Fitness: la coreografia come strumento di lavoro

26 gennaio 2016
Aggiornamenti e focus

Fitness: la coreografia come strumento di lavoro



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Il Fitness coreografico è indubbiamente una delle discipline più difficili da insegnare e soprattutto da proporre nei centri fitness perché richiede delle capacita specifiche da parte dell'utente che non si sviluppano subito, ma dopo alcune lezioni. Spesso, confrontandomi con alcuni colleghi, noto alcune perplessità nei confronti del fitness coreografico, giustificate solitamente da un paio di affermazioni: "in questo centro la coreografia non va perché è un'attività troppo difficile..." oppure "ho provato a inserire un po' di coreografia, ma il livello qui è troppo basso e quindi non mi seguivano". Ben: c'è un errore di fondo da parte degli istruttori, che si nasconde nel loro modo di vedere la coreografia in generale e, soprattutto, nel come la collocano rispetto alle altre discipline del fitness.

Ai corsi di formazione di fitness coreografico della GLP Academy, nei quali sono docente, la prima domanda che faccio agli aspiranti istruttori è sempre la stessa: qual è l'obiettivo di una lezione di Step o di Aerobica? Alcuni mi rispondono: imparare la coreografia... ma non è cosi!

L'obiettivo principale è quello di creare tutti i presupposti fisiologici tali da portare il nostro organismo a fare un lavoro di tipo Aerobico. La coreografia, dunque, che sia di Step o Aerobica, rappresenta uno degli strumenti di lavoro che serve all'istruttore per allenare le persone. Facciamo un piccolo passo indietro.

Un istruttore di fitness coreografico ha a disposizione nello specifico 3 strumenti:

1) La musica

2) Il proprio corpo e la propria voce

3) La coreografia


La musica scandisce il ritmo e la velocità che deve essere costante e ciclica, questo per garantire un movimento continuativo che è la base del lavoro Aerobico.

Il corpo e la voce servono per COMUNICARE nella maniera più adeguata, la coreografia ma soprattutto comunicare nel momento giusto, anticipatamente, per garantire il lavoro aerobico.

In questo articolo ci dedicheremo principalmente alla coreografia, che, in quanto strumento, deve assolutamente essere modulata in base al livello delle persone a cui dobbiamo fare lezione e soprattutto deve avere una programmazione mensile e annuale, proprio come si fa con un allenamento in sala pesi o in sala corsi di qualsiasi disciplina, così da poter aumentare di tanto in tanto il livello tecnico e di conseguenza anche il livello di bravura e allenamento della classe. Già con questa prima riflessione abbiamo risposto alle due affermazioni di cui sopra, che girano costantemente tra gli istruttori che non riescono a far decollare un corso di coreografia nei loro centri. Adesso analizziamo nello specifico quello che si può fare, sperando di ricavarne qualche spunto un po' più concreto, riprendendo nello specifico i concetti appena accennati.

Livello tecnico della coreografia adeguato

Ogni volta che la maggior parte degli allievi sbaglia, per me, è SEMPRE colpa dell'istruttore, che sicuramente ha interpretato male il livello degli allievi oppure ha fatto qualche sbaglio nella didattica. Ogni volta che gli allievi si fermano, viene meno il principio fondamentale del lavoro aerobico, la continuità. L'istruttore, dunque, oltre a prepararsi la coreografia da presentare, deve essere sempre pronto a effettuare qualche piccola modifica per adeguare subito il livello della coreografia a quello delle persone che ha di fronte.

Giusto bilanciamento tra i passi

Una coreografia "avanzata" non sempre è molto intensa a livello cardiovascolare, allo stesso modo, una coreografia semplice può anche essere molto allenante, il tutto dipende dalla quantità di passi ad "alto impatto" e "basso impatto" che l'istruttore sceglie di inserire all'interno della coreografia.

Passi ad alto impatto: sono tutti quei passi che hanno al loro interno una fase di "volo" cioè in un punto specifico tutti e due i piedi si staccheranno dal suolo. Due esempi lampanti sono lo chassè, e il pas de bourrée.

Possiamo anche inserire una sequenza con le braccia sia in step che in aerobica, cosi da spostare una parte del flusso ematico al di sopra del cuore e di conseguenza aumentare l'intensità del lavoro aerobico.

Didattica corretta

La didattica è l'insieme di tutti quei passaggi o "layer" che permettono durante l'arco di tutta la lezione, di aumentare gradualmente il livello tecnico e di conseguenza il carico di lavoro. La didattica non è una scienza esatta, spesso la stessa coreografia può essere spiegata in più modi, tutti corretti, spesso più scuole di formazione adottano approcci diversi, ma io credo che alla fine il risultato finale è quello che conta: gli allievi devono fare un lavoro aerobico, non devono fermarsi mai! Quando riusciamo a fare questo vuol dire che centriamo l'obiettivo!

Noi istruttori, purtroppo, dobbiamo sempre fare i conti con la prima impressione sui "non addetti ai lavori". In poche parole, a prescindere da tutte le considerazioni tecniche che possiamo fare, quando una persona alla fine della sua prima lezione di Step non sente la minima fatica, non suda e non si diverte, abbiamo fallito! Quindi non tornerà più.

Spero, con queste mie considerazioni, di avervi spinto almeno un po' a riflettere sul vostro modo di fare coreografia ma soprattutto sul vostro modo di vedere la coreografia. Resto fermamente dell'opinione che il fitness coreografico rappresenti ancora una grandissima opportunità perché ha una componente emotiva molto ma molto forte e di conseguenza, anche una grande fidelizzazione!

Tony Rapillo
(International Fitness Presenter, Partner e Docente per la G.L.P. Academy)



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