03 febbraio 2014
Aggiornamenti e focus
Raffreddore: prevenzione e cure
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L'unico rimedio sicuramente efficace per prevenire il raffreddore non è un farmaco, ma la sana vecchia abitudine di lavare spesso e bene le mani: secondo uno studio di revisione di tutte le ricerche scientifiche condotte sull'argomento, pubblicato da un gruppo di medici canadesi diretti da Michael Allan, dell'Università dell'Alberta, infatti, molti dei prodotti assunti comunemente per tenere lontano il raffreddore o per combatterlo hanno un'efficacia ancora da dimostrare.
Ma vediamo in dettaglio i risultati di questa messa a punto.
Sempre più spesso vengono proposte le soluzioni più varie per prevenire il raffreddore. Finora, però, nessuna di esse si è dimostrata davvero efficace quando è stata sottoposta a studi rigorosi, tranne - come detto - la raccomandazione di lavare spesso le mani.
Per quanto riguarda lo zinco - disponibile in numerosi integratori - l'efficacia non è dimostrata in modo inequivocabile, ma è probabile. Purtroppo, però, la sua assunzione è spesso associata a nausea, anche per il gusto sgradevole.
Anche i probiotici potrebbero avere un effetto positivo nel tenere lontani naso gonfio e starnuti, ma gli studi condotti finora sono in parte contraddittori, anche perché sono state usate combinazioni diverse di probiotici che non permettono di distinguere il ruolo di ciascun ceppo batterico distinto.
Sciacqui e gargarismi, infine, risultano anch'essi abbastanza misteriosi: mentre appare certo che i gargarismi con soluzioni a base di iodio non servono, rimane da stabilire l'eventuale efficacia dei gargarismi con acqua.
A sorpresa, anche la vitamina C figura nel lungo elenco dei rimedi che secondo gli studi non hanno alcun chiaro effetto, insieme all'esercizio fisico, alla vitamina D, al ginseng, all'aglio, all'echinacea e all'omeopatia.
A giudicare dagli studi più rigorosi, gli antistaminici da soli non servono, ma diventano efficaci (seppure in misura modesta) quando vengono assunti in combinazione con decongestionanti o antidolorifici, o con entrambi. Questo però vale solo per gli adulti e i bambini a partire dai 5 anni di età.
Gli spray nasali con ipratropio - spesso prescritti per le allergie - possono aiutare a bloccare il naso che cola, ma non sembrano portare benefici alla congestione nasale.
Quando il raffreddore è accompagnato da tosse, un cucchiaino di miele prima di andare a dormire aiuta a calmarla, nei bambini di almeno un anno di età (prima di allora il miele andrebbe evitato).
Nessun beneficio sembra associato all'uso di irrigazione nasale e umidificatori ambientali, né al consumo di echinacea o erbe medicinali cinesi.
È bene sapere che alcuni rimedi tradizionali, oltre a non aver dimostrato di funzionare, sono associati a qualche rischio. L'uso di unguenti mentolati, per esempio, può causare bruciature della pelle, degli occhi e del naso, mentre lo spray nasale a base di zinco rischia di compromettere il senso dell'olfatto.
Tuttavia la risposta individuale a ciascuno di questi rimedi è notevole, e può dipendere anche da una miscela di effetto placebo e suggestione, per cui la raccomandazione dei medici canadesi - rivolta in particolare alle mamme - è quella di continuare pure a usare i rimedi che ci sono sembrati efficaci in passato, purché non comportino rischi, in particolare quando il raffreddore si aggiunge a un'altra malattia acuta o cronica: «In quel caso è senz'altro opportuno consultare il proprio medico».
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