Ricetta medica: il generico sarà segnalato

20 gennaio 2012
Interviste

Ricetta medica: il generico sarà segnalato



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La scadenza di un brevetto su un farmaco, che assicura all'azienda che lo produce l'esclusività di poterlo vendere, permette ad altri produttori di realizzare lo stesso principio attivo, chiamato equivalente (o generico) che possiede le stesse caratteristiche di sicurezza ed efficacia e di metterlo in commercio. Per legge di mercato, una maggiore offerta modifica il prezzo a ribasso con importanti risparmi sia per il Servizio sanitario nazionale sia per i cittadini che pagano di tasca propria. Nel testo del Decreto sulle liberalizzazioni del Governo Monti, tra le novità riguardanti i farmaci, si stabilisce l'obbligo per i medici di famiglia, salvo particolari situazioni, a specificare nella ricetta medica l'eventuale esistenza del farmaco equivalente con le seguenti parole: le seguenti parole: «o farmaco equivalente se di minor prezzo», oppure specificando l'inesistenza del farmaco equivalente. Dica33 ha chiesto un parere a Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, sulla nuova norma, criticata da alcuni medici e sui farmaci equivalenti.

Professor Garattini, si tratta di una norma utile e legittima?
Certamente è legittima, perchè a mio avviso il Servizio sanitario nazionale ha il diritto di richiedere al personale medico di preferire i farmaci equivalenti a causa del loro basso costo.

Alcuni medici, che contestano la proposta mettono in dubbio la validità dell'equivalenza: il farmaco originario e il suo equivalente hanno la stessa efficacia e sicurezza?
Sono dubbi che non hanno basi scientifiche. Il prodotto equivalente deve avere lo stesso principio attivo con la stessa purezza, le compresse devono avere una analoga velocità di dissoluzione, le concentrazioni ematiche devono essere simili. Dato tutto questo non si vede perchè debbano esserci differenze fra il prodotto equivalente ed il prodotto di marca

In altre nazioni europee il mercato degli equivalenti ha un peso maggiore rispetto all'Italia, questo può rappresentare garanzie di affidabilità? Perchè in Italia non "decollano"?
In Italia i farmaci equivalenti sono stati introdotti con ritardo rispetto ad altri Paesi. L'industria farmaceutica è ovviamente interessata a screditare i farmaci equivalenti perchè abbassano il prezzo ed erodono il mercato dei prodotti con il marchio.

Che cosa cambierebbe per il cittadino?
Il cittadino deve sapere che i farmaci equivalenti sono controllati e può evitare di pagare la differenza di prezzo fra il farmaco con il marchio ed il farmaco equivalente.



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