Influenza stagionale: come proteggersi e curare i sintomi in modo efficace
Siamo nel pieno della stagione influenzale e il picco di contagi è previsto entro fine gennaio. In questo periodo, è importante adottare semplici misure di prevenzione e trattare i sintomi seguendo indicazioni mediche. In accordo con la campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie raccomanda misure di prevenzione e terapie opportune. Vaccinati, segui le norme igieniche e cura i sintomi in modo corretto. Scopri come proteggere la tua salute e quella dei tuoi cari. Per dubbi o sintomi persistenti, consulta sempre il tuo medico. Prevenire è la chiave per affrontare al meglio l'influenza!
Come prevenire l'influenza
La prevenzione è il primo passo per evitare l'influenza. Ecco alcune regole fondamentali:
● Vaccinazione antinfluenzale: è ancora disponibile presso gli ambulatori medici ed è efficace anche se fatta in ritardo.
● Igiene e distanziamento: lavarsi spesso le mani, utilizzare mascherine nei luoghi affollati e mantenere il distanziamento sociale sono pratiche essenziali.
● Stile di vita sano: segui una dieta equilibrata, idratati a sufficienza e riposa adeguatamente per rafforzare il sistema immunitario.
Sintomi influenzali: che cosa aspettarsi
L'influenza si manifesta con sintomi come febbre, mal di testa, dolori articolari, tosse, raffreddore e mal di gola. Questi disturbi possono durare pochi giorni, ma in alcuni casi persistere più a lungo, soprattutto tosse e rinorrea. Una febbre elevata non è necessariamente un segno di gravità, ma se dura molti giorni o non risponde ai farmaci, è bene consultare un medico.
Come curare i sintomi in modo corretto
Il trattamento dell'influenza si basa sull'alleviamento dei sintomi. È importante scegliere il farmaco più adatto in base al proprio stato di salute e consultare il medico in caso di dubbi. Ecco i farmaci più utili:
● Paracetamolo: efficace per ridurre febbre e dolori, è sicuro se assunto nelle dosi consigliate.
● Antinfiammatori: utili per trattare le infiammazioni delle vie respiratorie, come mal di gola e raffreddore.
● Antitussivi e decongestionanti nasali: possono alleviare la tosse e liberare il naso, ma vanno usati con attenzione.
● Cortisonici: generalmente da evitare, poiché possono indebolire le difese immunitarie.
● Antibiotici: non sono efficaci contro i virus dell'influenza e devono essere prescritti solo in caso di infezioni batteriche.
Cosa fare per i soggetti più fragili
Le persone anziane e quelle con patologie croniche sono più a rischio di complicanze. In questi casi, è consigliabile eseguire un test rapido per distinguere l'influenza dal COVID-19 o altre infezioni respiratorie. Per chi risulta positivo al COVID-19, sono disponibili farmaci antivirali in grado di ridurre le complicanze.
La parola agli esperti
"Il virus circolante dell'influenza, responsabile della cosiddetta 'Australiana', suscita particolare preoccupazione per la capacità di evadere le difese immunitarie e per la maggior aggressività dei sintomi" sottolinea Alessandro Rossi, Presidente SIMG. "L'epidemia influenzale in corso si sovrappone alla persistente presenza del virus SARS-CoV-2 e di altri virus che interessano le vie respiratorie come il virus respiratorio sinciziale e virus parainfluenzali. La diagnosi differenziale dal punto di vista clinico non è sempre facile e talvolta occorre far uso dei tamponi antigenici rapidi naso-orofaringei".
"In vista del picco di casi previsto per metà e fine mese, l'attuale incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) si attesta intorno a 10 casi ogni mille assistiti. Questo dato è inferiore a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno (18.4 casi per mille assistiti), quando a inizio anno si era già raggiunto il picco stagionale" spiega Claudio Cricelli, Presidente Emerito SIMG. "Questa situazione diversa dal passato ci permette ancora di agire informando tutti gli utenti sul corretto ed appropriato uso dei farmaci per contrastare i sintomi associati a queste malattie infettive stagionali nonché sulle principali misure di prevenzione".
"Occorre ricordare a tutti le misure più efficaci per contrastare la diffusione dell'epidemia" ricorda Stefano Celotto, direttivo nazionale SIMG. "In primo luogo, si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, che risulta ancora disponibile presso gli ambulatori dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta e che trova ancora utilità se eseguita quanto prima. In presenza di sintomi influenzali, è fondamentale mantenere il distanziamento sociale ed utilizzare le mascherine, in particolare nei luoghi affollati ed in presenza di soggetti fragili anche a casa, oltre a seguire le buone e comuni norme igieniche. Si raccomanda, inoltre, un'alimentazione corretta ed equilibrata e una buona idratazione".
"I sintomi principali delle sindromi influenzali includono riniti (raffreddore), mal di testa, dolori articolari, tosse, mal di gola e febbre. I sintomi possono durare pochi giorni, ma sovente persistono anche più a lungo (con una mediana di 18 giorni per tosse e rinorrea), cosa che è comunque autolimitante e generalmente non deve spaventare. È importante ricordare - evidenzia Luca Maschietto, Segretario SIMG Friuli-Venezia Giulia - che una temperatura corporea elevata non è necessariamente un indicatore di gravità della patologia, ma piuttosto di una valida risposta dell'organismo all'infezione. La persistenza di temperature elevate per numerosi giorni oppure una mancata risposta ai comuni antipiretici richiede sempre una valutazione clinica".
"In presenza di sintomi influenzali, la raccomandazione è di assumere terapie che intervengano sui sintomi" sottolinea Ignazio Grattagliano, Vicepresidente SIMG. "Il paracetamolo è senza dubbio il più efficace analgesico e antipiretico a nostra disposizione, anche perché praticamente scevro da importanti effetti collaterali se usato alle dosi consigliate. Gli antinfiammatori non steroidei con indicazione al trattamento delle infiammazioni delle alte vie aeree (ketoprofene sale di lisina, flurbiprofene, ibuprofene a basso dosaggio, aspirina e altri) devono essere consigliati tenendo conto del profilo di rischio cardiovascolare, renale e gastrico del paziente, prestando attenzione alla corretta informazione in caso di automedicazione con 'formulazioni da banco'. Questa categoria di farmaci può comunque essere utile anche in forma topica (spray orali, collutori) se c'è un'importante infiammazione del cavo orale. Altri farmaci utili sono gli antitussivi (facendo attenzione all'azione sedativa di alcuni di essi), in particolare se vi è tosse stizzosa che disturba attività quotidiane e sonno notturno, e i decongestionanti nasali in caso di rinorrea importante. I cortisonici, in generale, devono essere evitati poiché possono ridurre le difese immunitarie ed aumentano il rischio di complicanze. L'uso di antibiotici, invece, è assolutamente da evitare in caso di infezioni virali; la necessità di una loro assunzione deve seguire sempre una valutazione medica, mantenendo la prescrizione riservata ai soli casi necessari".
"Un'attenzione particolare deve essere riservata ai pazienti fragili e grandi anziani, i quali sono più suscettibili a un peggioramento del quadro clinico in caso di infezione virale" aggiunge Grattagliano. "È utile, in questi casi, la ricerca tramite tampone del virus SARS-CoV-2, per il quale è attualmente disponibile e raccomandato l'uso tempestivo di un farmaco antivirale che ha dimostrato di ridurre complicanze, ricoveri e mortalità".
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