05 marzo 2018
Eventi
Giornata Mondiale del Rene
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Nel mondo una persona su dieci ha un danno renale. Ma sono moltissime le persone che non sanno di essere a rischio: spesso la malattia è subdola e si sviluppa in modo silente. In Italia, per esempio, si stima che oltre 5 milioni di persone non sappiano di essere affette da una malattia renale (mentre circa 45 mila sono i pazienti in dialisi). Quest'anno, la Società Italiana di Nefrologia, insieme alla Fondazione Italia del Rene, ha deciso di far coincidere la Giornata Mondiale del Rene con la Festa della donna. E la celebrerà in gran parte dei presidi ospedalieri italiani con iniziative su misura: dalle visite gratuite alla distribuzione di materiale informativo. Primi sintomi ed esami
Spesso le patologie renali non si presentano con evidenza. Eppure sono comuni, pericolose ma anche trattabili se individuate in tempo. Quando si trascurano gli esordi, si può registrare un decorso progressivo pesante che può arrivare fino all'insufficienza renale cronica terminale. L'unica cura a questo punto è rappresentata da dialisi e trapianto. È bene allora riconoscere i primi sintomi:
I soggetti a rischio
È importante conoscere i fattori di rischio delle malattie renali per fare prevenzione e individuare in tempo lo sviluppo della patologia. I soggetti maggiormente a rischio sono:
Perché un focus sulle donne
Secondo recenti studi scientifici, le donne sono maggiormente a rischio rispetto all'uomo nello sviluppare una malattia renale cronica, anche se il gap non è molto elevato. Meno numerose, inoltre, le donne sottoposte a dialisi. Per spiegare questo dato a livello mondiale, viene evidenziata una progressione della malattia più lenta nelle donne e pure un accesso differenziato alle cure mediche. Punto quest'ultimo che interessa anche la donazione dei reni: la donna li donerebbe di più ma li riceverebbe di meno. Per capire come le malattie renali croniche siano un serio problema per la salute femminile, bastano due dati a livello mondiale: sono 195 milioni le donne che ne soffrono e questa patologia rappresenta l'ottava causa di morte. Infine, non meno importante, è il trattamento di queste malattie in concomitanza con una gravidanza.
Carla De Meo
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Spesso le patologie renali non si presentano con evidenza. Eppure sono comuni, pericolose ma anche trattabili se individuate in tempo. Quando si trascurano gli esordi, si può registrare un decorso progressivo pesante che può arrivare fino all'insufficienza renale cronica terminale. L'unica cura a questo punto è rappresentata da dialisi e trapianto. È bene allora riconoscere i primi sintomi:
- Ipertensione arteriosa
- Sangue o proteine nelle urine
- Bisogno di urinare più volte nella notte
- Senso diffuso di stanchezza
- Controllo della pressione arteriosa
- Esame delle urine
- Dosaggio della creatinina nel sangue
I soggetti a rischio
È importante conoscere i fattori di rischio delle malattie renali per fare prevenzione e individuare in tempo lo sviluppo della patologia. I soggetti maggiormente a rischio sono:
- Età superiore ai 60 anni
- Familiarità per nefropatia
- Ipertesi
- Diabetici e obesi
- Consumatori abituali di antiinfiammatori
Perché un focus sulle donne
Secondo recenti studi scientifici, le donne sono maggiormente a rischio rispetto all'uomo nello sviluppare una malattia renale cronica, anche se il gap non è molto elevato. Meno numerose, inoltre, le donne sottoposte a dialisi. Per spiegare questo dato a livello mondiale, viene evidenziata una progressione della malattia più lenta nelle donne e pure un accesso differenziato alle cure mediche. Punto quest'ultimo che interessa anche la donazione dei reni: la donna li donerebbe di più ma li riceverebbe di meno. Per capire come le malattie renali croniche siano un serio problema per la salute femminile, bastano due dati a livello mondiale: sono 195 milioni le donne che ne soffrono e questa patologia rappresenta l'ottava causa di morte. Infine, non meno importante, è il trattamento di queste malattie in concomitanza con una gravidanza.
Carla De Meo
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