25 giugno 2009
Aggiornamenti e focus
Influenza A, nel nostro Paese sorveglianza ok
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Diagnosi precoce, profilassi antivirale e conseguenti misure di isolamento, come la chiusura delle scuole. Sono le tre armi grazie alle quali in Italia è stato finora possibile contenere i casi di influenza A, secondo quanto riportato da uno studio appena pubblicato sulla rivista Eurosurveillance a firma dei dipartimenti di malattie infettive, parassitarie e immunomediate e di Medicina veterinaria dell'Istituto superiore di sanità (iss), del ministero della Salute e della rete nazionale di sorveglianza virologica dell'influenza (Influnet).
Lo studio si riferisce ai primi 54 casi confermati (a oggi siamo a 88) diagnosticati tra il 27 aprile e il 10 giugno 2009. Sei riguardano viaggiatori di ritorno dal Messico, epicentro della nuova influenza a partire dalla metà di marzo, 42 hanno colpito italiani tornati dagli Stati Uniti, due dal Canada e uno dalle Bahamas. Solo tre i casi dovuti a una trasmissione cosiddetta in-county, ovvero proprio in Italia. Circa il 30% dei pazienti è stato ricoverato in ospedale, mentre al rimanente 70% è stato consigliato di rimanere a casa per un periodo di 7 giorni, in linea con le raccomandazioni del ministero della Salute. L'età media dei pazienti è di 27,5 anni e in oltre la metà dei casi confermati (52%) si è trattato di donne. Tutti hanno ricevuto trattamenti antivirali. Efficace, dunque, il lavoro svolto dai 15 laboratori della rete Influnet coordinati dal Centro nazionale influenza (Nic) dell'Iss insieme a 12 laboratori ospedalieri che, in caso di emergenza, vengono coinvolti in tale tipo di sorveglianza. "Molti di questi laboratori - sottolinea una nota Iss - hanno sviluppato metodologie per una rapida diagnosi del nuovo virus, un virus che mostrava una combinazione unica di segmenti di geni, mai vista prima né nei virus influenzali umani né in quelli suini. Il Nic ha poi provveduto ai controlli di qualità e alla validazione delle attività dei laboratori per giungere così a diagnosi definitive che confermassero o meno, rapidamente, i casi di influenza". (N.M.)
Fonte: Iss
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Lo studio si riferisce ai primi 54 casi confermati (a oggi siamo a 88) diagnosticati tra il 27 aprile e il 10 giugno 2009. Sei riguardano viaggiatori di ritorno dal Messico, epicentro della nuova influenza a partire dalla metà di marzo, 42 hanno colpito italiani tornati dagli Stati Uniti, due dal Canada e uno dalle Bahamas. Solo tre i casi dovuti a una trasmissione cosiddetta in-county, ovvero proprio in Italia. Circa il 30% dei pazienti è stato ricoverato in ospedale, mentre al rimanente 70% è stato consigliato di rimanere a casa per un periodo di 7 giorni, in linea con le raccomandazioni del ministero della Salute. L'età media dei pazienti è di 27,5 anni e in oltre la metà dei casi confermati (52%) si è trattato di donne. Tutti hanno ricevuto trattamenti antivirali. Efficace, dunque, il lavoro svolto dai 15 laboratori della rete Influnet coordinati dal Centro nazionale influenza (Nic) dell'Iss insieme a 12 laboratori ospedalieri che, in caso di emergenza, vengono coinvolti in tale tipo di sorveglianza. "Molti di questi laboratori - sottolinea una nota Iss - hanno sviluppato metodologie per una rapida diagnosi del nuovo virus, un virus che mostrava una combinazione unica di segmenti di geni, mai vista prima né nei virus influenzali umani né in quelli suini. Il Nic ha poi provveduto ai controlli di qualità e alla validazione delle attività dei laboratori per giungere così a diagnosi definitive che confermassero o meno, rapidamente, i casi di influenza". (N.M.)
Fonte: Iss
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