14 marzo 2016
Aggiornamenti e focus
Trainer: come comunicare il benessere
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6. 695 palestre riescono ad attrarre in Italia circa 4,3 milioni di praticanti. Questi e quelli che seguiranno sono dati Ihrsa Global Report 2015. Quasi quattro milioni e mezzo di frequentanti non sono poco se si tiene conto del fatto che, spesso, i trainer e le palestre hanno comunicato male se stessi e i loro servizi. Nonostante il settore sia obiettivamente evoluto, negli ultimi ventanni i club continuano a comunicare male ancora adesso e, allo stesso modo, i personal trainer, altri importanti protagonisti del mercato del benessere, si sono allineati verso una comunicazione piatta e banale. Dobbiamo dedurne che se questo servizio si è diffuso così tanto nonostante una comunicazione spesso scadente significa che esistono ottimi margini di miglioramento. Non è un caso, infatti, che in paesi a noi vicini come Spagna (46 milioni di abitanti e 6,7 milioni di frequentanti), Germania (82 milioni di abitanti e 9,1 milioni di frequentanti) e Gran Bretagna (62 milioni di abitanti e 8,3 milioni di frequentanti) la cosiddetta percentuale di penetrazione è più elevata che nel nostro paese. In Italia (60,5 milioni di abitati) la percentuale è del 7%, in Spagna del 14,5%, in Germania del 11% e in Gran Bretagna del 13,3%. Siamo indietro e di molto ma, paradossalmente, è una notizia molto positiva per il nostro mercato: esistono ampi margini per migliorare la situazione! Se avessimo la penetrazione della Spagna significherebbe praticamente raddoppiare il numero di frequentanti di centri fitness. Penso possiamo essere tutti d'accordo che sarebbe paradossale pensare che se la situazione è questa è "colpa degli italiani" che non vanno in palestra. Mi sembra evidente che questo servizio, spesso, è (ed è stato) pubblicizzato male e venduto peggio. Allo stesso tempo credo sia inutile cercare colpevoli nei clienti (...) perché sono convinto che questa situazione sia figlia di una serie di concause: bassa qualità del servizio, scarsa capacità di vendita e di comunicazione e poca cultura del movimento. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo che c'è un sacco da lavorare e tantissime opportunità, a patto che si lavori bene. In questo frangente vorrei soffermarmi sull'aspetto legato alla comunicazione prima definendo alcuni principi di base che possono servire al settore del fitness e poi scendendo in qualche dettaglio della "pratica pubblicitaria". Facciamo un esperimento e, per una volta, procediamo al contrario ovvero proviamo a pensare a qual è il modo sbagliato di comunicare un prodotto o un servizio per individuare alcune semplici regole della corretta comunicazione aziendale. Per attuare una pessima comunicazione bisogna:
- Dire quello che dicono tutti essendo scontati
- Usare stereotipi che creano false aspettative
- Essere troppo tecnici e poco emotivi
Roberto Tiby
(Formatore e Docente in ambito Marketing e Comunicazione)
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