16 marzo 2018
Interviste
Una giornata da… Museo
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Per la Giornata nazionale del Profumo potrebbe essere piacevole conoscere da vicino storie e oggetti che riguardano questo affascinante mondo delle fragranze, per esempio facendo una visita al Museo del Profumo di Milano che ospita gruppi, associazioni, scolaresche, agenzie e anche numerosi operatori del settore per meglio conoscere la storia della Profumeria. Potrebbe essere l'occasione di compiere un viaggio indimenticabile nella storia profumiera, magari per scoprire il segreto del famoso Chanel N°5 e vivere sensazioni uniche, come spiega il direttore del Museo Giorgio Dalla Villa in questa intervista.
Perché visitare il museo il 21 marzo?
«Il Museo del Profumo è qualcosa di unico nel nostro Paese. Visitarlo, ascoltare le storie sconosciute e misteriose legate al Profumo è un'esperienza che solo noi, grazie a un'esperienza trentennale fatta di studi, interviste, viaggi, possiamo offrire. Quindi, nulla di più adatto vi è della Giornata Nazionale del Profumo».
Cosa espone questo Museo e perché a Milano?
«Il Museo del Profumo studia la 'Profumeria d'Epoca', nel periodo compreso tra il 1800 e il 1970.
Milano è stata la 'culla' della Profumeria d'Epoca. Le più grandi Case di Profumo erano nate e avevano operato a Milano: Giviemme, Bertelli, Migone e tante altre. Ancora nel secondo dopoguerra in Milano e nel suo hinterland agivano circa 150 aziende che si occupavano di profumi, essenze, ciprie, mascara e altri elementi del make-up. Quasi tutte queste aziende sono scomparse tra gli anni 1950-1970».
Quali sono gli oggetti più ammirati dai visitatori?
«Le opere di René Lalique, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi; ma ogni esemplare ha una storia che interessa il visitatore».
Quali sono le storie sulle fragranze che più affascinano i visitatori?
«I misteri legati a Chanel N°5, la vera storia dell'Acqua di Colonia, le vicende di Angelo Migone che coinvolgono Cagliostro e Giuseppina, la moglie di Napoleone, la storia del Profumiere Giuseppe Visconti di Modrone e molte altre ancora».
Dal 2016 il Museo si occupa anche di Bellezza e Cosmetica: quali sono le iniziative che riguardano anche questi segmenti?
«Occupandoci delle antiche Case di Profumo, non potevamo tralasciare elementi della Cosmetica, che sono risultati probabilmente i più utilizzati dal mondo femminile. Conoscere l'evoluzione delle ciprie, dei rossetti, del mascara ci ha aiutato a comprendere la società dell'Ottocento e del Novecento, che noi possiamo raccontare come fosse vista attraverso la vetrina di una profumeria».
Elisa da vinci
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...e inoltre su Dica33:
Perché visitare il museo il 21 marzo?
«Il Museo del Profumo è qualcosa di unico nel nostro Paese. Visitarlo, ascoltare le storie sconosciute e misteriose legate al Profumo è un'esperienza che solo noi, grazie a un'esperienza trentennale fatta di studi, interviste, viaggi, possiamo offrire. Quindi, nulla di più adatto vi è della Giornata Nazionale del Profumo».
Cosa espone questo Museo e perché a Milano?
«Il Museo del Profumo studia la 'Profumeria d'Epoca', nel periodo compreso tra il 1800 e il 1970.
Milano è stata la 'culla' della Profumeria d'Epoca. Le più grandi Case di Profumo erano nate e avevano operato a Milano: Giviemme, Bertelli, Migone e tante altre. Ancora nel secondo dopoguerra in Milano e nel suo hinterland agivano circa 150 aziende che si occupavano di profumi, essenze, ciprie, mascara e altri elementi del make-up. Quasi tutte queste aziende sono scomparse tra gli anni 1950-1970».
Quali sono gli oggetti più ammirati dai visitatori?
«Le opere di René Lalique, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi; ma ogni esemplare ha una storia che interessa il visitatore».
Quali sono le storie sulle fragranze che più affascinano i visitatori?
«I misteri legati a Chanel N°5, la vera storia dell'Acqua di Colonia, le vicende di Angelo Migone che coinvolgono Cagliostro e Giuseppina, la moglie di Napoleone, la storia del Profumiere Giuseppe Visconti di Modrone e molte altre ancora».
Dal 2016 il Museo si occupa anche di Bellezza e Cosmetica: quali sono le iniziative che riguardano anche questi segmenti?
«Occupandoci delle antiche Case di Profumo, non potevamo tralasciare elementi della Cosmetica, che sono risultati probabilmente i più utilizzati dal mondo femminile. Conoscere l'evoluzione delle ciprie, dei rossetti, del mascara ci ha aiutato a comprendere la società dell'Ottocento e del Novecento, che noi possiamo raccontare come fosse vista attraverso la vetrina di una profumeria».
Elisa da vinci
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