08 giugno 2018
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Arnica, efficace antinfiammatorio anche a diluizioni omeopatiche
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L'Arnica è uno dei rimedi più popolari della medicina complementare in Italia, estratto da diverse specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. Come formulazione fitoterapica, l'Arnica è generalmente usata solo localmente a causa degli effetti collaterali che possono essere osservati dopo somministrazione orale.
Una review pubblicata dal gruppo italiano di Beniamino Palmieri offre una panoramica della letteratura dal 1997 al 2013; le fonti di informazione sono tratte dalla lettura corrente delle principali riviste di medicine complementari, da proiezioni della bibliografia Hom-Inform inglese, dalla ricerca della letteratura utilizzando MEDLINE, dal Database Cochrane di revisioni sistematiche e dal cross-referencing tra articoli pubblicati.
L'analisi degli Autori ha incluso studi clinici controllati (con e senza randomizzazione), studi osservazionali e serie di casi, ma ha escluso i singoli case report. Le prove cliniche sono state divise in due gruppi: il primo gruppo comprende l'uso di Arnica come formulazione topica, sia come estratto fitoterapico (dose maggiore non dinamizzata) che come omeopatico (preparati diluiti e dinamizzati), mentre il secondo gruppo comprende l'uso omeopatico di Arnica somministrata per via orale. L'attenzione si è concentrata sull'uso preclinico e clinico dell'Arnica per il trattamento di condizioni infiammatorie e del dolore postoperatorio.
Complessivamente, l'Arnica in formulazione topica ha dimostrato benefici clinicamente riproducibili, alcuni dei quali sono comparabili con i farmaci antiinfiammatori come diclofenac, ibuprofene e corticosteroidi (considerate come terapia di scelta per il trattamento dell'osteoartrite, dell'edema post-operatorio e delle ecchimosi).
L'applicazione topica di Arnica offre quindi un'alternativa a ibuprofene per l'alta concentrazione di sesquiterpeni, e in particolare di helanina, che è il principio attivo ritenuto responsabile della sua attività antiinfiammatoria.
L'Arnica somministrata per via orale nelle diluizioni omeopatiche ha mostrato efficacia clinica nella riduzione del dolore postoperatorio, gonfiore, edema ed ecchimosi, riducendo anche le complicanze chirurgiche. La variabilità nella quantità di sesquiterpeni, con conseguente variazione nell'attività biologica, può influenzare la efficacia clinica di Arnica. Solo una reazione allergica è stata riportata da Knuesel et al. dopo applicazione topica di Arnica per il trattamento dell'osteoartrosi del ginocchio da lieve a moderata e Widrig et al. hanno riportato effetti collaterali solo in 5 casi su 89 pazienti che hanno ricevuto il gel all'arnica per il trattamento dell'osteoartrite della mano.
In conclusione, l'uso di Arnica in vari scenari cinici sta guadagnando una sempre più ampia reputazione supportata da un numero crescente di studi aperti, anche se il confronto di questo composto con farmaci tradizionali è stato raramente eseguito. Per garantire l'efficacia di medicinali contenenti Arnica, è necessario ottenere un fitocomplesso con livelli ottimali di sostanze attive. Ciò richiede l'uso di materie prime di alta qualità che si ottiene raccogliendo l'Arnica nel suo habitat naturale, lontano da qualsiasi forma di inquinamento e durante la fase balsamica della pianta.
Rosaria Ferreri
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Una review pubblicata dal gruppo italiano di Beniamino Palmieri offre una panoramica della letteratura dal 1997 al 2013; le fonti di informazione sono tratte dalla lettura corrente delle principali riviste di medicine complementari, da proiezioni della bibliografia Hom-Inform inglese, dalla ricerca della letteratura utilizzando MEDLINE, dal Database Cochrane di revisioni sistematiche e dal cross-referencing tra articoli pubblicati.
L'analisi degli Autori ha incluso studi clinici controllati (con e senza randomizzazione), studi osservazionali e serie di casi, ma ha escluso i singoli case report. Le prove cliniche sono state divise in due gruppi: il primo gruppo comprende l'uso di Arnica come formulazione topica, sia come estratto fitoterapico (dose maggiore non dinamizzata) che come omeopatico (preparati diluiti e dinamizzati), mentre il secondo gruppo comprende l'uso omeopatico di Arnica somministrata per via orale. L'attenzione si è concentrata sull'uso preclinico e clinico dell'Arnica per il trattamento di condizioni infiammatorie e del dolore postoperatorio.
Complessivamente, l'Arnica in formulazione topica ha dimostrato benefici clinicamente riproducibili, alcuni dei quali sono comparabili con i farmaci antiinfiammatori come diclofenac, ibuprofene e corticosteroidi (considerate come terapia di scelta per il trattamento dell'osteoartrite, dell'edema post-operatorio e delle ecchimosi).
L'applicazione topica di Arnica offre quindi un'alternativa a ibuprofene per l'alta concentrazione di sesquiterpeni, e in particolare di helanina, che è il principio attivo ritenuto responsabile della sua attività antiinfiammatoria.
L'Arnica somministrata per via orale nelle diluizioni omeopatiche ha mostrato efficacia clinica nella riduzione del dolore postoperatorio, gonfiore, edema ed ecchimosi, riducendo anche le complicanze chirurgiche. La variabilità nella quantità di sesquiterpeni, con conseguente variazione nell'attività biologica, può influenzare la efficacia clinica di Arnica. Solo una reazione allergica è stata riportata da Knuesel et al. dopo applicazione topica di Arnica per il trattamento dell'osteoartrosi del ginocchio da lieve a moderata e Widrig et al. hanno riportato effetti collaterali solo in 5 casi su 89 pazienti che hanno ricevuto il gel all'arnica per il trattamento dell'osteoartrite della mano.
In conclusione, l'uso di Arnica in vari scenari cinici sta guadagnando una sempre più ampia reputazione supportata da un numero crescente di studi aperti, anche se il confronto di questo composto con farmaci tradizionali è stato raramente eseguito. Per garantire l'efficacia di medicinali contenenti Arnica, è necessario ottenere un fitocomplesso con livelli ottimali di sostanze attive. Ciò richiede l'uso di materie prime di alta qualità che si ottiene raccogliendo l'Arnica nel suo habitat naturale, lontano da qualsiasi forma di inquinamento e durante la fase balsamica della pianta.
Rosaria Ferreri
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