16 dicembre 2009
Aggiornamenti e focus
Le vie di somministrazione dei farmaci
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A tutti è capitato di chiedersi, nella propria vita, perché un determinato farmaco sia stato prescritto in gocce piuttosto che in spray o supposte. Le vie di somministrazione di un principio attivo sono in effetti molteplici e sfruttano una capacità tipica di ogni tessuto, quella di poter assorbire una sostanza. Tale processo dipende da vari fattori, a partire dal tipo di composto, per esempio se si scioglie in acqua, se si altera facilmente, se è sensibile all'acidità oppure se è voluminoso dal punto di vista chimico e così via.
L'obiettivo, in effetti, è quello di poter far giungere un medicinale possibilmente soltanto dove serve e nel tempo più breve possibile: per un occhio irritato, per esempio, è più conveniente intervenire con un collirio, mentre per curare il mal di testa o l'insonnia occorre che il farmaco giunga nel sistema nervoso.
Fatta questa premessa possiamo innanzitutto distinguere due principali vie di somministrazione: quella locale (o topica) e quella generale (o sistemica). La prima è stata in parte già illustrata dall'esempio riportato: colliri, creme, pomate, unguenti, gel, gocce (per il mal d'orecchio, per il naso o la pelle), tinture, spray e cerotti rappresentano soluzioni per far giungere il preparato nella maniera più immediata alla zona interessata. Ovviamente può anche capitare che un preparato applicato sulla pelle giunga in una certa percentuale nel circolo sanguigno e possa dare effetti indesiderati a distanza, ma vige sempre la logica, quando possibile, della soluzione più semplice e rapida.
Un'ulteriore via di somministrazione, a metà strada, se così si può dire, tra quella topica e quella sistemica è l'aerosol, che sfrutta l'inalazione per far giungere un principio attivo (per esempio un broncodilatatore o un mucolitico) alle vie respiratorie. La somministrazione per via generale comprende quella enterale, cioè "mediata" dal tubo digerente (per bocca o per via rettale, con supposte o clismi), e quella parenterale, cioè iniettiva. Buona parte dei farmaci sono in formulazione orale (bustine, gocce, compresse, capsule, sciroppi, sospensioni) e possono essere così assunti senza particolari difficoltà.
Talvolta, però, si può imporre la necessità di evitare il tempo di assorbimento oppure si instaurano condizioni particolari che rendono impossibile la via enterale, per esempio a seguito di vomito, ridotta vigilanza o coma.
La soluzione diventa così la via iniettiva, che può essere intramuscolare, endovenosa o sottocutanea. Un ulteriore caso è dato dalla maggior parte dei vaccini classici, per i quali l'assunzione per bocca non sarebbe efficace. È anche possibile il passaggio da una via all'altra: per esempio un antibiotico in una fase iniziale potrebbe essere dato mediante flebo e proseguito successivamente in compresse.
Piercarlo Salari
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
L'obiettivo, in effetti, è quello di poter far giungere un medicinale possibilmente soltanto dove serve e nel tempo più breve possibile: per un occhio irritato, per esempio, è più conveniente intervenire con un collirio, mentre per curare il mal di testa o l'insonnia occorre che il farmaco giunga nel sistema nervoso.
Fatta questa premessa possiamo innanzitutto distinguere due principali vie di somministrazione: quella locale (o topica) e quella generale (o sistemica). La prima è stata in parte già illustrata dall'esempio riportato: colliri, creme, pomate, unguenti, gel, gocce (per il mal d'orecchio, per il naso o la pelle), tinture, spray e cerotti rappresentano soluzioni per far giungere il preparato nella maniera più immediata alla zona interessata. Ovviamente può anche capitare che un preparato applicato sulla pelle giunga in una certa percentuale nel circolo sanguigno e possa dare effetti indesiderati a distanza, ma vige sempre la logica, quando possibile, della soluzione più semplice e rapida.
Un'ulteriore via di somministrazione, a metà strada, se così si può dire, tra quella topica e quella sistemica è l'aerosol, che sfrutta l'inalazione per far giungere un principio attivo (per esempio un broncodilatatore o un mucolitico) alle vie respiratorie. La somministrazione per via generale comprende quella enterale, cioè "mediata" dal tubo digerente (per bocca o per via rettale, con supposte o clismi), e quella parenterale, cioè iniettiva. Buona parte dei farmaci sono in formulazione orale (bustine, gocce, compresse, capsule, sciroppi, sospensioni) e possono essere così assunti senza particolari difficoltà.
Talvolta, però, si può imporre la necessità di evitare il tempo di assorbimento oppure si instaurano condizioni particolari che rendono impossibile la via enterale, per esempio a seguito di vomito, ridotta vigilanza o coma.
La soluzione diventa così la via iniettiva, che può essere intramuscolare, endovenosa o sottocutanea. Un ulteriore caso è dato dalla maggior parte dei vaccini classici, per i quali l'assunzione per bocca non sarebbe efficace. È anche possibile il passaggio da una via all'altra: per esempio un antibiotico in una fase iniziale potrebbe essere dato mediante flebo e proseguito successivamente in compresse.
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