06 luglio 2021
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Covid-19: il vissuto dei familiari con un parente deceduto in terapia intensiva
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Comprendere meglio le esperienze dei familiari in lutto
Secondo uno studio pubblicato su Jama Network Open, durante l'ondata iniziale della pandemia di Covid-19 in Francia, i familiari in lutto hanno descritto un'esperienza difficile, sia durante la degenza in terapia intensiva che dopo la morte del paziente. «Saranno necessarie linee guida specifiche per le crisi incentrate sulla famiglia per migliorare le esperienze dei pazienti, delle famiglie e dei medici» afferma Nancy Kentish-Barnes, del Saint Louis University Hospital di Parigi, in Francia, primo nome dello studio.
Durante l'ondata iniziale della pandemia di Covid-19, i membri della famiglia sono stati spesso separati dai loro cari ricoverati in unità di terapia intensiva (ICU). Per comprendere meglio le esperienze dei familiari in lutto di pazienti deceduti in terapia intensiva durante la pandemia di Covid-19, dal momento del ricovero ospedaliero fino a dopo la morte del paziente, i ricercatori hanno utilizzato interviste semi-strutturate e approfondite per raccogliere esperienze in 12 unità di terapia intensiva. È stato utilizzato un campionamento mirato per garantire la diversità dei partecipanti allo studio rispetto a sesso, età, relazione con il paziente e posizione geografica. Le interviste sono state condotte 3-4 mesi dopo la morte del paziente e sono state registrate e analizzate. L'analisi qualitativa svolta sui 19 familiari intervistati ha fatto emergere tre temi principali. Il primo è stata la difficoltà nel costruire una relazione con i medici della terapia intensiva e nell'affrontare l'esperienza della solitudine. I membri della famiglia hanno avuto difficoltà a stabilire rapporti e legami con il team di terapia intensiva, nonché a comprendere le informazioni mediche.
La comunicazione a distanza non è stata percepita come sufficiente, e i partecipanti hanno sentito un aumento della sensazione di solitudine. Il secondo tema riguardava il paziente in terapia intensiva e i rischi di separazione, dato che, a causa del limitato accesso alla terapia intensiva, i familiari sperimentavano discontinuità e interruzioni nella relazione con il proprio caro, che si associavano a sentimenti di impotenza, abbandono e irrealtà. Il terzo problema riguardava le interruzioni nei rituali di fine vita, per cui i membri della famiglia hanno visto come "momenti rubati" quelli che non hanno potuto vivere dopo la morte del paziente. «Tutto questo ha generato forti sentimenti di incredulità che sicuramente hanno portato a un dolore complesso» concludono gli autori.
Fonte: Doctor33
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