28 novembre 2008
Aggiornamenti e focus
Arriva l'influenza australiana
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L'arrivo dell'epidemia di influenza è stato annunciato dal Centro Nazionale per l'Influenza dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha recentemente segnalato i primi casi fatti risalire al ceppo A/H3N2. Il picco è previsto tra poche settimane. La vaccinazione è come sempre importante per le persone con problemi di salute già noti. Specialmente per bambini e anziani. L'immunizzazione contro il virus riserva vantaggi anche indiretti. Chi si vaccina infatti non contraendo la malattia evita di diventare a sua volta un veicolo di contagio. L'occasione per parlare di questi argomenti è stato un incontro organizzato dal Gruppo Vaccini di Farmindustria lo scorso 25 novembre.
Quando si procede alla vaccinazione contro una specifica malattia se il numero di persone trattate è sufficientemente numeroso si raggiunge l'obiettivo definito "immunità di branco". Questo consiste nella neutralizzazione di una malattia infettiva attraverso l'immunizzazione di una grande parte degli elementi di una data popolazione. Proprio in base a questo principio si potrebbero vaccinare i bambini per proteggere gli anziani. Proprio di questo ha parlato Carlo Signorelli ordinario di Igiene all'Università di Parma, intervenendo all'incontro. "Se fosse ampliato l'attuale calendario italiano vaccinale per l'infanzia - ha spiegato l'esperto - garantendo gratuitamente anche il vaccino anti-influenza, per un costo modesto, si potrebbero evitare fino a 10-13 mila morti l'anno fra gli anziani". Gli investimenti in vaccini hanno già dimostrato di essere molto convenienti anche in termini economici. Vincenzo Atella, professore di Economia dell'Università Tor Vergata di Roma ha spiegato che, a oggi, in Italia si spende in prevenzione dell'influenza circa lo 0,5 per cento della spesa sanitaria globale, per una somma di 30 milioni di euro l'anno (metà dei quali stanziati per i vaccini antinfluenzali). Cifre che ci pongono sotto la media europea. "Eppure - ha affermato Atella - abbiamo a disposizione precise valutazioni economiche che hanno evidenziato che i vaccini garantiscono risparmi importanti.
Da alcune parti erano stati avanzati dubbi sull'effettiva presenza di un numero di dosi sufficienti a garantire il fabbisogno nazionale e quindi la copertura. Le voci sono state smentite dal Direttore generale dell'Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) Guido Rasi. "Al mio tavolo - ha detto a margine del congresso nazionale della Società italiana di medicina generale (SIMG), svoltosi nei giorni scorsi a Firenze, non è arrivato alcun allarme di questo genere". Anche secondo Rasi l'immunizzazione comporta un risparmio per il minor uso di farmaci. "E' importante - ha aggiunto Rasi anche per limitare l'utilizzo incongruo di antibiotici che - come abbiamo dimostrato in occasione della campagna appena avviata con l'Istituto superiore di Sanità per l'uso corretto di questi medicinali - è molto legato alla cattiva gestione dell'influenza".
Gianluca Casponi
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Vaccinare i piccoli protegge gli anziani
Quando si procede alla vaccinazione contro una specifica malattia se il numero di persone trattate è sufficientemente numeroso si raggiunge l'obiettivo definito "immunità di branco". Questo consiste nella neutralizzazione di una malattia infettiva attraverso l'immunizzazione di una grande parte degli elementi di una data popolazione. Proprio in base a questo principio si potrebbero vaccinare i bambini per proteggere gli anziani. Proprio di questo ha parlato Carlo Signorelli ordinario di Igiene all'Università di Parma, intervenendo all'incontro. "Se fosse ampliato l'attuale calendario italiano vaccinale per l'infanzia - ha spiegato l'esperto - garantendo gratuitamente anche il vaccino anti-influenza, per un costo modesto, si potrebbero evitare fino a 10-13 mila morti l'anno fra gli anziani". Gli investimenti in vaccini hanno già dimostrato di essere molto convenienti anche in termini economici. Vincenzo Atella, professore di Economia dell'Università Tor Vergata di Roma ha spiegato che, a oggi, in Italia si spende in prevenzione dell'influenza circa lo 0,5 per cento della spesa sanitaria globale, per una somma di 30 milioni di euro l'anno (metà dei quali stanziati per i vaccini antinfluenzali). Cifre che ci pongono sotto la media europea. "Eppure - ha affermato Atella - abbiamo a disposizione precise valutazioni economiche che hanno evidenziato che i vaccini garantiscono risparmi importanti.
Anche le scorte ci sono
Da alcune parti erano stati avanzati dubbi sull'effettiva presenza di un numero di dosi sufficienti a garantire il fabbisogno nazionale e quindi la copertura. Le voci sono state smentite dal Direttore generale dell'Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) Guido Rasi. "Al mio tavolo - ha detto a margine del congresso nazionale della Società italiana di medicina generale (SIMG), svoltosi nei giorni scorsi a Firenze, non è arrivato alcun allarme di questo genere". Anche secondo Rasi l'immunizzazione comporta un risparmio per il minor uso di farmaci. "E' importante - ha aggiunto Rasi anche per limitare l'utilizzo incongruo di antibiotici che - come abbiamo dimostrato in occasione della campagna appena avviata con l'Istituto superiore di Sanità per l'uso corretto di questi medicinali - è molto legato alla cattiva gestione dell'influenza".
Gianluca Casponi
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