24 maggio 2016
Aggiornamenti e focus
Attività fisica e uno stile di vita sano abbattono il rischio di cancro
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Gran parte della morbilità e della mortalità per cancro tra i nordamericani di etnia caucasica potrebbe essere evitata se queste persone smettessero di fumare, evitassero di bere troppo alcol, mantenessero un indice di massa corporea tra 18,5 e 27,5 e svolgessero un'attività fisica settimanale di entità moderata per almeno 150 minuti o intensa per almeno 75 minuti. Sono queste le conclusioni di uno studio appena pubblicato su Jama Oncology e coordinato da Edward Giovannucci, della Harvard T.H. Chan School of Public Health e Harvard Medical School di Boston. Assieme ai colleghi, il ricercatore ha analizzato i dati di due studi svolti su popolazioni caucasiche allo scopo di esaminare l'associazione tra un modello di stile di vita sano e l'incidenza di morbilità e mortalità per cancro.
«Seguire un modello di stile di vita sano significa non aver mai fumato in passato, avere consumato un bicchiere di vino al giorno o meno per le donne e due bicchieri o meno per gli uomini, avere un indice di massa corporea di almeno 18,5 ma inferiore a 27,5 e svolgere attività fisica aerobica di intensità moderata o vigorosa rispettivamente per almeno 150 o 75 minuti alla settimana» riprendono gli autori, spiegando che gli individui incontravano tutti e quattro i criteri erano considerati a basso rischio e tutti gli altri a rischio elevato di morbilità per cancro e di mortalità. Allo studio hanno preso parte 89. 571 donne e 46. 399 uomini, di cui rispettivamente 16. 531 donne e 11. 731 uomini erano classificati a basso rischio in quanto seguivano uno stile di vita sano, mentre 73. 040 donne e 34. 608 uomini erano invece considerati a rischio elevato. «Il tasso di rischio attribuibile alla popolazione può essere interpretato come la percentuale di casi di cancro o di morte che non si verificherebbe se tutti gli individui adottassero il modello di stile di vita sano seguito dal gruppo a basso rischio» precisa Giovannucci. Secondo le stime degli autori circa il 20- 40% dei casi di cancro e circa la metà dei decessi potrebbe potenzialmente essere prevenuta adottando il modello di stile di vita sano proprio del gruppo a basso rischio. Gli autori notano che da un lato, includendo solo individui bianchi nelle loro stime, questi calcoli potrebbero non essere generalizzabili ad altri gruppi etnici, ma dall'altro puntualizzano che quelli considerati sono fattori di rischio noti in diversi etnie.
«Questi risultati rafforzano in modo significativo l'importanza dello stile di vita nel determinare il rischio di cancro, indicando che la prevenzione primaria deve rimanere una priorità per il controllo dei tumori» conclude Giovannucci. «Nonostante la storia passata sia piena di ritardi nel tradurre le conoscenze acquisite con la ricerca in pratica clinica, dobbiamo cogliere tempestivamente l'opportunità di ridurre il rischio di cancro attuando efficaci strategie di prevenzione e cambiando il nostro modo di vivere» scrivono in un editoriale di commento Graham Colditz e Siobhan Sutcliffe della Washington University School of Medicine di St. Louis.
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