Certificati sportivi, Fmsi: il refertatore non è solo il cardiologo ma anche il medico dello sport

12 dicembre 2016
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Certificati sportivi, Fmsi: il refertatore non è solo il cardiologo ma anche il medico dello sport



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In tema di elettrocardiogramma per la visita di idoneità sportiva il medico "refertatore" non deve essere necessariamente il cardiologo, ma anche il medico specialista in medicina dello sport. È quanto precisa la Federazione Medico Sportiva Italiana in risposta a Francesco Fedele, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia, secondo il quale il referto va firmato da un cardiologo. Ecco la risposta della Federazione.

Nel corso del XXXV congresso della Fmsi, la Federazione Medico Sportiva Italiana, che si è svolto la scorsa settimana a Roma fra i diversi temi scientifici e legislativi affrontati in tre giorni di dibattiti, relazioni e tavole rotonde, c'è stato anche quello relativo alla certificazione necessaria per ottenere l'idoneità sportiva. «Da sempre la prevenzione fa parte della nostra cultura - ha sottolineato più volte il presidente della Fmsi, Maurizio Casasco - È importante non solo perché va a ridurre il numero delle morti improvvise sui campi di gara, ma perché permette l'individuazione di pericolose patologie. Al riguardo bisogna capire una cosa: per chi fa attività fisica il rischio non è legato soltanto a problemi cardiopolmonari ma soprattutto alle concussioni cerebrali. Proprio per questo la formazione è fondamentale: la legge Balduzzi prevede l'applicazione del Pssd (Pronto soccorso sportivo defibrillato) ma spesso non viene rispettata, se non in alcune realtà circoscritte».

Altrettanto fondamentale per la Fmsi è il ruolo della prevenzione che inizia proprio con la prima visita di idoneità sportiva. La legge prevede un elettrocardiogramma basale debitamente refertato con periodicità annuale per coloro che hanno superato i 60 anni di età e che associano altri fattori di rischio cardiovascolare; un elettrocardiogramma basale debitamente refertato con periodicità annuale per coloro che, a prescindere dall'età, hanno patologie croniche conclamate, comportanti un aumentato rischio cardiovascolare. E il medico "refertatore" - precisano dalla Fmsi - non deve essere necessariamente il cardiologo, ma anche il medico specialista in medicina dello sport. Spetta sempre al medico certificatore, tenuto conto delle evidenze cliniche e/o diagnostiche rilevate, della possibilità di avvalersi anche di una prova da sforzo massimale e di altri accertamenti mirati agli specifici problemi di salute. Nei casi dubbi il medico certificatore si avvale della consulenza del medico specialista in medicina dello sport oppure, secondo il giudizio clinico, dello specialista di branca. Il medico certificatore per legge può essere il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta (limitatamente ai propri assistiti) e il medico tesserato per la Fmsi. La Federazione Medico Sportiva Italiana, il Collegio dei Medici Federali ed il Coni hanno, però, concordato che l'Ecg basale venga effettuato con periodicità annuale in ogni caso e compreso nel protocollo. La Fmsi richiede espressamente ai propri soci che nell'effettuazione della visita medico- sportiva effettuino contestualmente l'Ecg senza aumenti di costi.

Fonte: Doctor33



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