31 marzo 2017
Aggiornamenti e focus
Correre la maratona può essere pericoloso per i reni
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Secondo uno studio pubblicato sull'American Journal of Kidney Diseases, lo stress fisico causato dal correre una maratona può causare un danno renale a breve termine. Le maratone sono attualmente molto in voga, e più di mezzo milione di persone negli Stati Uniti hanno partecipato nel 2015 a un evento di tal genere. Mentre ricerche precedenti hanno dimostrato che impegnarsi in attività molto impegnative dal punto di vista fisico, come il lavoro in miniera, la raccolta della canna da zucchero, e l'addestramento militare, in climi caldi possa danneggiare i reni, si sa molto poco su cosa possa succedere ai reni a causa dello sforzo prolungato della corsa. «Il nostro studio è unico nel fatto che, per quanto a nostra conoscenza, è il primo a valutare la microscopia in parallelo ai biomarcatori di lesione e riparazione convenzionali e nuovi nei maratoneti» afferma l'autrice principale Sherry G. Mansour, della Yale University School of Medicine, che con i colleghi ha valutato un piccolo gruppo dei partecipanti alla Hartford Marathon del 2015. I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e urine prima e dopo l'evento, hanno analizzato una serie di marcatori di danno renale, tra cui i livelli sierici di creatinina, hanno osservato le cellule renali al microscopio e controllato le proteine nelle urine.
I risultati hanno mostrato che l'82% dei corridori mostrava una lesione renale acuta di fase 1, una condizione in cui i reni non riescono a filtrare i materiali di scarto dal sangue, subito dopo la gara. Gli autori presumono che le potenziali cause del danno renale da maratona possano essere legati all'aumento della temperatura corporea continuato, alla disidratazione, o alla diminuzione di afflusso di sangue ai reni che si verificano durante l'esercizio. Il danno renale misurato si è risolto entro due giorni dopo l'evento, ma lo studio solleva domande sugli effetti di un'attività intensa ripetuta nel tempo, soprattutto in climi caldi. «Abbiamo mostrato che la lesione renale acuta nei corridori è secondaria a una lesione strutturale, in particolare una lesione tubulare acuta, come evidenziato dai valori di creatinina sierica, dalle analisi microscopiche e dai valori dei nuovi biomarcatori di lesione e riparazione» concludono gli autori.
Fonte: Doctor33
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