23 gennaio 2017
Aggiornamenti e focus
Tra le cause dell'obesità non solo gli stili di vita ma anche fattori genetici
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Entro il 2030, 1,12 miliardi di adulti saranno obesi. Di conseguenza la diffusione delle malattie associate all'obesità, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari, sarà destinata ad aumentare in tutto il mondo. Sebbene l'obesità sia generalmente attribuita a uno squilibrio tra l'intake calorico e il dispendio di energia, recenti studi hanno dimostrato che i fattori genetici possono svolgere un ruolo considerevole nei confronti del metabolismo energetico e della suscettibilità all'obesità. Sono stati infatti identificati numerosi polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) associati all'obesità e alle malattie a essa correlate. In questo contesto, un grande numero di ricerche ha suggerito diverse interazioni tra i diversi SNP e i fattori ambientali modificabili, quali la dieta o l'attività fisica, anche se ancora scarse sono le informazioni riguardanti le interazioni tra il rischio genetico (RG) di sviluppare obesità e gli stili di vita, come la sedentarietà, la frequenza dei pasti, il consumo di acidi grassi polinsaturi, bevande zuccherate e cibi fritti.
Un recente studio osservazionale ha valutato il RG di obesità e la sua interazione con la dieta in 711 persone, effettuando misure antropometriche e di composizione corporea e registrando abitudini alimentari e livelli di attività fisica. I ricercatori hanno prelevato dai soggetti cellule epiteliali orali per l'identificazione di 16 SNP correlati all'obesità e al metabolismo dei lipidi. I risultati hanno dimostrato che i soggetti con un RG più alto (cioè con almeno 7 alleli di rischio) avevano in media un BMI, un livello di massa grassa, una circonferenza vita e un rapporto vita- altezza più alti rispetto agli individui con un RG più basso (con meno di 7 alleli di rischio) . Inoltre, sono state evidenziate anche interazioni significative tra il RG di sviluppare obesità e il consumo di energia, proteine, grassi e carboidrati totali, proteine animali, acidi grassi saturi e carboidrati complessi. Questo studio fornisce nuove informazioni interessanti sulla relazione tra obesità e geni correlati al metabolismo lipidico e la loro modulazione da parte delle abitudini alimentari. È auspicabile in futuro che l'indagine dell'interazione tra RG di sviluppare l'obesità e dieta possa portare a terapie nutrizionali sempre più personalizzate, seguendo approcci individualizzati basati sul genotipo.
Fonte: Nutrizione33
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