Ipercheratosi bocca

14 febbraio 2012

Ipercheratosi bocca


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08 febbraio 2012

Ipercheratosi bocca

Sono un uomo di 42 anni, non bevo alcolici, fumo 2 sigarette al giorno e soffro da diversi anni di bruxismo (acuitosi negli ultimi due).

Nello scorso dicembre ho riportato delle lesioni alle guance interne della bocca, che sembrano riconducibili a morsicature da suzione.

Le lesioni sono progressivamente migliorate nel mese di gennaio, con dolore e bruciore pressochè passato, ma non ancora scomparse (linee bianche/bianco pallido - definite dal mio odontoiatra in alcuni casi come "aree callose" - e una piccola area biancastra residua).

Il mio odontoiatra mi ha diagnosticato una ipercheratosi da trauma e prescritto un bite che mi verrà consegnato nei prossimi giorni.

Ecco la mia domanda: è possibile distinguere in modo sicuro una ipercheratosi da trauma da altre forme di ipercheratosi o da leucopatie/lesioni precancerose? Le indicazioni ricevute (decorso lungo, da valutare nei prossimi mesi con "paziente attesa") sono esaustive o un approfondimento stomatologico/istologico potrebbe essere raccomandabile?

In generale il primo screening e la relativa decisione su come

proseguire è corretto affidarla al proprio odontoiatra di fiducia o è raccomandabile consultare altri specialisti?

Un'ultima domanda: il periodo di circa 3-4 settimane per la guarigione spontanea delle lesioni immagino decorra dalla rimozione della causa traumatizzante (nel mio caso dall'impiego del bite): potete confermarmelo?



Mi scuso per l'approssimazione della descrizione e ringrazio in anticipo per i pareri che vorrete fornirmi.

Risposta del 09 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. MARCO RUGGERO MARIANI


Salve,
se le lesioni sono insorte in tempo breve, hanno dato i sintomi ed hanno avuto il decorso descritti, verosimilmente la diagnosi del Collega è corretta. Per distinguere una lesione traumatica da una lesione precancerosa, va anzitutto rimossa la causa del trauma: se la lesione regredisce - anche senza sparire del tutto -, la diagnosi è consequenziale, senza necessità di indagini istologiche.
Ogni Odontoiatra dovrebbe essere in grado di fare una diagnosi in prima istanza di lesioni di questo tipo.
Le lesioni regrediscono in 3-4 settimane dalla rimozione del trauma, ma possono non scomparire, dando esiti di tipo cicatriziale.

Dott. Marco Ruggero Mariani
Specialista attività privata
Odontoiatra
Specialista in Stomatologia
Porto San Giorgio (FM)
Risposta del 09 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. DIEGO RUFFONI


Gentile utente la diagnosi differenziale, delle lesioni bianche del cavo è complessa anche per gli odontoiatri dediti alla patologia e medicina orale, che per ottenere diagnosi certe arrivano facilmente alla biopsia incisionale.

Perciò una diagnosi clinica a volte non basta, occorre una risposta istopatologica, per cui le consiglio per evitare incomprensioni e dare la corretta responsabilità al professionista di farsi mettere sempre tutto per iscritto dalla diagnosi al tipo di cure.

Dott. Ruffoni Diego

Dott. Diego Ruffoni
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Universitario
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Risposta del 10 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. GIUSEPPE SCANDALE


Egregio paziente, se la diagnosi di lesione da trauma o suzione è corretta, è necessario individuare la causa e rimuoverla. Non ci ha informato se ha perso qualche dente o posizionato qualche nuova protesi recentemente. In linea di massima la soluzione proposta dal suo odontoiatra è corretta, pur essendo un paliativo e non risolutivo. Rimuovere la causa è la scelta migliore per prevenire recidive. Cordialmente.

Dott. Giuseppe Scandale
Specialista attività privata
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Roseto degli Abruzzi (TE)
Risposta del 10 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. MAURO MAZZOCCO


Bruxismo ed ipercheratosi che ne consegue devono essere trattate da odontoiatri specialisti (nella fattispecie gnatologi). Le raccomanderei intanto di evitare dispositivi ad unico spessore del tipo mascherine costruite con tecniche termo stampate.

Dott. Mauro Mazzocco
Specialista attività privata
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Risposta del 10 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. ORAZIO MAXIMILIAN BENNICI


salve sicuramente è da fare una visita e poi se serve il bite questo va impiegato con cautela

solo se ne sono presenti i sintomi gnatologici.

dr bennici

Dott. orazio maximilian bennici
Specialista attività privata
Specialista in Odontoiatria
Catania (CT)
Risposta del 11 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott.ssa LUCIA POLETTINI


Gentile paziente mi attengo a quanto detto dai due colleghi in precedenza, consigliandole un iniziale controllo e correzione delle parafunzioni provocate dalla morsicatio, in particolar modo la prevemzione delle stesse con un byte ma, anche un arrotodamento delle cuspidi taglienti in occlusione mediante molaggio selettivo delle stesse. Qualora l'esito fosse una lesione cicatriziale essa stessa va controllata periodicamente, specie se tende a recidivare la morsicazio o si formano aree di iperemia circostanti. La non guarigione delle lesioni ipercheratosiche tuttavia, nell'ambito di un margine temporale congruo vanno sottoposte ad esame bioptico, l'analisi istologica può differenziare la diagnosi ed orientarla in un range classificatorio che determina la natura precancerosa della lesione e la necessaria terapia. Concludo precisando anche un eventuale possibilità di correlazione di tali lesioi con delle patologie sistemiche preesistenti tipo il Diabete o le epatopatie croniche e l'assunzione abituale di farmaci quali diuretici, benzodiazepine, fans. In ultimo da controllare eventuali bimetallismi nel cavo orale quali concomitanze di metalli aurei e amalgami o troppe ricostruzioni conservative con amalgami.

Dott. Ssa Lucia Polettini
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Roma (RM)
Risposta del 11 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. EMILIO NOLÈ


il quadro da lei descritto è decisamente aspecifico per una diagnosi certa, la presernza di "linee bianco pallide da lei descritte potrebbe indirizzare anche verso una forma di lichen planus orale, ma in assenza di altri dati, risulta impossibile una diagnosi. consiglio una visita specialistica in un reparto di patologia ed oncologia orale.

dott. emilio nolè

medico chirurgo

odontoiatra

patologo ed oncologo orale

Dott. Emilio Nole
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Torino (TO)
Risposta del 14 febbraio 2012

Risposta a cura di:
Dott. GIUSEPPE PISANI


Gentile utente.

purtoppo il suo malanno è figlio dei tempi con una crescita esponenziale, ben poco puo fare l'odotoiatra, limitandosi a proteggere i denti tramite un bite. Quello che lamenta è un campanello d'allarme di una sofferenza grave da stress. In pratica lei scarica durante il sonno tutta la tensione accumulata durante il giorno, Anche il quesito che pone manifesta uno stato di agitazione e di sofferenza che non ha motivo se non in un equilibrio alterato. Una vita più serena una condotta tranquilla e senza patemi è la sua cura.

Dott. giuseppe pisani
Pubblica amministrazione
Specialista in Odontoiatria
Bari (BA)


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