I farmaci possono trasformarsi in veleno per i più piccoli

11 aprile 2016
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I farmaci possono trasformarsi in veleno per i più piccoli



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I farmaci rappresentano la prima causa di intossicazione in ambiente domestico: circa un caso di avvelenamento su quattro dipende proprio da utilizzo non corretto di medicinali. E in molti casi i protagonisti inconsapevoli di questi episodi sono i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni, curiosi e desiderosi di conoscere tutto ciò che li circonda. Sono i dati del centro antiveleni di Milano, con sede all'Ospedale Niguarda Ca' Granda, che rispecchiano una realtà comune a tutta Italia, ma anche ad altri paesi come dimostra un articolo recentemente pubblicato dall'associazione Safe Kids Worldwide, una rete di partner che in tutto il mondo si batte per la salute e la sicurezza dei più piccoli.

Circa 60mila bambini ogni anno sono vittime accidentali di avvelenamento da farmaci, in pratica un bambino in pronto soccorso ogni 9 minuti, e una chiamata al minuto in arrivo al centro di controllo antiveleni. «Agli statunitensi vengono prescritte oggi tre volte più medicine rispetto al 1980 e nel paese la spesa per i farmaci da banco è aumentata di 5 volte» dice Kate Carr, presidentessa di Safe Kids Worldwide.
«I genitori devono essere particolarmente attenti a proteggere i propri figli dal rischio di ingerire accidentalmente i farmaci presenti in casa» aggiunge Carr. In effetti, le medicine che i genitori e i nonni lasciano distrattamente sul tavolo, nella borsa o in armadietti "a portata di bambino" possono diventare per i piccoli invitanti caramelle colorate da assaggiare, complici anche la loro forma e i loro colori.

«I genitori, i nonni e tutte le persone che si occupano dei bambini sono la prima linea di difesa per la prevenzione dell'avvelenamento da farmaci dei bimbi» spiega Carr che ricorda agli adulti l'importanza di controllare sempre che i farmaci presenti in casa non siano in alcun modo accessibili ai bambini.
«Anche le dosi dei farmaci sono importanti e per questa ragione i genitori dovrebbero sempre attenersi alle prescrizioni del medico e scrivere appunti chiari per baby sitter e per tutte le persone che si occupano dei loro figli per spiegare quali farmaci il piccolo deve assumere, a quali dosi e quando» aggiunge l'esperta.

Altri consigli arrivano dai medici e dagli operatori del centro veleni milanese:
  • conservare i farmaci lontano dalla portata dei bambini, come un armadietto chiuso a chiave e posto in alto
  • tenere il farmaco nella sua confezione originale e non per esempio in contenitori per alimenti o bibite;
  • Infine, non assumere i farmaci in presenza dei bimbi per evitare gesti di emulazione.

Ma come riconoscere un avvelenamento da farmaco? «I segni e i sintomi non sono sempre gli stessi e dipendono sia dal tipo di farmaco assunto sia dalla dose» dicono gli esperti dell'Ospedale Niguarda che poi spiegano come alcuni sintomi possono essere immediati (nausea, vomito, reazioni allergiche) o più tardivi (sonnolenza, agitazione o alterazione a livello di diversi organi e apparati).

In caso di avvelenamento da farmaci - sospetto o certo - è importante anche agire nel modo corretto: non cercare di far vomitare il bambino soprattutto se poco reattivo o sonnolento, non dare da bere latte perché non è un antidoto contro il veleno e non aspettare che si presentino sintomi forti poiché anche in questo caso prima si interviene meglio è. Ma prima di fare qualsiasi cosa è necessario chiamare un centro antiveleni (l'istituto superiore di sanità ne pubblica una lista sul suo sito web) o il 118 cercando, se possibile, di indicare con precisione tipo e dose di farmaco assunto per errore.



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