Trainer: come affrontare un colloquio

20 aprile 2015
Aggiornamenti e focus

Trainer: come affrontare un colloquio



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Lo scenario è sempre lo stesso: sono sempre meno i centri che decidono di puntare su un servizio eccellente piuttosto che ridurre i costi relativi alle risorse umane, innescando così una battaglia dove il prezzo rischia di essere l'unica discriminante nella scelta. Inutile dire che questa politica non ci aiuta ad avvicinare nuovi iscritti e a far crescere il nostro settore, fermo a un tasso di penetrazione del mercato dell'8- 9%. In questo scenario non solo è difficile superare un colloquio, ma può essere complicato anche riuscire a ottenerne uno, ed è per questo che sulla base della mia esperienza personale di direttore tecnico intervistatore e di istruttore intervistato che proverò a dare qualche suggerimento a partire dall'invio o meglio ancora dalla consegna "brevi manu" del curriculum vitae.

A proposito di CV

Il curriculum vitae è il nostro biglietto da visita per incuriosire il selezionatore e invogliarlo ad approfondire la conoscenza attraverso un colloquio. Personalmente non amo i curricula costruiti su formati standard (tipo Europass, per intenderci), li trovo molto impersonali e non adeguati al nostro settore. Il mio primo consiglio è quello di trovare un formato che rispecchi la nostra personalità e che evidenzi quello che veramente vogliamo offrire in maniera chiara, sintetica e incisiva (massimo due fogli A4) . Un altro tema da trattare riguarda la foto da allegare al curriculum: è risaputo che nel nostro settore è importante la bella presenza, ma "bella presenza" non significa essere dei fotomodelli e quindi scegliere foto in pose da attore di Hollywood! Un secondo consiglio è quello di scegliere una foto a figura intera che esprima la nostra professionalità, possibilmente in divisa da trainer. Se abbiamo fatto un buon lavoro, la telefonata che aspettiamo non tarderà ad arrivare. Posso garantire, lavorando da ormai diversi anni presso il centro Ego Wellness Resort di Lucca, che aziende di un certo livello, al fine di mantenere la leadership nel settore, sono sempre alla ricerca di nuove risorse da inserire nell'organico del loro staff.

Il colloquio di lavoro

Come ogni appuntamento importante, il colloquio di lavoro deve essere ben preparato. Nessuno di noi si sognerebbe mai di presentarsi alla partenza di una maratona senza avere nelle gambe il giusto allenamento. Quindi, nei giorni precedenti all'incontro, dovremo cercare di raccogliere il maggior numero di informazioni sul centro nel quale ci stiamo recando. Il mio terzo consiglio è, se vi è possibile, quello di visitare il sito internetdella palestra e riuscire a intervistare almeno un cliente e un collaboratore dell'azienda in questione per capire la filosofia aziendale che sta alla base del servizio che dovremo poi offrire. Forti delle nostre conoscenze sul centro, delle nostre caratteristiche personali e della nostra formazione, siamo pronti per recarci nel centro a incontrare il Direttore Tecnico. "Non avrai una seconda occasione per fare una buona prima impressione". Il quarto consiglio è quello di fare una cena oppure un pranzo leggero prima dell'incontro, di andare a letto presto la sera precedente, proprio come si fa prima di una partita importante, vestirsi in maniera consona, portare una copia più estesa del curriculum e presentarsi con 10, massimo 15 minuti di anticipo.

Consapevoli che il nostro colloquio comincia non appena varchiamo la soglia del centro, mentre siamo in attesa di conoscere il nostro interlocutore cerchiamo di gestire la nostra dimensione "non verbale", facendo attenzione a mantenere una postura composta e un atteggiamento positivo e rilassato.

L'incontro con il direttore tecnico

Finalmente ci siamo, faccia a faccia con il nostro esaminatore. Sfoderate il vostro miglior sorriso e cercate di mantenere un contatto visivo. Per quanto riguarda la stretta di mano, è vero che sono fastidiose le "mani mosce" ma vi assicuro che non è nemmeno piacevole rischiare di farsi fratturare ogni volta due falangi, quindi cercate di trovare la giusta misura. Solitamente il colloquio comincia con il direttore tecnico che ci invita a parlare di noi ed è in questo momento che dobbiamo sfoderare il nostro "elevator pitch", ovvero una autopresentazione convincente avendo a disposizione il tempo di una corsa in ascensore. Quindi, 30/60 secondi al massimo in cui riassumere in modo incisivo le proprie principali competenze e punti di forza. Se avete paura che l'emozione possa tradirvi preparate prima il vostro "elevator pitch" e cercate di adattarlo alla situazione. Ricordatevi che non state ripetendo una poesia alla maestra e che dalle vostre parole ben scelte deve affiorare tutta la vostra passione e la vostra professionalità.

Requisiti importanti

Da qua in avanti esistono vere e proprie strategie per conquistare l'esaminatore e anche se le conoscessi vi sconsiglierei di usarle. Non dimentichiamoci mai che il nostro lavoro ci porta a vivere molte ore nel centro, a stretto contatto con colleghi e clienti ed è quindi fondamentale essere sinceri e riuscire a strutturare quei rapporti basati sul "vincere/vincere" (una sorta di "accordo" dove entrambe le parti sono contente e soddisfatte, senza particolari compromessi: in altre parole, un accordo che presuppone condivisione e unità di intenti e filosofie) che ci permetteranno di amare il posto di lavoro e trasmettere il nostro entusiasmo a tutti.

Personalmente, quando intervisto dei candidati ricerco persone che, prima delle competenze che si possono sempre acquisire, abbiano in sé principi simili ai miei, persone con le quali sarà facile e costruttivo intraprendere un percorso professionale comune, che permetterà a entrambi, all'azienda e al settore di beneficiarne e crescere. I principi che ritengo fondamentali in un potenziale collaboratore, non molto diversi da quelli che ricerco quando scelgo un amico, nello specifico sono: puntualità, equilibrio personale, proattività, empatia, capacita di ascolto, voglia di migliorarsi, curiosità, orientamento verso gli altri, passione per quello che si fa e tanto entusiasmo e gioia di vivere.

Un ultimo consiglio: aspettiamo a parlare di soldi. A meno che non sia l'esaminatore a farlo. Ricordiamoci che, anche se il nostro è un lavoro e quindi alla fine il lato economico è molto importante, quello che deve muoverci è il vero e sincero amore per il nostro lavoro e per le persone. Poi, se siamo bravi, le soddisfazioni economiche verranno.

Giacomo Rosi
(Direttore tecnico e istruttore presso Ego Wellness Resort)



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