20 giugno 2017
Aggiornamenti e focus
È possibile fare sport agonistico anche con il defibrillatore impiantabile
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Secondo uno studio pubblicato su Circulation, gli atleti con defibrillatori impiantabili potrebbero dedicarsi a sport agonistici in sicurezza, e chi si trova in questa situazione e desidera fare sport dovrebbe discuterne con il medico, perché per molti il rischio è inferiore a quanto pensato in precedenza. Nel 2015 l'American Heart Association ha rilasciato una dichiarazione scientifica che consentiva di prendere in considerazione la partecipazione a sport agonistici per gli atleti con defibrillatori, sulla base dei risultati di uno studio del 2013 durato due anni effettuato su un registro internazionale di pazienti con il dispositivo. Il nuovo studio sullo stesso registro ha seguito per un periodo di quattro anni 440 individui di età compresa tra 10 e 60 anni con defibrillatore, tra i quali vi erano atleti agonisti a livello nazionale e internazionale, atleti delle scuole superiori e delle università e altri atleti che si impegnavano in sport fisicamente pesanti come corsa, basket, calcio, tennis, pallavolo, sci e snowboard.
In totale, 121 persone hanno ricevuto 184 impulsi durante lo studio; il 7% dei partecipanti ha ricevuto impulsi durante la partecipazione a gare o allenandosi, proprio come nello studio precedente, mentre il 5% ha ricevuto impulsi durante altre attività fisiche e il 6% ha ricevuto impulsi durante il riposo. «Anche se alcune persone hanno ricevuto impulsi quando praticavano sport, non ci sono stati danni per alcun paziente» spiega Rachel Lampert, della Yale School of Medicine e autrice principale di entrambi gli studi, che poi aggiunge: «Dopo un follow- up di quattro anni, non abbiamo ancora visto in questi pazienti alcun problema del dispositivo per terminare un'aritmia, o lesioni connesse con l'aritmia o il dispositivo». Il periodo di follow- up più lungo e il maggior numero di partecipanti nello studio attuale hanno permesso però di identificare un gruppo di atleti, coloro che soffrono di cardiomiopatia ventricolare destra aritmogenica (ARVC), per i quali è possibile che gli sport impegnativi siano più pericolosi. «I pazienti con ARVC avevano maggiori probabilità di subire aritmie ventricolari pericolose che richiedevano impulsi durante lo sport, e più probabilità di necessitare di più impulsi per terminare le loro aritmie durante l'attività fisica» afferma Lampert, che poi conclude: «Anche se il defibrillatore ha funzionato ed è riuscito a interrompere le aritmie nei pazienti con ARVC, non siamo tranquilli nel vedere persone che richiedono più impulsi».
Circulation. 2017. doi: 10. 1161/CIRCULATIONAHA.117
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