2-3 gg. Il soggetto deve comunque restare a casa fino a guarigione clinica e a conferma negativa del secondo test.
Buona pratica della convalescenza prolungata
Abbiamo riportato qui sopra, in maniera quasi pedissequa, quanto scritto nel documento. Cari Genitori, come vedete l'Istituto Superiore di Sanità sancisce che quello che i Pediatri dicono da secoli e cioè la antica, sana e buona pratica della convalescenza prolungata, deve essere rispettata anche a tampone negativo già arrivato. La convalescenza è quel periodo di transizione che va dalla malattia ormai superata fino al recupero completo delle forze e del benessere psicofisico che, appunto, caratterizzala completa guarigione. È importante sapere che in questo periodo si è relativamente più deboli e particolarmente esposti a rischio di contagio di altri malanni. Quindi il consiglio che vi diamo è quello di rimanere a casa, fino a guarigione completa, così facendo facciamo una "cortesia" alla società (agli altri) ed una al bambino che rientrerà a scuola solo quando sarà meglio preparato a combattere altre infezioni.
Alberto Ferrando (APEL) e Michele Fiore (FIMP Liguria)
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