13 gennaio 2015
Aggiornamenti e focus
Tante tappe in bagno nella notte delle donne over 40
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Più di due viaggi verso il bagno ogni notte. Così è stata definita la nicturia in uno studio da poco pubblicato sulla rivista Obstetrics & Gynecology che ha coinvolto poco più di 2.000 donne con più di 40 anni di età. «Il 34 per cento delle donne coinvolte nella nostra ricerca ha riferito di svegliarsi due o più volte a notte per andare in bagno» afferma Amy Hsu del San Francisco Va medical center e prima autrice del lavoro, «e nel 40 per cento dei casi le donne con nicturia non avevano altri disturbi del tratto urinario come per esempio problemi di incontinenza o necessità di andare frequentemente in bagno durante il giorno».
Come suggeriscono gli autori, la nicturia di per sé non indica la presenza di un disturbo più grave, ma non deve certo essere sottovalutato: potrebbe dipendere dal fatto che si beve tanto nelle ore serali prima di coricarsi, ma potrebbe anche essere un campanello di allarme che indica la presenza di un problema di salute serio. E non bisogna poi dimenticare che svegliarsi troppe volte nel corso della notte riduce la qualità del sonno e ciò potrebbe influenzare l'umore e il rendimento sul lavoro nel corso della giornata, mentre nelle persone più anziane, alzarsi nella notte potrebbe aumentare il rischio di cadute e conseguenti fratture.
«Dallo studio è emerso che con il passare degli anni il rischio di nicturia aumenta: più 21 per cento per ogni aumento di 5 anni nell'età anagrafica» dice Hsu, sottolineando che il rischio aumenta anche nelle donne che hanno affrontato un intervento di isterectomia (l'asportazione dell'utero), in quelle che soffrono di vampate di calore tanto comuni nella menopausa e anche in quelle che fanno uso di estrogeni vaginali.
I risultati dello studio mettono in luce che solo poche donne con nicturia hanno detto di essere particolarmente disturbate dai viaggi notturni verso il bagno. Ma anche se il sintomo non disturba troppo e si riesce a tornare a letto e a riprendere sonno, di certo la qualità del riposo si riduce in presenza di nicturia e comunque in alcuni casi non si può escludere a priori la presenza di malattie più gravi come per esempio il diabete o lo scompenso cardiaco. «La cosa fondamentale è vivere il problema senza imbarazzo e parlarne con il proprio medico per trovare la causa e le possibili soluzioni» conclude l'autrice.
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