08 aprile 2015
Aggiornamenti e focus
Il Funzionale…funziona!
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Il percorso di qualsiasi disciplina è costellato di "novità" o mode che ne decretano l'evoluzione, il successo o il declino. Oggi si parla tanto di allenamento funzionale, definizione ottima ma lacunosa, che lascia aperta una domanda: "funzionale a cosa?". Infatti, tutto può essere funzionale se stabiliamo l'obiettivo. Senza stare a questionare sulla radici semantiche della parola si potrebbe affermare che il funzionale è tutto quell'insieme di esercizi e tecniche che ha come obiettivo la ricerca di sinergia fra più catene cinetiche del corpo. In altre parole: lasciare che il nostro "insieme" riscopra modi di esprimersi con movimenti che in fondo sono gestualità atletiche che permettono di esprimersi miscelando fra loro forza, resistenza, ma anche propriocettività, equilibrio, sincronia. Di qui ecco l'esplodere di tutta una pletora di corsi che prevedono Kettlebell, Power bug (o water bug), oppure corde, Fit Ball, martelli, clave e affini. Tutti strumenti semplici ma che per essere usati correttamente richiedono una base di destrezza.
Allenarsi funzionalmente
Ma veniamo al titolo: ma funzionano? Certo che funzionano, basta mettere a fuoco cosa si vuole ottenere. Certo che se l'obiettivo è sviluppare la muscolatura questo genere di esercizi non è esattamente il migliore, ovvero non è il più funzionale, se invece miriamo a un condizionamento atletico con aumento di forza resistente e miglioramento delle capacità coordinative sono invece perfetti. Negli metà degli anni '80 in Europa sono esplose le macchine da palestra, non che non esistessero anche prima, ma in quegli anni ne sono nate tantissime per isolare anche i muscoli più strani. Gli obiettivi erano sicurezza, isolamento, facilità d'uso. Obiettivi perfetti se pensiamo alla grande utenza che desiderava "tonificarsi" ed era attratta dalle tecnologiche forme di questi avveniristici macchinari (questo al punto che in alcuni centri era bandito lo squat, esercizio pericoloso e retrogrado...sigh) . Il problema dell'allenamento con i pesi codificato in modo tradizionale con metodiche da Body Building è quello che risulta ai più abbastanza noioso, infatti prevede serie, pausa, serie, ecc. Per gli appassionati del "pump" va tutto bene, ma in molti, nonostante gli evidenti risultati positivi, lo trovano noioso.
Esercizi e schede
Molto più divertente una metodica a circuito, il risultato non è certo l'ipertrofia ma inserito ben miscelato con gli allenamenti "tradizionali" può essere un metodo eccellente per mantenere alta la motivazione e ottenere risultati. Analogamente anche molti esercizi che rientrano nel funzionale possono essere inseriti all'interno della sala pesi senza dover ricorrere ad attrezzi "non convenzionali" o essere dotati di particolari doti atletiche. È interessante inserire questi esercizi all'interno di classiche schede strutturate con il "vecchio" metodo serie- recupero oppure all'interno di circuito dove si miscelano esercizi con macchine ed esercizi a corpo libero o comunque più "funzionali". Ricordiamoci che gli esercizi del funzionale non sono nuovi, molti che vengono dalla preparazione atletica li conoscono da sempre, solo che erano semplicemente "banditi" dalle sale pesi e da molti centri fitness. Ritengo che uno dei punti di grande pregio degli esercizi funzionali è quello di permettere la scoperta del corpo nella sua globalità, questo partendo dal centro, quello che viene definito "Core"; alcuni istruttori pensano erroneamente che il Core sia in fondo un allenamento per gli addominali, ma in realtà con questa parola si localizza un insieme composto e sinergico di tutti i muscoli del tronco (e non solo), all'interno ci sono muscoli esterni ma anche profondi e non visibili, tutti gli addominali, gli obliqui, ma anche gli erettori, il Multifido, lo Psoas fino al gluteo e tanti altri.
Muscoli propulsori
Quando mi dilettavo nei sollevamenti olimpici (e guarda caso il funzionale riscopre alla grande due movimenti fantastici come slancio e strappo) l'istruttore diceva che senza una potente muscolatura addominale e profonda non c'è stabilità e non c'è potenza di alzata. I grandi muscoli propulsori (quadricipite, deltoide, braccia, ecc.) sarebbero stati inutili perché non trovavano le fondamenta su cui agire. Parole semplici ma altamente esplicative. Immaginate ora di proporre o eseguire voi stessi alcuni esercizi semplicissimi che possono però essere simpatici ed efficaci varianti. Il primo è il Plank: in fondo, si tratta solo di mantenere il corpo dritto stando a terra in appoggio sui gomiti e sulla punta del piede. La difficoltà è data dal tempo in cui rimanete in "tenuta" ma anche dall'altezza a cui si pongono i piedi. Con i piedi in appoggio a terra la difficoltà è minima, se li ponete sopra uno step (o una fit ball) già la cosa cambia. Ci si potrebbe poi divertire immaginando di avanzare dalla posizione di Plank, quindi muovere leggermente in avanti il gomito destro e piede destro e poi seguirlo con il sinistro, questo fino a realizzare un avanzamento rimanendo in Plank. Dalla base del Plank si potrebbe poi fare il Renegade Row. Questa volta si è in appoggio a braccia tese su due manubri con i piedi divaricati in appoggio sulle punte. Semplicemente alzate i manubri in modo alternato facendo il movimento di rematore manubrio. Alcuni allievi hanno riferito di avere sentito muscoli che non sapevano di avere! Provate a pensare di inserire esercizi di questo tipo all'interno di schede tradizionali: l'allenamento è assicurato ma anche il divertimento e la novità!
Marco Neri
(Membro Comitato Scientifico FIF e Associazione Italiana Fitness e Medicina)
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