15 aprile 2015
Aggiornamenti e focus
Un programma di stretching efficace
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I tessuti molli hanno un'importanza considerevole nell'aumento dei ROM e della mobilità ma ci sono una serie di elementi essenziali che determinano l'efficacia di un programma di stretching. Un appropriato allineamento e posizionamento del cliente e degli specifici muscoli e articolazioni che devono essere stirati è necessario per il comfort del cliente. Un corretto allineamento influenza non solo il grado di tensione presente nei muscoli ma anche, come abbiamo visto precedentemente, nel tessuto molle e conseguentemente il range di movimento possibile nelle articolazioni. Per effettuare uno stiramento effettivo di un muscolo specifico o di un gruppo muscolare e delle strutture periarticolari associate, è tassativo fissare entrambe le inserzioni prossimale e distale dell'unità muscolotendinea che si sta allungando. Ecco gli elementi essenziali che determinano l'efficacia di un programma di stretching:
Intensità: c'è un accordo di massima tra i clinici e i ricercatori secondo il quale lo stretching deve essere applicato con delicatezza, cioè, a bassa intensità mediante un carico leggero.
Velocità: essendo le fibre del fuso neuromuscolare sensibili alla velocità di allungamento del muscolo, per garantire un ottimale rilassamento muscolare e prevenire il danno tessutale la velocità dello stiramento dovrebbe essere bassa e applicata gradualmente.
Durata: adispetto della vasta letteratura, continua a non esserci un accordo tra i ricercatori su quanto tempo un singolo ciclo di stiramento dovrebbe essere mantenuto. Vale la regola logica ovvero più è bassa l'intensità più lungo sarà il tempo durante il quale il cliente tollererà lo stiramento. È da considerarsi come la forma più sicura di stiramento. Durata dai 30 ai 90 secondi.
Frequenza: pochi studi hanno cercato di stabilire la frequenza ottimale di stretching settimanale; non è possibile trarre dalla letteratura delle linee guida. La frequenza consigliata è compresa tra le 2 e le 5 sedute settimanali, tenendo conto del tempo necessario per la guarigione del tessuto sottoposto a stiramento.
Modalità di stiramento: per modalità di stiramento intendiamo il tipo di stiramento con il quale gli esercizi vengono eseguiti, ovvero stretching manuale, meccanico, autostretching, come pure passivo, assistito o attivo.
Precauzioni
Dobbiamo tener presente che esistono delle precauzioni a cui attenersi per evitare danni importanti e sono:
a) non forzare il ROM articolare
b) estrema cautela nei clienti con osteoporosi
c) essere consapevoli delle variazioni di flessibilità nei clienti anziani
d) evitare lo stretching vigoroso dei muscoli
e) far progredire gradualmente il carico degli esercizi: intensità, durata, frequenza.
Marco Ciervo
(Responsabile Formazione Scuola Osteopatia dello Sport Torino)
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