12 giugno 2015
Aggiornamenti e focus
“Trainer, attenti: la parola d’ordine è formazione”
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Ci vuole davvero un fisico bestiale per seguire da vicino, per un'intera giornata, Alessandro Dernini, Responsabile Personal Trainer e Fitness Department presso Downtown Palestre & Skorpion Center a Milano. Tra lavoro "sul campo", organizzazione, formazione, colloqui, allenamento personale, incontri con i clienti, la sua giornata lavorativa può durare parecchie ore. Alessandro (che tutti, in palestra, chiamano Alessandrino), ha messo da parte i suoi studi in ingegneria meccanica e ha saputo trasformare la sua personale passione per la cultura fisica in una professione stimolante e dinamica. Una carriera, la sua, costruita mettendosi in gioco giorno dopo giorno, sommando una buona dose di curiosità, parecchia competenza nella gestione della squadra ma soprattutto una tostissima formazione tecnica. La sua esperienza sul campo (ha rivestito tutti i ruoli di gestione tecnica che si possono trovare in una palestra oltre che personal trainer di parecchi vip...) sommata al suo attuale ruolo all'interno di tre dei club più importanti e quotati di Milano ci permette di tracciare uno spaccato sul mondo dei centri fitness e sulla professione del Trainer. Oggi.
Alessandro, ci racconti il tuo percorso nel mondo del training?
Mi sono iscritto in palestra a 15 anni per seguire uno zio appassionato di arti marziali: volevo perdere un po' peso. Confesso che proprio non mi piaceva quel tipo di training così dopo due settimane mi sono avvicinato al body building: era la fine degli anni Ottanta. La sala pesi, in quel periodo, era popolata esclusivamente da body builder adulti e molto "seri" (non esisteva il concetto di "fitness" come lo intendiamo oggi...), e io, pur impacciatissimo, mi sono subito sentito molto più a mio agio in quel contesto: fu amore a prima vista con pesi e bilancieri. Certo, mi trovavo fuori dalla mia zona di comfort ma già sentivo "mio" quell'ambiente e quel tipo di allenamento. E avevo una massa muscolare che ben rispondeva a quegli stimoli. Morale: a 19 anni ero già un body builder avanzato. Ho avuto poi un'infatuazione per la Thai Boxe (ho preso un brevetto in Thailandia) ma sentivo che non era il mio mondo e così è stato naturale per me proseguire con decisione sulla strada del body building.
E poi?
Col passare degli anni stava mutando il panorama delle palestre e si stava facendo largo il concetto di wellness, esploso negli anni Duemila con Technogym e con la Wellness Experience, che ben interpretava il sentimento sociale del momento: "vado in palestra per stare bene". Ho vissuto in prima persona, in quel periodo, l'evoluzione dei centri fitness, con l'esplosione del cardio in sala e dei corsi. Da lì in avanti ecco inserirsi yoga, pilates, le discipline body&mind, thai chi, l'allenamento funzionale e il Crossfit, "scelto" dal pubblico poiché sosteneva benissimo le nuove esigenze in tema di forma fisica (in realtà, lo sappiamo bene, il primo box Crossfit nacque già nel '95. ..) : corpi tonici, atletici, definiti. Mi sono appassionato anch'io al funzionale e al Crossfit.
E oggi, cosa scegli per il tuo allenamento personale?
Una premessa: penso che chi riveste un ruolo come il mio, per passione e per professione, debba provare tutte le varie discipline di allenamento. Questo da un lato ti porta inevitabilmente a non eccellere in nulla ma per lo meno sei preparato su tutto e sai orientare meglio la clientela oltre a capire e anticipare le tendenze del mercato, altro aspetto importante per chi lavora in una palestra. Generalmente mi alleno con i miei Trainer o con i clienti: è molto importante essere presenti in sala e ricevere stimoli "sul campo".
Quali sono le discipline che ti hanno conquistato?
Oggi sono letteralmente innamorato dell'allenamento calistenico, incentrato sul movimento e sulla funzionalità del corpo. Per darti un'idea, sono 6 mesi che non tocco un bilanciere e mai avrei pensato di veder cambiare così tanto il mio fisico: è davvero impressionante. Un'altra cosa per me irrinunciabile, oggi, è l'hastanga yoga. Iniziai 7 anni fa, per una scommessa con un'amica e non ho più smesso. Lo pratico una volta a settimana.
Come si struttura la tua giornata?
Finisco di lavorare abbastanza tardi, perciò mi alzo generalmente verso le 8/8. 30 ma il mio cellulare è "in attività" dalle 6 del mattino fino a mezzanotte (i miei collaboratori possono avere dei problemi a qualsiasi ora...) . Dalle 10 alle 20.30 la mia giornata ruota intorno ai nostri tre club, dove sono presente ogni giorno, in diverse fasce orarie, proprio per poter osservare o cogliere eventuali criticità. La mia giornata lavorativa è incentrata su formazione, gestione, recruiting.
Ti piace il lavoro di selezione del personale tecnico?
Mi piace moltissimo. Nella mia carriera credo di aver ricevuto migliaia e migliaia di curriculum. Anche se l'organico dei centri è al completo, amo visionare nuovi Trainer, questa parte del mio lavoro mi restituisce tantissimo. Un consiglio banale ma utile: insieme al cv, allegare sempre una fotografia "decente". Aiuta.
Cosa ti colpisce in un istruttore?
Deve arrivare al dunque, subito. Apprezzo chi è già focalizzato su un proprio percorso da intraprendere e lo sostiene con corsi di formazione specifici e coerenti, in modo da "specializzarsi". Al contrario, valuto negativamente chi si iscrive a corsi "a caso" così, giusto per inserirli nel CV. La formazione tecnica è per me un tema prioritario e molto serio. Non ci deve essere nessun genere di improvvisazione da parte di chi svolge questa professione. E mi allarmano anche gli "pseudo- guru" o gli "esaltati". La strada da perseguire, per me, è quella del massimo risultato possibile, ma in totale sicurezza per il cliente.
Che caratteristiche deve possedere un Trainer per avere successo?
Deve essere interdisciplinare. Mi spiego meglio: dovrà basare la propria carriera su un percorso tecnico- formativo ben calibrato sulla sua persona, con punti di contatto tra le varie discipline che pratica. Il successo sarà inevitabile.
Come scegli la tua squadra?
Poiché dovranno lavorare con persone diverse, fisicamente e psicologicamente, scelgo Trainer diversi tra loro e, soprattutto, con competenze tecniche differenti: qualcuno più specializzato in body&mind, qualcun'altro in culturismo, altri più concentrati sul fitness puro e altri ancora sulla riabilitazione... Nella squadra non deve mai esserci mania di protagonismo ma piuttosto empatia, umiltà, rispetto reciproco.
Come vedi il fitness, oggi?
Osservo un certo ritorno all'artigianalità o, meglio, alla "sartorialità". C'è stata troppa omologazione nei centri, che hanno smarrito la loro personalità. Probabilmente la gestione dei fitness club come prodotti studiati a tavolino ha fatto allontanare le persone dalle palestre, poiché non si percepisce, entrandovi, quella sensazione di "amore" per l'attività fisica ma piuttosto per altri dettagli che poco hanno a che vedere con la cultura del benessere. Penso che la strada giusta da percorrere sia sempre quella che vede una attenzione totale alle singole esigenze del singolo cliente.
Torniamo alla tua giornata- tipo, ce la racconti, anche dal punto di vista dell'alimentazione?
Appena sveglio bevo acqua naturale a temperatura ambiente e durante tutta la giornata ne bevo 3 litri e mezzo circa. Sempre. Poi 300 g di frutta fresca o un frullato, a cui aggiungo una barretta proteica di soia, una tazza di caffè solubile senza zucchero, una compressa di integratore multivitaminico e una di Omega mix. Il mio pranzo standard si compone di 250 g di verdure e 150 g di pesce. Verso le 16 mi alleno, per circa un'oretta abbondante.
Dopo l'allenamento cosa assumi?
Un frullato proteico fatto con acqua, ghiaccio, due banane e proteine naturali (pea protein) . La mia giornata prosegue tra appuntamenti, email, riunioni. Alle 21 è ora di cena: verdure, miglio (o altre proteine vegetali, seitan (assumo almeno 1,5 g di proteine ogni giorno) . Il mio spuntino serale prevede un frullato (250 g) e, in aggiunta, aminoacidi e zinco. Credo molto nel ruolo degli integratori alimentari.
Sull'alimentazione sei davvero molto scrupoloso...
Sì. Per me è sinonimo di benessere e per me alimentarmi in questo modo è un'esigenza. Ho fatto tutte le diete del mondo: per un certo periodo ho mangiato 30 albumi a giorno e bevevo acqua distillata... Oggi posso affermare di aver trovato il mio equilibrio e sono molto soddisfatto.
Trasgressioni alimentari?
Il sabato mangio carne rossa a pranzo e formaggio la sera. E la domenica... mangio tutti i carboidrati del mondo!
Un cocktail, mai?
Sono fortunato, non reggo i superalcolici. Ma ho un debole per lo champagne…
Simona Recanatini
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